Roma, 20 lug. -(AGI) Un bambino su 10 in Europa nasce pretermine. In Italia è del 6,5% la percentuale dei bambini prematuri. Questi sono solo alcuni dei dati che fanno della prematurità la causa principale di mortalità e morbilità infantile sia nei Paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo, con un milione e mezzo di decessi ogni anno nel mondo. Inoltre i neonati prematuri che sopravvivono al parto presentano un maggior rischio di complicanze per la salute, come ad esempio la paralisi cerebrale infantile, le disabilità sensoriali e motorie, le patologie respiratorie, i disturbi comportamentali e dell'apprendimento.
Un fenomeno devastante e tragico testimoniato dai numeri che ne definiscono l'attuale dimensione e che emergono dal Rapporto internazionale "Troppo poco, troppo tardi? Perchè l'Europa deve fare di più per i neonati prematuri", realizzato dalla European Foundation for the Care of Newborn Infants (EFCNI) con il contributo incondizionato di Abbott - azienda globale impegnata nello sviluppo di nuovi farmaci e nell'introduzione di tecnologie all'avanguardia nel settore della salute - e che dimostra anche come, ad oggi, il problema non sia stato affrontato con la necessaria urgenza.
Se ne è discusso oggi al Senato nella tavola rotonda "Prematurità in Italia: quali possibili azioni?". "L'impatto della prematurità in termini di mortalità e morbilità è così rilevante da imporre un'accelerazione di tutti gli interventi finalizzati ad arginare il problema", dichiara Antonio Tomassini, Presidente della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e Presidente dell'Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione. "Per poter affrontare al meglio la situazione italiana è necessario - conclude il Presidente Tomassini - definire strategie comuni e alleanze trasversali, a livello nazionale e internazionale, funzionali allo svolgimento del percorso istituzionale.
Un primo esempio in tale direzione è la creazione dell'Advisory Board, formato da un gruppo di esperti". "Questioni decisive come il congedo di maternità e la tutela economica dei genitori di bambini prematuri sono aspetti la cui garanzia è vitale affinchè le famiglie possano affrontare in piena autonomia e con efficacia la questione della prematurità", afferma Daniele Bosone, Vicepresidente della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica. Al termine dell'incontro tutti i partecipanti hanno fissato per dicembre il prossimo appuntamento, con l'obiettivo di presentare la carta dei diritti dei bambini prematuri, il primo documento ufficiale elaborato dall'Advisory Board e definire il quadro complessivo della prematurità in Italia.