da Lorenza il 1 lug 2010, 9:18
Prima di rimanere incinta di Davide io e mio marito eravamo stati etichettati come sterili:è dura a 30 anni sentire certe sentenze, è stata un’esperienza molto dolorosa. Poi sono rimasta incinta spontaneamente di Davide, ero strafelice ma lavoravo con un contratto non tutelante e, complici le promesse da marinaio del mio capo che approfittò del mio senso del dovere, lavorai moltissimo fino a che alla 13a settimana non stavo bene, ero affaticatissima e dimagritissima, così rinunciai al contratto e rimasi a casa senza stipendio. Poi alla 25a settimana i sintomi della gestosi, la pre-eclampsia e a 29 settimane + 1 giorno con parto cesareo nacque Davide. In seguito ho fatto alcuni esami per vedere se avevo problemi coagulativi, metabolici o altro ma non è risultato nulla, la mia gestosi rimaneva, come tante altre, non correlata ad una causa specifica.
Una volta ripresi dallo shock io e mio marito ci siamo resi conto che il nostro desiderio di maternità/paternità non si era esaurito con la nascita di Davide…probabilmente l’esperienza della sterilità ci aveva segnato più di quella della prematurità, il desiderio dei figli prevaleva sulla paura…nel 2006 in modo inaspettato rimango incinta, ma purtroppo abortisco spontaneamente alla 9a settimana. E’ stata un’esperienza di gravidanza molto breve però da quel momento, dopo la sterilità, la gestosi e l’aborto spontaneo, ho cominciato a pensare che la maternità è decisamente il mio punto debole, e io e mio marito realizziamo che forse non avremo altri figli dopo Davide, per lo meno non avremo altri figli naturali, ma comprendiamo anche che è presto per pensare ad esperienze come l’adozione o l’affidamento, siamo ancora troppo “feriti”; intanto i mesi passano, uno stormo di cicogne si abbatte sui nostri amici e parenti che continuano a concepire con estrema facilità ed a far nascere bambini enormi…pur condividendo la loro gioia per la nascita delle nuove vite, ogni volta proviamo un po’ di tristezza alimentata anche dal fatto che Davide, seppur piccolo, ci chiede esplicitamente un fratellino; con il tempo cominciamo serenamente ad accettare questa condizione ma, al ritorno dalle vacanze estive del 2009..sono incinta!!Questa novità ci trova quasi incapaci di crederci, mio marito addirittura non dorme per un paio di mesi perché viene invaso dalla paura…il giorno del test di gravidanza positivo incontro casualmente il mio fantastico ginecologo: è stata come un’apparizione, lo considero un segno del destino…così inizio la cardioaspirina da subito assieme all’acido folico, poi programmiamo controlli ecografici frequenti ed esami sangue/urine una volta al mese. Io comincio a fare le crocette sul calendario ogni giorno che passa e faccio un segno gigante in corrispondenza del 26 febbraio, giorno in cui arriverò a 32 settimane, quelle della maturazione polmonare….mi sembra un miraggio. Riduco drasticamente la mia attività lavorativa (sono libera professionista e questo mi costa non poco in termini economici, ma questa volta ho altre priorità) e lavoro fino alla 24a settimana. Il primo trimestre passa senza intoppi, mio marito mi prova la pressione tutti i giorni ed è sempre regolare, sui 110/70, ho solo tanta nausea, niente perdite, dolori o altro; alla 18a settimana l’ecografia mostra un accrescimento regolare ma la flussimetria è lievemente alterata..rimango un po’ male ma il ginecologo è ottimista perché dice che comunque fino a 20 settimane non è molto attendibile..ripeto eco e flussimetria a 22 settimane ed infatti l’Indice di Resistenza delle arterie uterine appare ai limiti superiori della norma in una sola delle arterie, l’altra è regolare, la crescita fetale è buona: il ginecologo continua ad essere ottimista, io comincio ad intravedere il traguardo delle 32 settimane; arrivo a 30 settimane e l’ecografia questa volta è regolare, sia per la crescita che per la flussimetria: il ginecologo decide quindi di proseguire la cardioaspirina fino alla 32a settimana compiuta e poi sospenderla….quando arrivo al 26 febbraio sento come un crollo…sento tutta l’ansia che avevo accumulato in questi mesi, e che cercavo di nascondere anche a me stessa prima che agli altri….sento un turbinio di emozioni e penso che da lì a 5 giorni l’effetto della cardioaspirina finirà e potrei essere anche operabile…; faccio ancora controlli e a 34 settimane è ancora tutto regolare, addirittura l’indice di resistenza delle arterie uterine è migliorato, il bimbo è circa 2400 g, la pressione non si è mai alzata, gli esami del sangue e delle urine sono andati bene tutti questi mesi, allora il ginecologo mi dice: “Vediamo quando potrebbe nascere….arriviamo alla 38a e non oltre, non vogliamo approfittare della Provvidenza”. Decidiamo la data del cesareo che corrisponde a 37 settimane + 5 giorni, lui mi ripete più volte di chiamarlo qualsiasi sintomo atipico io senta…ma niente, ripeto altre 2 volte l’esame urine e la proteinuria è sempre 0!! Arrivo al 7 aprile e sono (stranamente, per me) tranquilla: alle 13,26 nasce Andrea, 3310 gr, un sogno!!! Dopo 3 ore lo portano in Neonatologia perchè ha la glicemia un po’ bassa, la Neonatologa, mia amica, viene a dirmelo un po’ affranta ma io reagisco bene, penso ai 71 giorni di ospedale di Davide e penso che anche Andrea non sarà meno lottatore..in realtà dopo 2 gg è già tutto a posto e torniamo a casa tutti e 4 insieme!!
Lorenza
mamma di Davide 20/10/2004 (29 w+ 1 g, 960 gr) e Andrea 07/04/2010 (37w + 5 g, 3310 gr)
