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Aborto, rimane limite 24 settimane in Gran Bretagna

La camera dei Comuni britannica ha respinto tutti gli emendamenti che volevano ridurre il limite temporale dell'aborto dalle attuali 24 settimane rispettivamente a 22, 20, 16 e 12 settimane.

In tutte le votazioni, parte del dibattito parlamentare sulla legge generale sulla fertilità umana, la maggioranza che si è espressa contro le modifiche è stata molto ampia.

Il dibattito, sulla stampa, nei mesi che hanno preceduto questo voto, e in aula, è stato molto animato. I fautori della restrizione - come il leader conservatore David Cameron, che aveva preannunciato il suo sì alla riduzione a 22 settimane - hanno insistito che la scienza attuale consente a bambini che nascono estremamente prematuri di sopravvivere; chi voleva lasciare le cose come stanno, e che stasera ha vinto - è il caso del premier Gordon Brown - afferma che la scienza medica non ha fornito indicazioni che le cose stiano realmente così.
Entrambi gli schieramenti avevano lasciato libertà di voto ai propri deputati.

Il sottosegretario alla Sanità Dawn Primarolo aveva spiegato che non ci sono elementi che rendano necessario cambiare la legge: "Nessuna ricerca scientifica ci dice che le chance di sopravvivenza siano cambiate da quando varammo la legge che indica il limite a 24 settimane". Il governo, aveva aggiunto, "vuole inoltre proteggere il diritto di scelta delle donne".

Gli aborti oltre la 20/a settimana, dicono le statistiche, sono solo l'1,5% del totale.
Ma Nadine Dorries, deputata conservatrice che aveva presentato uno degli emendamenti bocciati, aveva detto che "se un bambino sente dolore durante un barbaro processo di aborto - che è ciò che accade dopo la 20/a settimana - e se sappiamo che quel bambino potrebbe vivere, allora i suoi diritti sono uguali a quelli della madre".
Nel pomeriggio di ieri, i deputati avevano intanto votato in favore di un emendamento del governo che ha cancellato la necessità di "considerare" la presenza di un padre nei trattamenti di fertilizzazione in vitro (fiv). Questo passaggio è considerato una vittoria per le coppie lesbiche che vogliono figli con la fiv. Lunedì il governo aveva incassato un altro importante successo, con il 'no' all'emendamento che voleva impedire la creazione di embrioni umano-animali da utilizzare nelle ricerche sulle cellule staminali.




Da Silvia, Mercoledì, 21 Mag 2008 08:32, Commenti(1)
Commenti
gabriella tolotti
22 Mag 2008
Vengono i brividi a leggere queste cose... quando pensiamo che alcuni dei nostri mervagliosi bambini sono nati alla 23ma! In Gran Bretagna ultimamente ne stanno combinando di ogni.. e che dire degli embrioni-chimera?


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