Dopo 3 mesi Niccolò ha perso la sua battaglia per la vita
Inviato: 25 ago 2008, 20:11
Ieri, 24 agosto, dopo esattamente tre mesei dalla nascita, il piccolo cuore di Niccolò ha cessato di battere.
Questa notizia ha disrutto sia me che mia moglie, non ci saremmo mai aspettati un epilogo simile. Siamo addolorati.
A casa era tutto pronto per accoglierlo, dopo 3 mesi anche i nonni e gli zii lo potevano prendere in braccio. C’era anche in mente una festicciola da fare dopo qualche settimana, il tempo necessario che si stabilizzase nella nuova dimensione in cui stava entrando.
Eravamo pronti per le dimissioni il peso era di 1800 grammo. Era solo una questione di giorni, il tempo necessario che l’ASL ci desse l’OK per avere a casa una bombola d’ossigeno. L’osisgeno sarebbe servito a compensare quelle oramai rare crisi di desaturazione di cui soffriva a causa di una displasia polmonare.
Era da qualche settimana che non aveva avuto più crisi, e in passato queste crisi si risolvevano da sole nel giro di pochi secondi. Qundi la bombola d’ossigeno era solo per precauzione
La settimana scorsa Niccolò ha fatto il controllo cardiaco. Anche questo con esito positivo. La stenosi polmonare era rimasta invariata. Il cuore non presentava sofferenza alcuna, e quindi si era anche deciso anche di aumentare gradualmente il latte da 35g a poppata a 50. Quindi non preoccupante nell’immediato e prossimo controllo tra un mese, dopo le dimissione.
Ieri alle 22, arriva la chiamata che dopo tre mesi non ti saresti mai astettato: “Niccolò ha avuto una crisi respiratoria, l’abbiamo intubato, sta malissimo. Venite!”
Scappiamo di corsa al TIN di Messina, arriviano alle 22.45. Ci accolgono in sala medici e ci comunicano che Niccolò non c’era più. Aveva avuto una crisi respiratoria con conseguente arresto cardiaco. Hanno provato più volte a rianimarlo, ma il suo piccolo cuoricino non è più ripartito.
Tutta l’equipe del TIN non si sarebbe mai aspettata un tale epilogo, dopo 3 mesi, per nostro figlio.
Non sappiamo cosa pensare, come mai nostro figlio sia morto così, con un piedino già fuori dal TIN. Già lo immaginavamo a casa. Con i suoi pianti, le veglie notturne per dargli il latte. Il bagnetto e i vari cambi.
Adesso ci manca qualcosa. Siamo distrutti e siamo increduli da un tale e brutto epilogo.
Questa notizia ha disrutto sia me che mia moglie, non ci saremmo mai aspettati un epilogo simile. Siamo addolorati.
A casa era tutto pronto per accoglierlo, dopo 3 mesi anche i nonni e gli zii lo potevano prendere in braccio. C’era anche in mente una festicciola da fare dopo qualche settimana, il tempo necessario che si stabilizzase nella nuova dimensione in cui stava entrando.
Eravamo pronti per le dimissioni il peso era di 1800 grammo. Era solo una questione di giorni, il tempo necessario che l’ASL ci desse l’OK per avere a casa una bombola d’ossigeno. L’osisgeno sarebbe servito a compensare quelle oramai rare crisi di desaturazione di cui soffriva a causa di una displasia polmonare.
Era da qualche settimana che non aveva avuto più crisi, e in passato queste crisi si risolvevano da sole nel giro di pochi secondi. Qundi la bombola d’ossigeno era solo per precauzione
La settimana scorsa Niccolò ha fatto il controllo cardiaco. Anche questo con esito positivo. La stenosi polmonare era rimasta invariata. Il cuore non presentava sofferenza alcuna, e quindi si era anche deciso anche di aumentare gradualmente il latte da 35g a poppata a 50. Quindi non preoccupante nell’immediato e prossimo controllo tra un mese, dopo le dimissione.
Ieri alle 22, arriva la chiamata che dopo tre mesi non ti saresti mai astettato: “Niccolò ha avuto una crisi respiratoria, l’abbiamo intubato, sta malissimo. Venite!”
Scappiamo di corsa al TIN di Messina, arriviano alle 22.45. Ci accolgono in sala medici e ci comunicano che Niccolò non c’era più. Aveva avuto una crisi respiratoria con conseguente arresto cardiaco. Hanno provato più volte a rianimarlo, ma il suo piccolo cuoricino non è più ripartito.
Tutta l’equipe del TIN non si sarebbe mai aspettata un tale epilogo, dopo 3 mesi, per nostro figlio.
Non sappiamo cosa pensare, come mai nostro figlio sia morto così, con un piedino già fuori dal TIN. Già lo immaginavamo a casa. Con i suoi pianti, le veglie notturne per dargli il latte. Il bagnetto e i vari cambi.
Adesso ci manca qualcosa. Siamo distrutti e siamo increduli da un tale e brutto epilogo.