Help!

[cheti]

Qualcuno mi ricorda brevemente dov'e'la porta nella Storia Infinita?

Ieri sera ho ripreso in mano il libro.
VI capitolo. Titolo: Le tre porte magiche.
Non ho avuto il tempo di rileggere il capitolo ma sfogliandolo ho ritrovato questa frase sottolineata: Tanto più uno vuol passarvi, tanto più la porta si chiude. Ma se uno riesce a dimenticare ogni intenzione di passare e a non volere più nulla, allora la porta gli si apre da sola , per incanto. …Chissà cosa mi diceva all’epoca in cui ho letto il libro…

Stamani, mossa dalla curiosità, ho fatto una veloce ricerca con google circa il capitolo.
Ho aperto questa pagina. Non l’ho letta, troppo lunga, ma si parla appunto delle porte. Magari può esserti utile.

http://www.tunue.com/page.php?idArt=4447

[cheti]

Ancora una e-mail da "nati per leggere".

Gentile amica,
sul tema della "soglia", della frontiera da varcare per diventare
"eroi" potresti consultare Campbell, l'eroe dai mille volti o
Caprettini.
Ti segnalo anche alcuni romanzi che secondo me potresti prendere in
considerazione:
Burnett, Il giardino segreto
Mahy, una porta nel cielo, Mondadori
Gaiman, Coraline, Mondadori
Dubosarsky, Tutto comincò a Zanzibar, Salani
Gaiman, I lupi nei muri, Mondadori
Spinelli, Una casa per Jeffry Magee, Mondadori.

alcune poesie di Piumini, da "io mi ricordo" N.E.R.
Dunque, una casa
I muri non chiudono il mondo
e da Sole scherzavo: C'era una porta chiusa. N.E.R.
Se ti servono anche fiabe o storie illustrate fammelo sapere.

Città di Torino - ITER
Centri di Cultura per l'Infanzia
Laboratorio Pinocchio - Via Parenzo 42
011 7397210

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[Distribuzione NPL-BIB@aib.it - Per problemi postali: NPL-TECN@aib.it ]

[Lu]

Cheti sei meravigliosa!
Ho la bava alla bocca...
Certo, il giardino segreto, come ho potuto dimenticarmelo...era uno dei miei libri preferiti da bambina...

[cheti]

Lu, non vorrei diventare petulante. Dimmi tu:se continuano ad arrivare e-mail che faccio, te le metto? A me non costa niente ma non vorrei subissarti di messaggi

Un'altra:

Date: Tue, 20 Feb 2008 18:49:37 +0100

Gentile Cheti,
aggiungo il romanzo
- La porta di Tolomeo : libro III della Trilogia di Bartimeus /
Jonathan Stroud ; traduzione di Riccardo Cravero.
EDITORE: Milano : Salani, 2006.

Cordialmente,
Biblioteca di Pergine Valsugana
pergine.salaragazzi@biblio.infotn.it

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[Lu]

sisisisi fortissimamente si.
Al limite Marco ci banna...

[Lu]

Qualcuno sa qualcosa o trova qualcosa sulle soglie nella Divina Commedia?

[cheti]

un'altra e-mail:


ti aggiungo qualche titolo per adulti:

Gaiman, Nessun dove, Fanucci (in cui uno dei personaggi si chiama
"Porta" e mette in comunicazione la Londra di sotto con la Londra di
sopra)
Khalifa, La porta della piazza, Joveunce (la scrittrice palestinese
parla dell'intifada tra palestinesi e israeliani)
Moser, L'isola delle cameriere, e/o (dietro una porta è reclusa la
nonna di casa)
Barbery, L'eleganza del riccio, e/o (la porta della portineria è il
confine dietro il quale si cela la vera personalità della portinaia!)
Cordiali saluti

Città di Torino - ITER
Centri di Cultura per l'Infanzia
Laboratorio Pinocchio - Via Parenzo 42

[Lu]

Grazie cara!

[federica]

adesso ho capito cosa devi relazionare.

di getto, un film, cartone animato, molto carino: azur e aznar (lì di chiavi, porte e soglie quante ne vuoi, è la base della storia, ma non so se vale per quello che devi fare).

mo penso ai libri.
Ciao.

[Lu]

mi racconti qualcosa del film?

[federica]

ecco la recensione:

Azur ha gli occhi azzurri, Asmar ce li ha neri come la notte. Il primo è figlio di un nobile gelido, il secondo di un'amorevole balia, che cresce i pargoli come fratelli, raccontando a entrambi, ogni sera, alle porte del sonno, la leggenda della fata dei Jinns, che attende, da una prigione nascosta, il giovane che la libererà. Ma un giorno il padre di Azur lo manda lontano da casa per studiare e scaccia dalla sua dimora francese la nutrice e il piccolo Asmar. Solo una volta adulto, Azur si imbarcherà in direzione dell'Oriente per ritrovare i suoi cari e liberare la fata dei Jinns.
Lo guida l'eco di una lingua a noi sconosciuta, di cui serba il ricordo infantile (l'arabo, volutamente non doppiato né sottotitolato) e lo scorta lo sgradevole Rospù, un mendicante brutto e bianco che sputa sulla terra che lo sta ospitando e che gli dà di che sopravvivere.
Prima ancora che un artista, Michel Ocelot è un incantatore, uno di quegli illusionisti capaci di magiche incongruità, come far uscire un animale da un oggetto vuoto o un film sul medioevo della civiltà islamica da un software 3D che più moderno non si può.
Con Azur e Asmar, spettacolo nel quale si mescolano suggestioni da "Mille e una notte", Ocelot mette in scena la vicenda di un'amicizia elettiva tra un principe azzurro e un esotico Aladino inserendola nello schema della fiaba, e con questo ci ricorda che la realtà è ben diversa. Però, come insegna l'esempio di Azur, un racconto leggendario può guidare una vita, basta crederci. Basta attraversare il mare che ci divide dall'ignoto e capire che la differenza non è un segno di sottrazione ma uno scrigno di pietre preziose.
Per illuminare i tanti sinonimi di Oriente e Occidente, il papà di "Kirikù" procede per contrari: una fiaba luccicante per raccontare la cecità del pregiudizio e l'ottusità della superstizione (occhi azzurri là, gatti neri di qua); un elenco di tutto quel che manca alla civiltà del mediterraneo per mettere in luce tutto quel che possiede. Un'operazione antiretorica degna dell'applauso.
In questo gioco di specchi e porte gemelle, a ognuno il turno di riflettersi e riflettere per capire se si è più Asmar o più Azur o più Rospù.
L'appello civile e morale non è alla tolleranza ma al riconoscere che –come in ogni fiaba che si rispetti- l'unione fa la forza. Ocelot vede nell'unione delle culture l'avvenire del mondo e lo comunica con il suo tratto ispirato tanto dai pittori fiamminghi che dalle miniature persiane e la sua tavolozza che mescola i colori di Francia con quelli della Turchia, dell'Andalusia e del Maghreb.

Buona visione, a noi piace tanto!

[Lu]

GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
a tutte (particolarmente a Vale e Cheti).
La relazione è andata molto bene e al prof è piaciuta.
CDosa avrei fatto senza di voi?