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Moderatore: cheti
da gabriella tolotti il 11 gen 2011, 12:48
Mi capita a volte di ripensare agli anni passati, quando ancora non ero mamma e non capivo l'ansia di mia madre, quando per esempio rientravo tardi la notte (allora non avevo il cellulare), o quando vagabondavo per ore per le campagne da sola con la mia cavalla, o ancora mi era venuta l'idea di provare il volo con parapendio o l'arrampicata. Pensavo allora (in fondo giustamente) che la mia vita fosse mia, e che lei non avesse ragione di limitare le mie esperienze. Non capivo proprio perchè si preoccupasse tanto, cercando il più delle volte senza esito, di dissuadermi. Ci sono arrivata adesso, che un figlio ce l'ho anch'io. Mi rendo conto che a volte mi preoccupo anche di situazioni che non si sono verificate, ma che forse potrebbero, o anche di cose assurde...e se avesse un incidente, una malattia grave...e se gli crollasse il soffitto in testa ...e chissà come sarà il mondo quando lui sarà grande. Mi accorgo che sto diventando una mamma ansiosa, e non voglio! Non vorrei che crescendo si sentisse oppresso dalle mie preocupazioni, perchè razionalmente penso che ognuno abbia diritto a propri spazi, a farsi le sue esperienze. Quegli spazi che io mi sono presa un tantino con la forza, perchè non potevo fare altrimenti. Vorrei insegnargli a mettersi da solo dei limiti, ma non credo che riuscirò a sopprimere la mia agitazione in certe naturali situazioni, magari a mascherarla, ma sopprimerla no. Mi piacerebbe sapere voi come avete vissuto il vostro stato di "figlie" e quello adesso di "mamme", se anche voi avete percepito questo cambiamento...
Fabio è nato il 21/01/2006 alla 26ma sett. Pesava 510 gr
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da parviz il 11 gen 2011, 15:49
cara Gabriella hai perfettamente ragione, anch'io come figlia sono stata abbastanza ( tanto ) indipendente, amavo fare tante cose da sola all'aria aperta e solo oggi nel ruolo di mamma mi chiedo se non c'ero proprio con la testa..come dici tu ai nostri tempi cell zero ed io prendevo la mia bici e su per i monti tra sentieri e strade improvvisate, uscite con gli amici sino a mattina e guai se mi dicevano qualcosa.. e' proprio vero che il ruolo di mamma lo capisci solo quando lo stai vivendo!!!! in cuor mio spero solo che le mie figliole siano un attimo piu' umane con la loro mamma , almeno un po' di piu' di quello che io sono stata con la mia!!!!
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da 74dani il 11 gen 2011, 19:00
hai ragione da grandi si capiscono i grandi,ma io spero di non fare quello che involontariamente mia madre ha fatto a me, lei è ansiosa e io sono peggio di lei ,sto male se mio marito non mi chiama per dire sono arrivato se lei non risponde al telefono o se so che uno dei miei parenti non sta bene,ma con alessia non voglio e non sono cosi(per ora) visto che è con me 24/24
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da mira il 11 gen 2011, 20:12
E' normale che una mamma sia ansiosa altrimenti non sarebbe una mamma, c'è chi magari non se ne rende conto e sembra non interessarsi ma al momento opportuno tira fuori la grinta di mamma, e chi invece esterna tutto.
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da vale il 12 gen 2011, 2:02
Credo sia molto vero quello che non mi ricordo piu chi ha scritto.
Che da adulto, di solito puoi fare due cose:
1) fare tutto come ti hanno insegnato o 2) fare tutto il contrario di quello che ti hanno insegnato.
Sì, perché il modello di riferimento che hai davanti è quello della tua famiglia d'origine. Ti confronit, ma di solito senza sfumature. O con quello, o contro quello.
Allora ti devi proprio concentrare, e osservarti dall'esterno, per trovare quelle sfumature, quella differenza. Perché insomma la tua famiglia d'origine non è il mondo, non è l'unico termine di paragone. Ma vallo a spiegare a quel tuo io vamvino e piccolino, nisba nada, lui non ascolta.
E se é felice di come é cresciuto, tende a riprodurre pedissequamente gli stessi modelli, se invece non é felice, vuole stravolgerli completamente.
Ora io non so cosa farà Fabio, probaiblmente no farà tutti questi ragionamenti e, da adolescente superficilae, se ne fregherà bellamente del tuo stato d'animo ecc. ecc.
gli adolescenti sono insensibili e immortali - almeno per un po' di tempo. Poi spesso tornano alla ragione.
Bacione
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da briseida il 12 gen 2011, 2:19
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da gabriella tolotti il 12 gen 2011, 12:02
Vale ha scritto:Che da adulto, di solito puoi fare due cose:
1) fare tutto come ti hanno insegnato o 2) fare tutto il contrario di quello che ti hanno insegnato.
Ecco, sotto tanti aspetti io mi sento molto, molto diversa da mia mamma, assomiglio semai più a mio padre. Ho un visione della vita, del modo di educare i figli, del sentire le cose fondamentalmente divergente. Lei è sempre stata molto (per me troppo) "chioccia", non ci ha mai spinto all'indipendenza, quella abbiamo dovuto conquistarcela da soli. Ha sempre cercato di fare, organizzare e parlare per noi,(a dire il vero è un po' una sua tendenza generale) ed il bello è che non se rende assolutamente conto. Io voglio invece cercare di rendere Fabio autonomo ed indipendente per quello che è possibile in relazione all'età. Voglio spingerlo a "sperimantare", ma mi capita di avere una paura a volte "irrazionale" che gli capiti qualcosa, paura di perderlo. Non so se questo è dovuto all'esperianza della prematurità...certe volte penso che spesso abbiamo riportato più conseguenze noi di loro. Non ho provato una maternità "normale", e quindi non ho termini di paragone, ma (a proposito di fare il contrario), non vorrei mai che nella sua infanzia/adolescenza lui si sentisse "soffocato" come spesso mi sentivo io. Al tempo stesso però non so se sarò in grado di gestire il mio lato irrazionale.
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da vale il 12 gen 2011, 12:29
[/quote]Non ho provato una maternità "normale", e quindi non ho termini di paragone, ma (a proposito di fare il contrario), non vorrei mai che nella sua infanzia/adolescenza lui si sentisse "soffocato" come spesso mi sentivo io. Al tempo stesso però non so se sarò in grado di gestire il mio lato irrazionale.[/quote] Capisco benissimo, mi chiedo la stessa cosa eheheh. Ma loro se ne fregheranno bellamente, e si sentiranno "soffocati" in ogni caso. Oppure (orrore) cercheranno di trascinarti al loro livello, invitandoti alle loro feste, condividendo affermazioni e amici su Facebook ... non ci cascare eh, è il modo da loro usato per farti perdere il controllo. E non ti illudere, ti stanno imbrogliando, non ti vogliono davvero alle loro feste, no vogliono condividere un bel niente, solo avere il permesso di fare bellamente quello che vogliono. ( Che sai io non ho un solo, ma ben due esempi!!)
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da gabriella tolotti il 12 gen 2011, 12:36
Buhaaa! Allora fb non c'era, e per mia fortuna inizialmente manco avevo il cell, che mi ha peggiorato decisamente la vita. Me ne sarei ben guardata dall'invitare mia mamma ad una delle nostre cene, e no, non credo che se mai dovesse farlo Fabio ci cascherei!
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da vale il 12 gen 2011, 14:01
Per dirti, mi è capitato di essere invitata a pranzo da Jimmy alla mensa dell'università. Bene, bla bla, questi sono i miei compagni, questi sono i tuoi ecc. ecc. Alla fine si alza e dice: paghi tu vero? E certo, mi chiamo Giocondo (Per chi, forse nessuno tra voi, ricorda questa decisamente decrepita pubblicità)
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