"Si mangia!" di Eduard Estivill e Montse Domenèch

[Silvia]

Premessa

Ormai Eduard Estivill è diventato così famoso che neanche più scrive i libri ma mette solo il suo marchio, dà il suo benestare, insomma. Parla di metodo Estivill nella prefazione, in realtà a proporre le regole per far mangiare i propri figli è Montse Domènech, psicologa infantile.
Forse l'autore del famoso "Fate la nanna" si è montato un po' la testa con il suo 98 per cento di casi risolti di bambini insonni (cosi' si legge nel retrocopertina) che ora - pare grazie a lui - dormono meglio!!!

Il libro

Edizione Feltrinelli, simpatico con la sua copertina gialla e i disegni di famigliole sorridenti. Costa 8 euro. 142 pagine. In realtà il metodo viene spiegato solo al centro del libro dopo lunghe e lunghe premesse e continue ripetizioni. Insomma il succo sono al massimo 20 paginette, il resto tutto contorno per poter allungare il brodo, insomma, per poter fare un libro!

Il metodo
Il metodo non mi pare malvagio, almeno non è così "nazista" come è un po' (nn abbiatene a male per chi lo adora) il metodo Estivill. Forse si vede che non è farina del suo sacco. Un pò ovvia la premessa: Si tratta solo di avere pazienza (ma va???!!??).
Il vostro bambino non mangia? Allora fate così. - Chissà perchè si parte dal pranzo e non dalla colazione- .
Esempio di questo bambino di due anni, Juan. Lo si mette nel seggiolone intanto gli si dice quante cose buone ci sono da mangiare. Si mette il tutto nel piatto (piccole quantità di cibo) e si inizia con il cucchiaino. Juan però non apre bocca. Tentiamo almeno tre volte, senza perdere il buonumore, sempre sereni perchè il bambino sente il nostro stato d'animo. Aspettiamo tre minuti. Se le cose non cambiano gli togliamo il piatto come se non fosse successo nulla. Lo puliamo, gli togliamo il bavaglino, lo facciamo alzare dal seggiolone. Nei 3 minuti dopo facciamo altre cose e ignoriamo Juan. Il bambino così si dimentica del pranzo e si distrae. Dopo questo tempo riprendiamo Juan, lo rimettiamo sul seggiolone e iniziamo tutto da capo. Con un atteggiamento allegro e positivo, così spiega l'autrice. Quattro minuti di nuovi tentativi per farlo mangiare.
se Juan è un gran "testone" e continua a chiudere la bocca, di nuovo lo puliamo, togliamo il piatto e rimettiamo il bambino a far altre cose. 4 minuti di nuovo di attesa in cui noi facciamo magari le faccende di casa... e poi si ripete l'operazione. Riprendiamo Juan, e lo mettiamo nuovamente davanti al piatto (ma non si sara' freddato???) ripetendo quanto è buono quello che abbiamo preparato per lui. Questa volta cerchiamo di essere pazienti 5 minuti. Se mangia ok, se no basta. Se ne riparla a merenda. "Un bambino puo' passare dalle 11 alle 12 ore senza mangiare - ricorda l'autrice.

Merenda
Quattro di pomeriggio ora di fare merenda. Il metodo è lo stesso. Seggiolone, tazza di latte e biscotti, 3 minuti per vedere se mangia. Non mangia? Rimettiamo giu' Juan dal seggiolone, lo puliamo, etc. POi dopo 3 minuti di nuovo. Riprendiamo il bambino, sul seggiolone ancora davanti alla tazza di latte. Etc. Se dopo il terzo tentativo non mangia, chissene. Si toglie tutto e si va direttamente alla cena.... Alle 20 idem. Inutile spiegarvi che il metodo è sempre lo stesso. Sempre sorridenti, mi raccomando.
Assicurato - dice l'autrice - che poi il bambino vi chiederà il pasto, almeno il giorno dopo!

Regole fondamentali
L'autrice si raccomanda di non stare a guardare troppo quanto mangia il bambino.
I pasti praticamente sono 4 (si parla di bambini più grandini, non neonati ovviamente). Se non mangia a pranzo non dovete dargli un biberon di latte un'ora dopo, ad esempio. Niente altro cibo tra un pasto e l'altro!
Non camuffare i cibi con altri sapori.
Il cibo non deve diventare un'ossessione.

Varie
Nel libro ci sono degli esempi pratici..come fare se..POi c'e' una ezione dedicata al mangiare a scuola. C'è una fiaba alla fine per bambini che non vogliono mangiare.

Considerazioni personali
Sono mie riflessioni, quindi quello che penso io - per quanto vale!
Alcune cose fanno riflettere..Effettivamente magari a volte il momento della pappa è così faticoso per noi che un po' di rabbia, di nervosismo ci scappano. Questo mi ha fatto riflettere e gia' da due giorni cerco di essere piu' paziente e tranquilla.
Vero anche che a volte non ci rendiamo conto che quello che mangiano può essere sufficiente.
Il metodo può anche essere interessante. Personalmente non l'ho applicato. Riccardo non è un mangione da un po' di tempo ma neanche inappetente (mangia pochissimo solo a causa dei dentini poi pero' si rimette in rotta). Quindi se il metodo funziona o no nn posso dirlo. Sta di fatto che quasi 150 pagine per spiegare come far mangiare il proprio bambino mi sembra eccessivo. Fatemi sapere cosa ne pensate!

P.S.
C'è una frase simpatica che dice piu' o meno... "In Africa sono i bambini che rincorrono le madri per mangiare"!

[cheti]

... non sono abbastanza metodica nè tanto meno costante... non fa per me... però magari funziona...

[silvia73]

Il metodo potrebbe non essere malvagio, ma dubito che la mamma possa rimanere sempre sorridente....io dopo due giorni di prove e rirpove sul seggiolone, metti e togli....andrei fuori di testa!!!
Percio mi accontento di quel poco che mangia, di fame appunto muoiono solo i bambini dell'Africa.....

[rosy]

mia madre non conosceva estvill e ne sono sicura ma questo era il suo metodo anzi un po' più crudele...
Ci sedeva e ci diceva di mangiare (parlo all'età di 4/5 anni) se noi facevamo lamentele lei metteva un coperchio sopra ilnostro piatto e diceva "ok non mangiare" quand il pomeriggio avevamo fame ci riprendeva di nuovo quel piatto ed iceva mangia e cosi' noi non mangiavamo la sera la stessa cosa e se non mangiavamo a nanna senza ver toccato cibo. L'indomani ci ricucinava lo stesso tipo di pasta e si ripeteva la storia. La cosa che mi stupisce fino adesso é il fatto che lei lo faceva sempre col sorriso sulle labbra e mai un rimprovero.
Solo che oggi ha distanza di tempo so che dai miei non posso dire questo si e questo no, se cucina lei,pero' molte cose non le mangio perché le ho odiate oppure non mi piacevano e ne mi piacciono.
Con ilaria ci ho provato una volta e la sera sapete come ha mangiato di gusto la pasta? pero' l'ho ricucinata non é che gli ho dato la stessa del pranzo!!!

[stefaniabovo]

Credo che potevano evitare di scrivere un libro...
Mi pare ragionevole che un bimbo che salta i pasti, poi mangerà e anche con foga!!!
Sono senza parole..........

[solestellato]

Credo che potevano evitare di scrivere un libro...
Mi pare ragionevole che un bimbo che salta i pasti, poi mangerà e anche con foga!!!
Sono senza parole..........

Stefania sono d'accordissimo con te...potevano proprio evitare di scrivere un libro così....
Rimango della mia opinione...mai forzare i bimbi e soprattutto se vedi che una cosa non gli piace perché gliela devi propinare all'infinito fino a quando non sviene dalla fame e mangia?
Se si considera che anche noi adulti abbiamo i nostri gusti nel mangiare (io ad esempio odio l'aglio!!! ) perché non anche i bambini?


Non mi piace sto Estivill e neanche la sua psicologa infantile che ha scritto il libro!

[sandra]

Poi si creano bimbi/bimbe con disturbi dell'alimentazione...

Io Estivill lo abolirei da tutte le librerie!

[lu&denise]

mah,nn mi convince questo metodo...come nn mi convince e nn ha funzionato(sebbene nn applicato alla lettera)fate la nanna...
cioè,io già perdo la pazienza a continuare a ripetere"mangia,mangia...dai mangia.su mangia" figuriamo metti e togli dal seggiolone e ricomincia...
io denise ora la devo fermare,si mangia tutto,alex invece per farlo mangiare è una pena...ma se nn vuole cenare niente..se ne torna a giocare e prima di dormire latte e biscotti...

[vale]

Solita domanda scema: ma questi ce ne hanno di figli o passano il tempo a scrivere ca.....volate?

Appendice: al secondo tentativo Love avrebbe scaraventato tutto sul pavimento, al terzo addosso alla mamma, compreso il seggiolone.

Vale e Love

[solestellato]

Ci credo Vale

[monica68]

mah sono anche io scettica però una cosa voglio provarla:cercare di rimanere impassibile (anzi allegra e serena) quando lui rifiuta la pappa

[vale]

COl libro non c'en tra, vabbeh.
Questo un consiglio poco professionale: Love mangia se io faccio la scema, tipo Stanlio e Ollio e robe così. Mooolto poco professionale, ma chi se ne frega.

Un abbraccio
Vale e Love

[Franci]

Anche con Remo funziona fare gli scemi...
lui si distrae e apre la bocca senza accorgersene!
Ma comunque lui è un mangione in fin dei conti, l'unico problema è che si annoia e quindi bisogna solo inventarsi qualcosa x fargli passare il tempo!

[Alessandra]

Io questo libro l'ho comprato, dopo che Fate la nanna ha funzionato: in mezz'ora risolti i problemi di sonno di 3 persone! E Franz la mattina dopo si è svegliato contento e riposato...
Comunque, l'ho letto ma come per la nanna ero titubante ad applicarlo, proprio perchè mi avevano ventilato problemi di anoressia, tanto per stare allegri.
Premessa, Franz non era un bambino che non mangiava, ma fino ai 4 anni ha mangiato pappine e cose semiliquide, a parte quello che gli piaceva di più tipo biscotti o crackers.
Siamo stati anche da una psicologa e diciamo che lei ci ha dato un po' gli stessi consigli: se si stabiliscono delle regole e dei paletti, si deve essere fermi anche sull'alimentazione, fermo restando che al bambino devi trasmettere la sicurezza delle tue decisioni e non rabbia e apprensione. Insomma, se siete ansiose lasciate perdere.
Io ho preso i consigli della psicologa e una parte del metodo, l'ho adattato.
Un sabato a pranzo eravamo soli lui ed io. Siamo stati a fare la spesa e gli ho fatto scegliere la pasta che avrebbe mangiato a pranzo. Ovviamente non era la prima volta che Franz prometteva che l'avrebbe mangiata per poi ripiegare inesorabilmente sulla minestrina...
Una volta a casa ho preparato la pasta per tutti e due, servita nei piatti e l'ho chiamato a tavola... Come ha visto le pennette ha iniziato a piangere da isterico. Ho fatto un grande respiro, ho sorriso e l'ho accompagnato a tavola, messo il bavaglino ed iniziato ad imboccare senza perdere la calma, mentre lui invece urlava e schizzava letteralmente lacrime dagli occhi. Però, vedendomi calma e tranquilla ha aperto la bocca, cosa che nei precedenti tentativi non aveva mai fatto. Dopo qualche forchettata mangiando e strillando, si è calmato istantaneamente, ha preso la forchetta e continuato a mangiare da solo.
Tutto ciò per dire che a volte questi libri sono utili, ma i metodi devono essere adattati ai singoli bambini.