Lu ha scritto:L'impegno non e' gravoso perche' si tratta di una lezione alla settimana coadiuvata dall'ascolto giornaliero di un CD (che cambia ogni mese circa)
A che tipo di impegno ti riferisci?
Anche nella nostra città c'è offerta per corsi di inglese indirizzati ai bambini, però richiedono un impegno "economico" non indifferente.
Questa estate Giulio ha frequentato un campo estivo inglese, lo ha esplicitamente chiesto lui, credo sulla scia del desiderio di poter comunicare con bambini stranieri (quello di cui parlava
Lorenza), bambini stranieri di cui è i parchi gioco sono pieni proprio in estate e motivato dall'arrivo in classe di un bimbo americano: per la prima volta giornalmente si trovava di fronte un bimbo con il quale non poteva comunicare.
E fra l'altro le maestre avevano chiesto proprio a Giulio di coinvolgere "lo straniero" e quindi aiutarlo ad integrarsi. A Giulio perchè dal carattere particolarmente socievole e perchè conosce diverse parole in inglese vedi nonno paterno
madrelingua.
Quello che però salta facilmente agli occhi è che il conoscere qualche parola in inglese non equivale a "saper comunicare in inglese": di fatto Giulio zompettava vicino a Max (l'americano) sparando casualmente le parole che in quel momento conosceva (di giorno in giorno ne sa di nuove ma dimentica anche quelle che conosceva giorni prima) senza mettere su un discorso "sensato"... ovvero senza comunicare. Fortunatamente si può giocare assieme anche senza comunicare verbalmente: in questo senso il gioco è lingua universale e da lì la facile integrazione fra bimbi di diversa lingua. Ovvero la conoscenza di Giulio di qualche parola in inglese non ha dato alcun valore aggiunto all'integrazione fra i due.
Io sono molto combattuta. Anche a scuola di Giulio fanno inglese, ma devo dire che non mi aspetto molto da quel corso e sinceramente non mi aspetto molto nemmeno dalla "frequentazione" del nonno inglese al fine dell'imparare la lingua (perchè invece ne trae ben altri benefici).
Spesso butto un occhio ai vari corsi offerti qui nella mia città e -follia del campo estivo a parte- rimango perplessa: mi chiedo se in ottica "valutazione costi benefici" ne vale la pena. Riferito alla fascia di età dei piccoli, sia beninteso.