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Un cantuccio in cui potersi sfogare nei momenti peggiori; ma anche il luogo adatto per essere consolati.
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da erika77 il 12 set 2012, 15:51
Alcune di voi si sono chieste (e mi hanno chiesto privatamente) che fine avessi fatto.... E' un periodo un pò strano questo, sarà l'inverno che si avvicina e le prime giornate di brutto tempo che mi rattristano, a farmi vedere un pò tutto nero. In questi giorni ho sistemato diverse cose a livello burocratico, tipo l'esenzione del ticket per Melissa, le scartoffie per l'asilo, i congedi dal lavoro.... Oggi sono sotto tono e siccome non mi piace torturarmi da sola nei miei pensieri sul divano mentre Melissa dorme, eccomi qui a dividere il mio stato d'animo con voi. Questa mattina mi chiedevo: ma che ci faccio io qui, a chiedere l'esenzione del ticket? Non dico dovesse toccare a qualcun altro, ma perchè proprio io ho nelle mani una pratica di invalidità? Tre anni fa a quest'ora stavo piangendo la morte della sorellina di Melissa e la testa oggi sta facendo un bel tritatutto. Lunedì Melissa ha fatto i pev e ieri era ancora un pò stordita dalla giornata in ospedale, ma oggi è successa una cosa strana. O meglio: non capisco quello che accade ai suoi occhi. Come esce fuori in giardino piange disperata che la luce le da fastidio e non riesce a tenere gli occhi aperti. Le cola il nasino e lacrimano gli occhi, ma come rientra in casa improvvisamente passa tutto. Non le da fastidio nemmeno la televisione. E qui non parliamo di sole negli occhi.... è proprio la luce! E' anche vero che oggi c'è una luce strana, filtra tra le nuvole ed è accecante anche per me, ma questa non era mai successa. Non riesco a rintracciare l'oculista e mi sto agitando, come se i mille pensieri che ho non bastassero. Martedì comincerà l'asilo, ieri c'è stata la riunione con le maestre e l'inserimento sarà per tutti i bambini senza genitori.... ad eccezione nostra, perchè i bambini con disabilità avranno l'opportunità di avere la mamma per una mezz'oretta. La maestra non è per la terapia d'urto, se la bimba piange, verrò chiamata per riprenderla subito... Quanto durerà Melissa, visto che la prima settimana sarà dalle 9 alle 10.30? Arriverà almeno alle 10? Chi lo sa.... E io: si si, chiamatemi, sono a casa.... Come mai a casa signora? Sono in congedo parentale fino a novembre.... Il mio lavoro, certo so che è li, ma non aspetterà. In questi anni Dio mi è testimone che ho messo me stessa all'ultimo posto, non mi sono concessa un'uscita da sola, una serata... niente, mai. Mi dicevo: il mio lavoro mi aspetta..... c'era li il mio scopo, la mia ripresa, la mia indipendenza, il mio mondo interrotto. Niente, per una nuova normativa, non c'è più tempo, a dicembre se non rientro perdo il lavoro e so già che non potrò rientrare. Vi sembrerò patetica, ma io ci contavo oltre che speravo. Tra poco, rispettando tutti i suoi tempi, Melissa sarà inserita nel suo nuovo mondo, nella società e io mentre lei sarà a scuola sarò la sua mamma e niente di più. E' difficile da spiegare, non voglio essere fraintesa dalle mamme casalinghe, hanno tutto il mio rispetto. Ho dato tanto e tutta me stessa in questi tre anni e mezzo, ho rinunciato al mio essere perchè volevo essere madre e sono felice felicissima di esserlo. Ma c'è un tempo per tutto.... fallito il progetto di una seconda gravidanza, volevo riprendere in mano la mia vita e invece non posso farlo perchè le necessità di mia figlia me lo impediscono. Troppe terapie, troppe visite, troppi controlli.... al lavoro non mi concedono i cambi di orario nè la riduzione dell'orario di lavoro. Non ho un cane su cui contare e non c'è nessuno che possa tenere Meli nel pomeriggio. Il mio turno termina alle 20.30. Non sono arrabbiata, in fondo sulla bilancia ci sono il mio lavoro da una parte e mia figlia dall'altra.... e io scelgo lei senza pensarci su. E' così, punto! Ma dov'è la seconda possibilità per me? Perchè io non ho mai una seconda possibilità? Scusate, non voglio fare del vittimismo, è solo che sul serio non mi capacito di come sia difficile accettare i muri che mi si pongono davanti. Avevo imparato tutti i meccanismi quando ero in terapia... domanda, riflessione, risposta.... Ma oggi proprio non ce la faccio. E la preoccupazione per questo disturbo che ha oggi Melissa mi fa sentire tuffi nel cuore. Speriamo non sia niente e che domani sia passato. Una volta è capitato anche a me di non riuscire a tenere gli occhi aperti per la troppa luce, ma quella maledetta lente che è sui nostri figli mi fa pensare e mi assilla. Mi sono un pò sfogata con mio marito via sms e lui che di solito "mi sfida" perchè vuole che io sia sempre tosta e gajarda (non accetta le mie debolezze), oggi mi ha risposto diversamete... mi dice: stai tranquilla, tutto si sistemerà, facciamo parte di un destino. Ti amo. E io giù a lacrimoni per quel ti amo che non sentivo da tempo e mi dico che forse mi sta vedendo strana anche lui per essere così tenero come non era da tanto. E quel destino, quando si rivelerà? Basta con il bilico.
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da clemy il 12 set 2012, 19:27
Erika... Vorrei dirti tante cose ma ho la testa così affollata che non riesco a scriverti qualcosa che ti possa aiutare concretamente. Ho scritto diverse righe ma sono ancora a due perchè ogni frase mi sembra stupida e soprattutto "minimalista" e torno così al punto di partenza. Essere genitori è bellissimo, ma la vita poi nel concreto diventa difficile ma non nella praticità della vita quotidiana. A lungo andare ti accorgi che la vita ha preso un "assetto" che mai avresti immaginato...una rinuncia oggi, una domani e passano i giorni, i mesi, gli anni senza esserne fino in fondo consapevoli. In più, se vogliamo definirlo come un "aggravante" c'è questa grossa lente sui nostri figli, una lente che non solo ingrandisce il loro "essere" ma è anche una lente sul nostro passato più o meno doloroso... io questa lente l'ho rotta almeno dentro me stessa. Non ho dimenticato, non potrò mai farlo, è solo che quando guardo Giovanni guardo un bambino di quasi tre anni anagrafici e non due e mezzo corretti. Con gli altri cerco di farne a meno il più possibile...oggi ad esempio, quando ho accompagnato Giovanni all'asilo non ho guardato in faccia un solo bambino/a... non mi interessa sapere quanto pesano, quanto sono alti se c'è differenza fisica e psichica. Non voglio che la prematurità influenzi la sua vita ora che è quasi tutto alle spalle. Le maestre sanno che è un prematuro (lo sanno perchè sono le stesse maestre di Michele e hanno seguito la "vicenda" sin dall'inizio) ma io voglio che si comportino con lui come qualsiasi altro bambino, se avranno qualche problema me lo diranno. Per quanto riguarda il lavoro io sono nella situazione opposta. Ho un lavoro che vorrei mollare o forse congelare. Io voglio dedicarmi al 100% ai miei figli e non posso perchè momentaneamente campiamo solo col mio stipendio e qualche extra di mio marito e poi perchè sono leggermente legata...ho un ruolo di responsabilità e dall'oggi al domani non posso mandare una lettera di dimissioni o di congedo... a me sembra che non sia consetito fare la mamma e questo lo ammetto è un pensiero che mi torturerà per tutta la vita. Io so che il lavoro è una sorta di via di fuga, ma mi rendo conto che io questa vita non la posso reggere per chissà quanti anni... Io non ho mai creduto "all'analisi" a me psicologi e psicoterapeutici mi danno proprio fastidio...con tutto rispetto per loro, ma è con me non filano! Cerca di rilassarti Erika, anche se oggi sul piatto della bilancia pesano di più le rinunce che le conquiste è banale da dire ma è la vita...non siamo noi a decidere, ma è lei che lo fa per noi... "Ritrovati" con tuo marito, molte volte nel quotidiano si "perde" la dolcezza dei primi tempi, anche a livello di termini...forse lui con te lo è sempre stato e magari ti è sfuggito e oggi quel ti amo che ti ha scaldato il cuore, che te l'ha fatto sentire più vicino ti ha fatto capire che comunque lui è lì con le braccia aperte ad aspettarti...a ritrovare l'Erika che ha conosciuto il primo giorno.... Ti abbraccio, seppur virtualmente, molto forte.
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da Silvia il 12 set 2012, 22:00
Carissima... non ti fasciare la testa già da adesso e dai un po' di fiducia alla tua bimba. vedi come va l'inserimento. All'inizio sarà difficile ma magari piano piano andrà meglio. Ma davvero non riesci a trovare una ragazza, una donna che ti faccia da babysitter e che ti aiuti per qualche ora? Perchè devi rinunciare al tuo lavoro? Non lo fare, te ne pentiresti poi. Adesso sei stanca e stressata anche a fronte di questa nuova avventura chiamata scuola.. Ragionaci sopra più tardi. Per gli occhi potrebbe essere un fenomeno passeggero. Cerca un oculista subito, magari anche non il tuo, uno che al più presti la visiti per tranquillizzarti. Un abbraccio. Abitassimo vicine ti aiuterei volentieri con Melissa.
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da stefaniabovo il 12 set 2012, 22:18
Erika, ci conosciamo poco perché ho poco tempo per il forum ultimamente... Ti scrivo per dirti che ti capisco benissimo. Io lavoro in proprio da vent'anni ormai, lavoro più di mio marito. E' difficile fare la mamma e lavorare anche 13/14 ore al giorno. Quando è nata Anna il mondo mi è crollato... Come avrei potuto continuare a lavorare con una bimba nata così prematura? E se poi Anna non fosse stata "normale" (scusate il termine)? Così presi una decisione: vendere la mia parte di società e stare a casa a fare la mamma. Stavamo per firmare l'atto dal notaio, quando l'allora ministro Bersani liberalizzò il nostro settore (autoscuole) e così, da un giorno all'altro, il valore della mia società è improvvisamente cambiato, in peggio. Gli acquirenti si sono tirati indietro. Ho dovuto rimboccarmi le maniche e ricominciare a lavorare. Fortunatamente Anna è sempre stata bene e ho avuto il preziosissimo aiuto di mia suocera. Forse era giusto così, io adoro il mio lavoro... Eppure sono spesso in paranoia: cresceranno bene i miei figli anche se io sono sempre via? Ma non ho alternative, devo andare avanti. Con la crisi che c'è non è possibile fare altrimenti.
Non abbandonare l'idea di tornare al lavoro. Melissa crescerà e sarà contentissima di avere una mamma appagata. So che è difficile capirlo, io stessa avrei voglia di piangere quando sento che Anna mi chiama "nonna"... Ma quando siamo insieme non esiste nessun altro! Solo io! Eppoi un giorno mi ha detto: "Mamma, ma quando sarò grande mi insegni a guidare?"
Non puoi trovare nessuno che ti dia una mano?
Anna, nata il 21 gennaio 2006 a 23 settimane + 5, peso 745 gr. http://www.annacensi.it Andrea, nato a termine il 21 novembre 1999, peso 3.560 gr
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da briseida il 12 set 2012, 23:16
Ho letto il tuo post alcune ore fa ma non sapevo cosa risponderti... Lo sai che noi due abbiamo una situazione simile: Ada non è ipovedente ma è sorda severa, quindi "invalida" come Meli; e poi abitiamo lontano dai genitori e ci possono aiutare solo puntualmente... Mia figlia per fortuna si è trovata benissimo al nido e si è ammalata relativamente poco, oggi ha iniziato a scuola (di 9:00 a 13:30 ore) senza pianti, questo ci fa ben sperare. In realtà Ada non ha avuto problemi particolari da quando è arrivata a casa e io ho raggiunto una certa serenità quando ha iniziato a camminare a 19 mesi corretti. Non so se sono forte o codarda, ma tento di non pensare troppo all'invalidità. È anche vero che la sordità oggi non è drammatica come prima, dato che la tecnologia consente di fare una vita quasi normale. Insomma, in questo senso i miei giorni NO sono pochi e mi sento fortunata. Sull'argomento lavoro, la scelta è sempre difficile, e penso lo sia di più quando il figlio ha problemi gravi, come nel caso di Meli e Ada. Io questo anno ho lavorato 9 mesi (finisco il 28 settembre) e ti devo dire che mi ha fatto bene psicologicamente, ma non ho potuto seguire Ada come facevo prima, cosi ho sentito di trascurarla... Lei ha bisogno di atenzioni e giochi particolari e io non ho fatto altro che accompagnarla dalla logopedista (dovendo poi lavorare da casa per ricuperare le ore perse). Insomma, un casino a tutti i livelli... Secondo me (o almeno per me), l'ideale sarebbe poter lavorare 4 o 5 ore al massimo e poi stare con i figli. Non so che lavoro facevi prima di avere Meli, io ho studiato giornalismo e me ne pento tantissimo.. Non ci sono offerte di lavoro e, quelle poche che rimangono, si pagano malissimo. Un mese fa mi sono iscritta in una offerta e siamo 2.255 candidati per lo stesso posto, ovviamente non mi hanno chiamata ed è quasi impossibile che lo facciano. Questo per dirti che io non ho dovuto rinunciare a chissà che, la mia carriera è finita lo stesso giorno in cui mi sono laureata... Sono una persona preparata, ma non ho contatti e questo è l'unico che conta nel mio campo (almeno in Spagna). Ma la vita è lunga e non credo che rimarrò a casa per sempre, Ada crescerà, parlerà e avrà meno bisogno di me. E io scoprirò la mia vocazione e troverò un lavoro adatto (speriamo!). Ho sempre pensato che nella vita ci sono strade che puoi scegliere di percorrere e altre che ti vengono imposte per le circostanze. Ora suona questa canzone e non possiamo fare altro che ballarla... Io mi sono sposata a marzo di 2007 e un mese dopo mio padre si è ammalato, è rimasto 18 mesi da noi con mia madre. Eravamo 4 adulti e un cane in un appartamento di 65 m2 e a volte la convivenza diventava molto difficile, ma non c'era nessuna scelta possibile e abbiamo ballato, rinunciando alla nostra intimità e alla spensieratezza dei primi anni di matrimonio. Non me ne pento, è stato un periodo durissimo (con tanti ricoveri in ospedale) ma di grande vicinanza con mio padre, cosi come i primi tempi a casa con Ada sono stati pieni di preoccupazioni ma anche di bellissimi momenti. Non vorrei allungare il discorso, credo che tu abbia capito quello che intendevo dirti... Aggiungo che il destino (la vita) inizia oggi, non ce ne rendiamo conto ma lo costruimo ogni giorno... Pensa quanto sei fortunata, hai un marito che ti ama e ti capisce, una figlia splendida che non si stanca di lottare e tutta una vita davanti a voi. E tanti vissuti (alcuni tristissimi, altri felici) che ti hanno fatta diventare la magnifica persona che sei ora. Dunque, ascolta la musica e balla! P.S. Per la luce, sicuramente sarà un disturbo momentaneo, ma meglio fare i consulti necessari per calmare la tua ansia.
Alberto e Fanny genitori di * Jaume 06/08/2009 - 12/08/2009 - 23 sett + 5 gg 750gr * Ada 06/08/2009 - 23 sett + 5 gg 550gr - a casa dal 29/12/2009 http://piccolaada.blogspot.com
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da gabriella tolotti il 12 set 2012, 23:37
Mi dispiace che tu ti senta così cara...un abbraccio, noi siamo qui.
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da 74dani il 13 set 2012, 10:37
come ti capisco!io ho lasciato il lavoro quando è nata Alessia non potevo pagare una baby sitter per 13 ore non ne valeva la pena,ora nei giorni che mi sento una nullità sono molto pentita ma poi basta un complimento di mia figlia (le bambine in questo sono uniche ) e penso di aver fatto la scelta giusta,certo con la crisi che c'è uscire fuori dal mercato significa che solo con un miracolo ci rientri,io oggi sono ottimista spero in un miracolo ma quello più grande lo deve fare mia figlia non si deve ammalare,a proposito di "ti amo" ieri quando ho aperto la tapparella della mia camera c'era un ti amo scritto con lo spray per un pò ho sperato fosse rivolto a me ma poi ho scoperto che era per la ragazzina al piano di sotto ,beata gioventù!dai noi siamo quà. p.s hai pensato ad un fastidio per allergia?
alessia 21/06/08 31w 985g
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da Cinpica il 13 set 2012, 12:03
Erika, che brutto leggerti cosi'. Mi dispiace molto per come ti senti. Anche io ti dico di cercare un'alternativa a lasciare il lavoro. E' dura, durissima, lavorare con i bimbi piccoli perfino se non hanno problemi, mi immagino come deve essere per voi che avete anche tante visite e terapie. Ma ti dico: se ce la fai cerca di tamponare e di tenerti il lavoro. La 104 cmq ce l'hai, no? Tuo marito come è messo? Non puo' chiedere lui qualche permesso anche non retribuito quando serve? Io le proverei tutte pur di tenermi un lavoro in un momento come questo, anche se capisco che è durissima.
(io nel mio piccolo sono stata duramente demansionata al rientro dalla gravidanza e ci sono volte che butterei tutto al vento e me ne starei a casa con la bimba, ma poi penso che i figli crescono e le cose cambianoin un battibaleno)
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da erika77 il 13 set 2012, 14:49
Ragazze, intanto grazie a tutte! Il calore che dimostrate mi fa sentire molto vicina a voi e mi fa avvertire la vostra solidarietà anche se davanti a me c'è solo uno schermo luminoso. Come ho detto a chi mi ha contattata privatamente, spesso ci sono persone fisiche che sono vicine, ma che non avvertiamo minimamente.... Quindi, intanto grazie per le vostre parole che sono per me un conforto immenso. Da quando sono iscritta, qua e là ho parlato di me a spezzoni, ma per darvi un'idea a 360 gradi, vi faccio una sintesi. Vivo fuori Roma, qui dove siamo non ho familiari. I miei genitori (molto presenti nonostante la lontananza) sono della provincia di Frosinone. Posso sempre contare su di loro, ma per periodi brevi, non più di quattro giorni perchè mio padre ha un terreno che necessita di lui se vuole raccogliere ciò che semina. Ha animali da accudire che non muoiono di fame o sete (ne lascia in abbondanza), ma necessitano di uscire e spesso le galline rimangiano le loro uova se incustodite. I miei suoceri sono di Roma, ma NON ESISTONO. Melissa è la loro unica nipote ma da come la vedo io, hanno un blocco mentale. Non è la nipote che speravano e desideravano. Azzardo a dire tanto perchè prima venivano tutte le settimane e si prestavano per ogni sciocchezza. I cinque mesi di tin se li sono fatti con me, nonostante la loro presenza spesso sia stata pesante e invadente. Una volta a casa la piccola, le loro visite sono state sempre meno frequenti e io non ci credo che in tre anni siano invecchiati per potersi muovere e la prova lampante è che si sono fatti tre mesi di mare andandoci a giorni alterni facendo un'ora di treno all'andata e una al ritorno. Anche io vivo al mare, non hanno mai pensato di venire un giorno qui per fare una giornata di mare insieme. Anche per arrivare qui è un'ora, forse meno. E non ditemi che Fiumicino, dove c'è la fogna del Tevere, è un paradiso irrinunciabile nemmeno per un giorno! Sono molto arrabbiata con loro... Ci avevano garantito che avrebbero venduto la loro casa di Roma per comprarne una qui in modo da poterci aiutare con Melissa e permettere a me di tornare al lavoro. Io non avanzo pretese, la casa è la loro e lì c'è la loro vita.... Non posso pretendere niente, però ci speravo e loro erano convinti di questa scelta, tanto da dare a me l'illusione che ce l'avremo fatta. Al lavoro ho temporeggiato in tutti i modi e ho fatto anche la figura barbina di garantire il mio rientro, fino a questa estate, quando ho comunicato che avrei preso sei mesi di congedo non retribuito (proprio per dare tempo ai suoceri di trasferirsi). Loro non hanno venduto e non venderanno, la legge nel frattempo è cambiata: ai due anni retribuiti che ho già chiesto, non posso aggiungere altri congedi, seppur non retribuiti. Dovrei rientrare il primo novembre, ho un mese di maternità che prenderò. I datori di lavoro sono stati chiari: pur riconoscendo la gravità dei miei problemi, non possono aiutare me perchè sennò inizia la processione dei colleghi, ognuno ha problemi. Io sono cassiera, una semplice cassiera niente di più, ma sono fiera del mio lavoro che per me ha rappresentato la miglior gratifica per tutta la gavetta che ho fatto, iniziando con mia madre a fare le pulizie privatamente, a pulire le scale e i cortili dei condomini. Ho fatto la badante amando le persone che accudivo come miei familiari, per poi vederli morire e prendere un bel calcio nel di dietro dai loro familiari. Con questo lavoro avevo trovato la mia dimensione, i clienti mi stimavano e apprezzavano. Non è un posto di gran responsabilità, ma se non stai attento a fine mese ci lasci lo stipendio se mancano gli incassi... Insomma, ho sempre fatto il mio e anche più del mio per uno stipendio regolare e senza incentivi. Ho accettato un contratto di apprendista che al momento è congelato e se rientrerò durerà un anno, poi scadrà e mi daranno una bella stretta di mano. Il mio orario lavorativo era tre giorni la settimana 11.30-20 e tre 8-12 16-20 con mezza giornata di riposo. Due domeniche al mese (o tre se c'erano 5 domeniche) lavoravo 8-13. Partiamo dal fatto che Melissa ha due terapie a settimana che presto diventeranno tre e io ho la 104 che sono tre giorni al mese. Di suo la 104 non basta, ma cercando di far coincidere almeno due di esse quando faccio la lunga e fare l'altra nel pomeriggio di riposo o di sabato se Stefano non lavora, potremmo farcela. Il punto è che Stefano lavora quasi tutti i sabati e se non lavora lo sa solo la sera precedente. Non ha diritto a congedi non retribuiti perchè la maternità l'ho presa tutta io. Le terapie non le posso "incastrare" in base al lavoro, perchè gli appuntamenti me li danno settimana per settimana in base ai posti liberi, non scelgo io. I turni di lavoro settimanale miei e dei colleghi sono stabiliti il sabato precedente. Al lavoro non mi danno opportunità di sistemarmi gli orari e nemmeno la possibilità di fare tutte lunghe. Poi c'è il problema di portare Melissa la mattina (l'entrata dell'asilo è alle 8 e io a quell'ora devo essere al lavoro che dista dall'asilo 20 minuti) e riprenderla all'uscita. Quando faccio la lunga, chi la prende? Se faccio lo spezzato la posso prendere (alle 15.30) ma chi la tiene fino a sera? E chi la tiene il sabato? Io vorrei, vorrei con tutto il cuore trovare una soluzione, ma non c'è. Trovare una baby-sitter non è cosa semplice e poi come faccio a fidarmi? Con quello che guadagno poi, quasi ci rimetto. Senza dimenticare che Meli spesso si ammala è molto delicata. Terapie a parte, ci sono i follow-up, le visite oculistiche, i pev, i controlli cardiologici. A breve cominceremo terapie respiratorie e osteopata. Mia madre si è offerta di venire un periodo qui da me, ma non guida, non potrebbe portare Meli a fare le terapie. Mi potrebbe aiutare con la scuola, ma se rimane anche due mesi, per assurdo, poi? Io non vorrei essere fraintesa, non dico di essere felice della mia vita, ma è questa e l'accetto. Amo mia figlia e incasso tutto per amore suo. Non abbiamo vizi, non fumiamo, non giochiamo, non siamo tipi da shopping. Uno stipendio non dico che basterà, ma con i dovuti sacrifici, ce lo faremo bastare e se siamo fortunati arriverà una piccola pensione che useremo per le terapie (tutte private non per nostra volontà). Mi mancherà sentirmi indipendente, avere il mio mondo parallelo di confronto con gli altri, la mia vita sociale. Ci ho messo 20 anni per diventare una cassiera, dopo chi sarò oltre ad essere una mamma? Dov'è la parte per me? Ecco, sono questi i miei pensieri e le domande a cui non trovo una soluzione. Grazie ancora per le vostre parole e per i vostri consigli, farò in modo di riflettere e provarle tutte fino alla fine. Le vostre testimonianze mi sono servite, non posso dire l'ultima fino a dicembre.... un bacio
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da Cinpica il 13 set 2012, 22:18
Posso dirti solo una cosa Erika: tu sei molto molto più di una cassiera...
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da gabriella tolotti il 13 set 2012, 22:43
idem
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da MammaSole il 14 set 2012, 9:58
Ciao Erika, ben tornata, quando vuoi siamo quà per i tuoi sfoghi. Penso che la tua decisione l'hai già presa, lascerai il lavoro, quindi non stò a dirti di ripensarci, in cuor tuo sai già qual'è la cosa migliore da fare... Sono sicura che con il tempo, riuscirai a trovare la tua dimensione, anche extra mamma, magari con un lavoretto part-time che possa conciliare i tempi quando Melissa è a scuola. La mia tecnica quando mi sento la testa affollata di pensieri ed ansie è quella di dire, ci penso domani, oggi faccio altro. Un abbraccio grande! Il problema alla luce persiste?
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da erika77 il 14 set 2012, 10:48
Grazie a tutte per la stima, veramente ve lo dico di cuore, state lavorando sulla mia auto-stima! Mi sto già muovendo per trovare un lavoro dall'anno nuovo. Sto portando curriculum dove ho messo disponibilità da gennaio, anche se è difficile vista la mia età che mi assumano regolarmente. Al mio lavoro poi c'è la politica che chi va via non viene ripreso e comunque prima di me ci sono quelli che hanno una fascia d'età che consente di fare un contratto di apprendistato. Ma non voglio fermarmi ai supermercati, in fondo sono una ragioniera, magari c'è qualche studio che cerca una "ragazza" fosse anche per le sole fotocopie e prendere appuntamenti. Il tempo ci risponderà e voglio credere a Stefano quando dice che per noi c'è un destino (anche se io credo che ce lo facciamo da noi). Riguardo Melissa e i suoi problemi con la luce, il primo giorno (mercoledì) è stato devastante, non potevamo nemmeno farla guardare fuori dalla finestra e mi sono immaginata gli scenari peggiori tipo che fosse diventata improvvisamente fotosensibile e che per noi era finita la vita fuori casa. Ho immaginato noi rinchiuse in casa tipo il film "the others" . Ieri c'era una luce fastidiosissima anche per me, non si poteva guardare il cielo! ma abbiamo fatto la prova di uscire in giardino e se non guardava il cielo, riusciva comunque a tenere gli occhi aperti al contrario del giorno prima. Questa mattina finalmente ho rintracciato il suo oculista che è a Bari per un convegno e ha escluso la congiuntivite (gli occhi di Meli sono pulitissimi senza il minimo di secrezione) ed più orientato verso un effetto tardivo delle gocce per la dilatazione. Secondo la sua ipotesi, le pupille il giorno dopo erano ancora dilatate e anestetizzate, quindi non hanno provato fastidio. Dal mercoledì, la bimba ha cominciato a ri-gestire le pupille e all'esposizione della luce diretta non è riuscita subito a stringerle, provando così fastidio e forse anche dolore. Da ieri non c'è sole e non abbiamo modo di fare delle prove concrete, ma alla luce naturale esterna, non serra più gli occhi anche se è palese che è ancora leggermente infastidita. Se il disturbo persiste ci dobbiamo sentire e la vuole vedere, ma secondo lui tutto rientrerà presto. Intanto io devo monitorare la dilatazione delle sue pupille. Mi diceva in privato una di voi bellissime mamme che ha fatto una fluorangiografia tempo fa, che anche lei ha avuto lo stesso problema. Grazie cara mamma, la tua supposizione delle gocce al momento sembra quella giusta e sono sollevata. Speriamo che passi tutto in poco tempo sennò mi tocca tornare al Gemelli per farla controllare
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da briseida il 14 set 2012, 11:03
Dai, sicuramente sono state le gocce! Un'amica mia ha deciso di aprire un negozio online quando era a casa in maternità, e 4 anni dopo funziona abbastanza bene (considerando la crisi imperante). Chissà se tu non avrai qualche idea che ti consenta di lavorare da casa come lei! Io ci sto lavorando
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