da fedayna il 21 ott 2008, 20:08
fonte repubblica.it
Allergia al latte? Otto bimbi su dieci guariscono
Adele Sarno
Se il bambino è allergico al latte niente paura. Il disturbo, infatti, colpisce quasi il tre per cento dei soggetti in età pediatrica e nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente entro il terzo anno di vita. E grazie a un recente studio pubblicato sugli Annals of Allergy, Asthma & Immunology, condotto da un gruppo di ricercatori italiani, è possibile individuare i soggetti in cui è possibile una guarigione più veloce, attraverso un test cutaneo (prick test).
Lo studio. Somministrando il test a 112 bambini con allergia al latte, i ricercatori hanno rilevato come in più della metà dei casi (52,7%) il disturbo si risolva spontaneamente dopo circa 23 mesi dalla diagnosi. A incidere sulla persistenza dell'intolleranza, concorrono anche l’asma e la congestione nasale. In pratica più i piccoli avvertivano problemi respiratori, più l’allergia tendeva a continuare. E ancora, la ricerca ha osservato che per ogni aumento di un millimetro nel diametro del pomfo, che si verifica in caso di prick test positivo con latte fresco, tanto più sono alte le probabilità che l’allergia duri più a lungo. Il risultato di questo studio, scrivono i ricercatori, da una parte consente di individuare una terapia più adeguata al singolo organismo, dall’altra permette alla mamma di sapere quando poter reinserire l’alimento nella dieta del bambino.
L’allergia al latte e i sintomi. Nel caso di allergia al latte, l’allergene penetra nell’organismo per via digestiva, mentre gli elementi principali che scatenano la reazione sono la betalactoglobulina e la caseina, due proteine del latte vaccino. "La sintomatologia comprende manifestazioni extraintestinali come l’eczema, la rinite, orticaria e l’asma – spiega il dottor Alessandro Buonomo, del Servizio di allergologia del Policlinico Gemelli – ma anche disturbi gastroenterici, come vomito, diarrea liquida o mucosa o muco-ematica, dolori addominali, abbondante presenza di meteorismo. E, nei casi limite, lo shock anafilattico”. Nei bambini appaiono durante i primi 3-6 mesi, ovvero quando gradualmente viene aggiunto il latte vaccino al latte materno.
Come risolve. "L’allergia al latte è destinata a risolversi da sola – continua Buonomo – e secondo gli studi attuali una dieta di esclusione nei primi tre anni di vita tende ad eliminare il problema nell’87 per cento dei casi. Mentre se si tralasciano le prospettive più ottimiste la percentuale di guarigione spontanea scende al 50-60%”. Un test di provocazione orale, che prevede la somministrazione dell’alimento a cui si è allergici in piccole dosi in bocca, verificherà se la dieta di eliminazione ha funzionato. “Se il bambino dopo i tre anni è ancora allergico – continua l’allergologo - allora è necessaria una dieta attiva, ovvero senza limiti temporali”. In pratica si elimina il latte in tutte le sue forme finché non avviene la guarigione.
La desensibilizzazione. Nei casi in cui il disturbo continui e non si risolva da solo la cura consigliata è la desensibilizzazione. Si somministra l’allergene per via orale e l’organismo impara a riconoscere l’agente estraneo tanto da non avere più una reazione allergica. Così, bicchiere di latte dopo bicchiere di latte, l’allergia tende a risolversi nell’85% dei casi. “Questa scelta terapeutica – spiega Buonomo, dell’equipe del professor Giampiero Patriarca, tra i primi studiosi in Italia ad aver applicato la terapia – è stata considerata dall’Oms nel 1998 come un vaccino molto efficace contro l’allergia. È una cura preventiva che consente, nel giro di tre – sei mesi di attenuare e di eliminare il disturbo allergico”.
21 Ottobre 2008
Luca-Ivana
Papà e Mamma di Sophia nata il 14/07/2006
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