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Problemi e dubbi in Terapia Intensiva Neonatale
Moderatore: mariateresa
da robyjk il 16 apr 2012, 22:09
grazie mamme, mi state dando molti spunti!!! comunque quante differenze tra vari reparti.. caspita, ingressi ogni 3 ore, latte artificiale.. che strano!! da noi, mamma e papà (insieme!!) possono stare dentro tutto il giorno (8,30-20,30 con pausa pranzo di 1 ora) i nonni possono entrare uno alla volta con un genitore, idem fratellini, che possono entrare anche assieme ad entrambi i genitori..
noi aspettiamo la mattina le mamme x allattare, anche se arrivano tardi, se sappiamo che allattano,a meno che il bimbo urli, aspettiamo. idem x bagnetto ecc..
e il latte artificiale viene usato pochissimo, quasi mai.. facciamo tirare il latte alle mamme (o a casa o da noi) e lo conserviamo, anche congeliamo se troppo.. ogni giorno un'infermiera apposta prepara i pasti di latte materno da dare se non son allattati al seno! quindi non succede mai che il latte manchi.. tranne le mamme che proprio non lo tirano x nulla.. ma è raro.
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da Chiara_78 il 16 apr 2012, 22:36
In Patologia dov'è stata ricoverata mia figlia, i genitori entrano insieme ma non possono stare tutto il giorno. Hanno degli orari da rispettare. Che sono poi gli orari delle poppate. I nonni non possono entrare, vedono i bambini dal vetro. I fratellini sono ammessi, ma solo se la situazione è "tranquilla" e se sono perfettamente sani. La tendina del vetro centrale è aperta solo durante gli orari del passo. A volte ci è capitato di farla aprire prima e richiuderla dopo mooooltoooooo tempo, facendo finta di esserci dimenticati di richiuderla per permettere a chi stava fuori di poter vedere un po' più a lungo i propri cuccioli là dentro. Ci sono orari diversi per chi fa 7 o 8 pasti. Nostra figlia è partita con 8 pasti al giorno e poi è scesa a 7 con pause maggiori tra un pasto e l'altro. Quando faceva 8 pasti al giorno, sembrava un tacchino all'ingrasso per la festa del Ringraziamento. Finiva una siringa di latte e neanche un'ora dopo, iniziava l'altra. Praticamente, stava tutto il tempo a mangiare. Era straziante. Però abbiamo sempre, tranne rari ed eccezionali casi, fare marsupioterapia. Anche quando lei era alimentata con il sondino e la pompa-siringa. Ci chiedevano di evitare di toccarla durante i cicli di fototerapia, per evitare di spegnere e riaccendere la lampada. Quando faceva fototerapia, io le davo un bacino veloce attraverso il vetro oppure una carezza furtiva e andavo a tirarmi il latte. Purtroppo, non sono una mamma-mucca. Ho avuto latte solo per 20 giorni e non sono serviti a niente i consigli delle infermiere del Reparto. Dopo venti giorni è andato via e devo ringraziare le mamme-mucche che donano il latte alla Banca del Latte. E' grazie alla loro bontà che Rebecca ha potuto fare latte materno fino a che è stata ricoverata. Comunque, a parte non preparare noi il biberon (a quello pensavano le infermiere) a noi hanno sempre permesso di fare tutto anche di somministarle la terapia. Anzi, più si avvicinava la dimissione e più cercavano di insegnarci a prenderci cura di lei. Non sapevamo se saremmo usciti dall'ospedale con la terapia anti-reflusso, così gli infermieri dei vari turni ci facevano preparare, sotto la loro stretta supervisione, i farmaci da somministrarle e controllavano che facessimo le cose a dovere. Da quando è uscita dall'incubatrice, ci hanno sempre lasciato gestire (limitatamente alle esigenze di Reparto) nostra figlia. Dal cambio del pannolino, alle poppate (che meraviglia quando abbiamo abbandonato il sondino e siamo passati al biberon!!!) ogni cosa è stata festeggiata dagli infermieri come una festa. Ogni passo avanti era per tutti sinonimo di soddisfazione e gioia: erano gli zii della gnappetta Rebecca e gioivano di ogni suo progresso!!! Lo dico sempre, ho trovato una famiglia. Sono stata fortunata.
Rebecca nata a 29w+5d a causa della gestosi. Dimessa dalla Patologia Neonatale di Grosseto dopo 51gg di ricovero. Peso alla nascita 1.090gr per 36cm di puro amore.
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da hellokitty il 17 apr 2012, 8:21
Chiara_78 ha scritto: ogni cosa è stata festeggiata dagli infermieri come una festa. Ogni passo avanti era per tutti sinonimo di soddisfazione e gioia: erano gli zii della gnappetta Rebecca e gioivano di ogni suo progresso!!! Lo dico sempre, ho trovato una famiglia. Sono stata fortunata.
Sei stata davvero fortunata, ti invidio sai...gli infermieri della "nostra" TIN non ci hanno neanche salutati quando ce ne siamo andati. Ricordo che ero felicissima di portarla a casa, cercavo con lo sguardo un loro sorriso, ma a loro non importava nulla, ho chiesto cosa dovevo fare, mi hanno risposto "la veste e se la può portare, Signora", incredula l'ho vestita, (con tanta paura, non l'avevo mai fatto, e avevo paura di romperla...d'altronde ricordo che avevo la stessa sensazione vestendo la mia primogenita di 4 kg), e l'ho tirata su dalla culletta, mi guardavo in giro, mi sembrava che stavo rubando un bambino...ho richiesto diverse volte "e adesso?", e loro, alzando lo sguardo dalla scrivania mi ripetevano "può andare". Neanche un saluto...grazie TIN di Trapani...magari un giorno uno/a di voi passerà di qui a leggere...chi lo sa...
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da iledario il 17 apr 2012, 8:34
Ciao Roberta mi associo alle altre mamme sul fatto che facendoti questa domanda dimostri una grande sensibilità quindi sarai una bravissima infermiera. La nostra esperienza in TIN e' stata abbastanza tranquilla grazie anche alle infermiere che mi hanno aiutato a superare il trauma di vedere il mio Dario in incubatrice con tutte le flebo e attaccato ai monitor. Mi hanno subito spiegato che cosa erano tutti quei fili e tranquillizzandomi che Dario stava bene era solo un po' piccolo. Il secondo giorno mi hanno fatto fare subito la marsupio e mi hanno insegnato a cambiarlo anche dentro l'incubatrice.... Cercavano di aspettare a darli mangiare con il gavage in modo che io e il babbo fossimo li' con lui. Quando siamo passati in sub intensiva abbiamo continuato così anche se con alcune infermiere ci sentivamo un po' estranee dato che non ci facevano fare niente nemmeno cambiarlo. Quando ha iniziato ha mangiare con il Pop e faceva un solo pasto alcune aspettavano o cercavano di darglielo quando eravamo li altre invece se ne fregavano e glilo davano tipo alle 7 la mattina quando noi non potevamo essere li. Dopo circa 1 settimana che mangiava al Pop mi hanno permesso di darglielo io da dentro all'incubatrice. Quando e' passato nella cullina ci siamo sentiti finalmente genitori perché anche il babbo lo poteva cambiare e prendere in collo dargli il Pop. L'unico rammarico e' che il primo bagnetto non l'ha fatto con noi ma con le sue tate vestite di blu!!!!! Spero che ti possa aiutare. E il mio consiglio e' di lasciare i genitori fare i genitori nei limiti.
Mamma di Dario 34+2 1323kg super orgliosa
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da silvia73 il 17 apr 2012, 9:29
La nostra Tin è aperta dalle 16 alle 19 e c'è una grande vetrata che tiene tutto il corridoio e da dove i nonni o i parenti possono eventualmente vedere i bimbi, gli estranei sono banditi tant'è che se gli infermieri non conoscono il volto che si avvicina al vetro, si precipitano a chiedere chi è e se non è parente lo "cacciano". I genitori possono entrare uno alla volta e solo in perfetta salute, tante volte in tanti genitori ci siamo dovuti accontentare di stare dietro al vetro perchè raffreddati, i nonni e i fratellini non possono entrare, e sinceramente lo ritengo giusto così, ci sono bimbi come mio figlio di 500 gr ai quali basta un niente per prendere un'infezione e morire. E sappiamo bene che i bambini sono portatori di un sacco di virus e batteri. C'è la banca del latte, grazie alla quale daniele per un certo periodo ha potuto prendere il latte materno poichè a me, per gravi motivi di salute, hanno inibito la montata lattea già in rianimazione, c'è la possibilità appena stabilizzata la situazione di attacarli al seno, o, nel mio caso, di dare il biberon, di cambiare il pannolino, di fare marsupio terapia. Per me sia il biberon che la marsupio sono arrivate di sorpresa, nemmeno sapevo si potesse aprire l'oblò dell'incubatrice, ma le infermiere da subito ti invitano a fare tutto ciò per stabilire un contatto mamma-bimbo. Noi abbiamo trovato una grande seconda famiglia, composta da medici e infermieri professionali, preparati, umani, che trattano questi bimbi come loro figli e che incoraggiano i genitori anche con parole di conforto, anche quando la situazione è gravissima, come nel nostro caso. Non a caso all'ingresso della sala vestizioni c'è una toccante frase : "noi curiamo dei figli, non dei pazienti", mai frase fu più vera! Nel mio caso poi ho apprezzato molto un mio ricovero in tin durante l'ultima settimana di degenza di Daniele, quando mi ha chiamato la dott.ssa e mi ha spiegato che daniele era pronto per tornare a casa ma avevano bisogno di me perchè lui si alimentava ancora quasi esclusivamente col sondino, necessitava dell'ossigeno e volevano spiegarmi come fare il bagnetto, come usare l'ossigeno (lui è stato dimesso con ossigeno a domicilio) come somministrare le medicine. Così mi ha proposto un ricovero finchè fosse stato necessario, ricovero che è durato una settimana in cui mi sono trasferita in quella piccola stanzetta di ospedale lontana 4 ore da casa e in quel momento mi sono sentita davvero mamma, vivevo in tin h24, potevo gestirlo a mio piacimento, lavarlo, dargli le poppate, l'ossigeno, vestirlo finalmente con le nostre tutine ecc.....credo di essere stata l'unica nel forum ad avere questa possibilità, e la consiglio a tutte le tin perchè ti prepara a quello che dovrai poi affontare a casa. Dalla prima poppata fatta con me daniele ha finito tutto il biberon, sgambettava felice al bagnetto, saturava al 100%....e io mi sono sentita meno spaventata, tant'è che a casa ho affrontato il dopo molto serenamente, pensando a godermi il mio bambino senza troppe paranoie. Non finirò mai di ringraziare tutto il team perchè è anche grazie a loro se è avvenuto il grande miracolo di portare a casa un bambino che praticamente non aveva speranze di sopravvivenza.....!!
Silvia - mamma di:
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da Cinpica il 17 apr 2012, 13:38
silvia73 ha scritto:. Così mi ha proposto un ricovero finchè fosse stato necessario, ricovero che è durato una settimana in cui mi sono trasferita in quella piccola stanzetta di ospedale lontana 4 ore da casa e in quel momento mi sono sentita davvero mamma, vivevo in tin h24, potevo gestirlo a mio piacimento, lavarlo, dargli le poppate, l'ossigeno, vestirlo finalmente con le nostre tutine ecc.....credo di essere stata l'unica nel forum ad avere questa possibilità, e la consiglio a tutte le tin perchè ti prepara a quello che dovrai poi affontare a casa.
Quando Alice è stata dimessa dal secondo ospedale dove è stata ricoverata, un'infermiera mi disse che c'èera la possibilita' di passare un paio di giornate con la bimba prima delle dimissioni, ma secondo loro nel nostro caso non era necessario... e io me la sono portata a casa appena ho potuto. Pero a noi facevano gia dare il biberon, vestirla etc da parecchio tempo.
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da clemy il 17 apr 2012, 17:06
silvia73 ha scritto: Così mi ha proposto un ricovero finchè fosse stato necessario, ricovero che è durato una settimana in cui mi sono trasferita in quella piccola stanzetta di ospedale lontana 4 ore da casa e in quel momento mi sono sentita davvero mamma, vivevo in tin h24, potevo gestirlo a mio piacimento, lavarlo, dargli le poppate, l'ossigeno, vestirlo finalmente con le nostre tutine ecc.....credo di essere stata l'unica nel forum ad avere questa possibilità, e la consiglio a tutte le tin perchè ti prepara a quello che dovrai poi affontare a casa.
L'ospedale in cui è nato Giovanni (ma anche gli altri miei figli) possiede una foresteria se non ricordo male sono 10 posti letto a disposizione delle mamme con i bimbi in tin. Quando è nato Giovanni c'era un sovraffollamento e non c'erano posti ma il mio gine era poco favorevole a questa soluzione perchè avevo passato molti giorni in ospedale e voleva a tutti i costi che tornassi a casa...vabbè la situazione la sapete tutti... Io onestamente mi sono accontentata di fare un su e giù dall'ospedale perchè nel frattempo Michele era stato diverse volte ammalato soprattutto perchè aveva accusato molto la mia mancanza...quando è passato in culletta ho avuto solo il tempo di prendere "la mano" con quel corpicino che me lo son già ritrovato a casa, però devo dire che in quei 5 giorni in terapia minima puericultrici e infermiere mi sono state molto vicino in quelle ore che trascorrevo con mio figlio...ho voluto che mi aiutassero e lo hanno fatto senza problemi.
Clementina mamma di tre moschettieri: Michele nato il 25/07/2006 a 41w+1d 3590 gr Giovanni nato il 16/11/2009 a 28w+0d 1150 gr. Vito nato l'11/08/2011 a 39w+0d 3470 gr
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da silvia73 il 17 apr 2012, 21:59
Cinpica ha scritto:silvia73 ha scritto:. Così mi ha proposto un ricovero finchè fosse stato necessario, ricovero che è durato una settimana in cui mi sono trasferita in quella piccola stanzetta di ospedale lontana 4 ore da casa e in quel momento mi sono sentita davvero mamma, vivevo in tin h24, potevo gestirlo a mio piacimento, lavarlo, dargli le poppate, l'ossigeno, vestirlo finalmente con le nostre tutine ecc.....credo di essere stata l'unica nel forum ad avere questa possibilità, e la consiglio a tutte le tin perchè ti prepara a quello che dovrai poi affontare a casa.
Quando Alice è stata dimessa dal secondo ospedale dove è stata ricoverata, un'infermiera mi disse che c'èera la possibilita' di passare un paio di giornate con la bimba prima delle dimissioni, ma secondo loro nel nostro caso non era necessario... e io me la sono portata a casa appena ho potuto. Pero a noi facevano gia dare il biberon, vestirla etc da parecchio tempo.
Si si anche a noi lo facevano fare da parecchio tempo però quella settimana è stata veramente un toccasana!! clemy ha scritto:silvia73 ha scritto: Così mi ha proposto un ricovero finchè fosse stato necessario, ricovero che è durato una settimana in cui mi sono trasferita in quella piccola stanzetta di ospedale lontana 4 ore da casa e in quel momento mi sono sentita davvero mamma, vivevo in tin h24, potevo gestirlo a mio piacimento, lavarlo, dargli le poppate, l'ossigeno, vestirlo finalmente con le nostre tutine ecc.....credo di essere stata l'unica nel forum ad avere questa possibilità, e la consiglio a tutte le tin perchè ti prepara a quello che dovrai poi affontare a casa.
L'ospedale in cui è nato Giovanni (ma anche gli altri miei figli) possiede una foresteria se non ricordo male sono 10 posti letto a disposizione delle mamme con i bimbi in tin. Quando è nato Giovanni c'era un sovraffollamento e non c'erano posti ma il mio gine era poco favorevole a questa soluzione perchè avevo passato molti giorni in ospedale e voleva a tutti i costi che tornassi a casa...vabbè la situazione la sapete tutti... Io onestamente mi sono accontentata di fare un su e giù dall'ospedale perchè nel frattempo Michele era stato diverse volte ammalato soprattutto perchè aveva accusato molto la mia mancanza...quando è passato in culletta ho avuto solo il tempo di prendere "la mano" con quel corpicino che me lo son già ritrovato a casa, però devo dire che in quei 5 giorni in terapia minima puericultrici e infermiere mi sono state molto vicino in quelle ore che trascorrevo con mio figlio...ho voluto che mi aiutassero e lo hanno fatto senza problemi.
Ehehehe anch'io ho passato parecchio tempo in ospedale, tra cui un pò di giorni in rianimazione, avevo a casa un altro bambino e 4 ore di macchina da fare, che ho fatto per 4 mesi, di continuo, tranne i sabati e le domeniche che, sebbene con la testa in tin, dedicavo tutti ad andrea....perciò non mi è parso vero quando mi hanno proposto di passare un certo periodo (che nemmeno io avrei saputo quanto) a fare solo la mamma di daniele, come a suo tempo avevo fatto per andrea, anche lui rimasto in ospedale per quasi un mese dopo la nascita. Chiara_78 ha scritto:Io sono stata 51 giorni in Ospedale. Dopo la dimissione, sono stata trasferita nella "stanza delle nutrici". Una cameretta con tre letti, un tavolino, il bagno e l'armadio dove tenevano tre mamme con i bimbi ricoverati in Patologia. Non ce l'ho fatta a venire via e lasciare mia figlia lì. Mio marito aveva vicino la sua famiglia ed io sono stata vicino il più possibile alla mia Pollicina.
Noi 107 giorni, e ribadisco, 4 ore di macchina. Quando è nato andrea, che stava in ospedale a 45 km da casa nostra, mi sono trasferita direttamente dalla ginecologia alla stanza delle mamme i cui bimbi erano ricoverati in patologia, senza nemmeno passare da casa. In totale sono stata via da casa oltre un mese, i primi 10 giorni ricoverata in ginecologia, gli altri nella stanza nutrici, però a casa non avevo nessuno da accudire, non avevo un altro figlio che stava soffrendo come mamma e papà per l'arrivo di un fratellino che c'era solo in teoria e non in pratica, e nemmeno a me, in quell'occasione, passava per la testa di lasciarlo là.....cosa ben diversa è sapere di avere un figlio in ospedale che nemmeno sai se porterai mai a casa e avere comunque una vita anche fuori da lì, non per te stessa, ma perchè un altro figlio ha ugualmente bisogno di te......
Silvia - mamma di:
- Andrea - 10.03.1995 - 35 sett. 2200 gr
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da Chiara_78 il 19 apr 2012, 15:52
[quote="silvia73] Noi 107 giorni, e ribadisco, 4 ore di macchina. Quando è nato andrea, che stava in ospedale a 45 km da casa nostra, mi sono trasferita direttamente dalla ginecologia alla stanza delle mamme i cui bimbi erano ricoverati in patologia, senza nemmeno passare da casa. In totale sono stata via da casa oltre un mese, i primi 10 giorni ricoverata in ginecologia, gli altri nella stanza nutrici, però a casa non avevo nessuno da accudire, non avevo un altro figlio che stava soffrendo come mamma e papà per l'arrivo di un fratellino che c'era solo in teoria e non in pratica, e nemmeno a me, in quell'occasione, passava per la testa di lasciarlo là.....cosa ben diversa è sapere di avere un figlio in ospedale che nemmeno sai se porterai mai a casa e avere comunque una vita anche fuori da lì, non per te stessa, ma perchè un altro figlio ha ugualmente bisogno di te......[/quote] In effetti, io ho potuto starle vicino sia perchè l'Ospedale ha una stanza per le mamme sia perchè Rebecca è la nostra prima figlia... Altrimenti anch'io avrei fatto avanti e indietro per non far sentire troppo la mia mancanza al cucciolo/a che mi aspettava a casa...
Rebecca nata a 29w+5d a causa della gestosi. Dimessa dalla Patologia Neonatale di Grosseto dopo 51gg di ricovero. Peso alla nascita 1.090gr per 36cm di puro amore.
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da mariateresa il 19 apr 2012, 22:11
Silvia 73 ha scritto: Così mi ha proposto un ricovero finchè fosse stato necessario, ricovero che è durato una settimana in cui mi sono trasferita in quella piccola stanzetta di ospedale lontana 4 ore da casa e in quel momento mi sono sentita davvero mamma, vivevo in tin h24, potevo gestirlo a mio piacimento, lavarlo, dargli le poppate, l'ossigeno, vestirlo finalmente con le nostre tutine ecc.....credo di essere stata l'unica nel forum ad avere questa possibilità, e la consiglio a tutte le tin perchè ti prepara a quello che dovrai poi affontare a casa
Purtroppo nell'ospedale in cui è nata Francesca non ci sono spazi adeguati ad accogliere le mamme pre-dimissioni...sarebbe stato un passaggio un pò più "soft" verso casa soprattutto dopo lunghe degenze, per il resto però posso dire che gli infermieri e i medici della TIN del nostro ospedale ci hanno incoraggiato ad occuparci della piccola cambiandola e facendola mangiare. qui tra l'altro non è possibile per i parenti, neanche dal vetro, vedere i bambini e possono entrare solo i genitori
Maria Teresa mamma di Antonio 05-02-07 (38 w) e Francesca 30-09-09 (24 w), peso g. 573. Dimessa il 19/02/10
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da clemy il 20 apr 2012, 17:02
silvia73 ha scritto:Noi 107 giorni, e ribadisco, 4 ore di macchina. Quando è nato andrea, che stava in ospedale a 45 km da casa nostra, mi sono trasferita direttamente dalla ginecologia alla stanza delle mamme i cui bimbi erano ricoverati in patologia, senza nemmeno passare da casa. In totale sono stata via da casa oltre un mese, i primi 10 giorni ricoverata in ginecologia, gli altri nella stanza nutrici, però a casa non avevo nessuno da accudire, non avevo un altro figlio che stava soffrendo come mamma e papà per l'arrivo di un fratellino che c'era solo in teoria e non in pratica, e nemmeno a me, in quell'occasione, passava per la testa di lasciarlo là.....cosa ben diversa è sapere di avere un figlio in ospedale che nemmeno sai se porterai mai a casa e avere comunque una vita anche fuori da lì, non per te stessa, ma perchè un altro figlio ha ugualmente bisogno di te......
Hai praticamente riassunto quello che volevo dire...la mia degenza ante-parto durò due mesi in e in questi due mesi Michele perse tre chili non sapevo quanto sarebbe durata la degenza di Giovanni ma ad ogni modo, anche se ero stata dimessa il sabato e vivamente pregata di restare a casa per alcuni giorni, io già il lunedì avevo la valigia pronta per restare in foresteria. Ma il lunedì sera quando mio Michele mi vide con la valigia in mano scoppiò a piangere e mi disse "tu te ne vai di nuovo all'ospedale e mi lasci solo"...beh non potevo rimanere indifferente per l'ennesima volta di fronte a queste parole e così decidemmo con mio marito di fare uno sforzo in più, di andare una volta in più in ospedale pittosto che restare lì per tot giorni che furono poi 50. La cosa peggiore è che a Michele questo "trauma" gli è rimasto e tutte le volte che dobbiamo andare in ospedale, tutte le sante volte mi dice "mamma ma che tu devi rimanere all'ospedale?"...è terribile io ancora non riesco a perdonarmi questa "mancanza".
Clementina mamma di tre moschettieri: Michele nato il 25/07/2006 a 41w+1d 3590 gr Giovanni nato il 16/11/2009 a 28w+0d 1150 gr. Vito nato l'11/08/2011 a 39w+0d 3470 gr
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da tizianasica il 31 mag 2012, 18:40
quando mio figlio e' stato ricoverato alla tin ho incontrato infermiere di ogni tipo:quella seccata se ti vedeva davantiall'incubatrice, quella che ti guardava dall'alto verso il basso, quella che guardava di continuo l'orologio......... io penso che non e' un lavoro come un altro perche' si vive a contatto con la gioia, il dolore, la vita e perfino la morte....tutti i giorni penso che sei fortunata a poter vivere queste emozioni e a fare questo lavoro e sarai sicuramente una persona in gamba. auguroni
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da momo il 5 giu 2012, 23:22
cia sono monia la mamma di gaia 24+2oggi sono 126 giorni di tin... le infermiere sono un mondo strano.. io e mio marito abbiamo avuto diversi problemi.. un giorno siamo entrati in tin e come al solito dopo aver guardato gai abbiamo letto la cartella e abbiamo chiesto delle informazioni, la strega di turno mi ha mangiato, e accusato di non importarmene della bambina che sono entrata e andata direttamente alla cartella senza neanche guardare la piccola.. io mi sono sentita morire per quel rimprovero inutile efuori luogo è dovuta intervenire una dottoressa per consolarmi visto che già ero uno straccio per la giornata di gai e in più mortificata dall'infermiera.. ma sono state tante le volte in cui ci siamo sentiti dire che non ci fidiamo o bisbigliare tra di loro"sono arrivati".. alcune infermiere ci abbracciano e ci aiutano a superare i momenti difficili altre invece fanno l loro lavoro e lo fanno male, e chiaramente guai a dire qualcosa più di una volta ci hanno detto che volevamo rubar loro il mestiere mha! dovrò sopportarle ancora per molto! ascolta i genitori e aiutali a capire a volte spiegare loro come funziona un'incubatrice può essere utile anche agli infermieri che ogni tanto si distraggono!
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da monica laura simula il 9 giu 2012, 11:12
ciao io sono monica la mamma di anna nata a 38 sett x una asfissia neonatale, noi siamo state in tin x 40 giorni che x noi sono sembrati un eternità quando invece c'erano bimbi ricoverati dai 3 ai 6 mesi.io anna lo vista dopo 4 giorni mio marito da subito, la prima volta che lo vista sono stata accolta benissimo mi hanno spiegato la situazione,ricordo lo sconforto che avevo nel vederla cosi era piena di tubicini non c'era un angolo del suo corpicino vuoto!!! stavo li a guardarla inerme xchè purtroppo è stata sedata x 3 sett con morfina e barbiturici, devo dire che la maggior parte delle imfermiere erano umane,mihanno fatto toccare anna da subito e mi incittavano a parlarla x fargli sentire la mia presenza!!!, ma c'enerano 2o3 che erano acide quando le chiedevi qualcosa ti dicevano un attimo signora!!! poi c'è stato il giorno che la potevano prendere in braccio!! che gioia solo che all'inizio c'è la davano loro ma non subito!!! c'è la davano in braccio quando era quasi ora di andare via!!! allora mio marito che non guarda in faccia a nessuno si è preso coraggio e ogni volta cè la prendevamo noi!!!! loro all'inizio ci guardavano storto. poi è arrivato il momento dell'alimentazione all'inizio x gavage x non stancarla troppo, poi abbiamo facevamo una poppata cosi e l'ltra biberon, ma quelle 2o3 infermiere non avevano la pazienza di darle il biberon poverine!!!! mi dicevano signora cosi si stanca!!!un nervoso!!!! le davano quel gavag guardando altrove senza una carezza ti venive da piangere, ma io ne ho fatto presente alla caposala e dal giorno è un pò cambiata.io avevo il desiderio di allattarla anche xchè il tiralatte me lo stava mandando via, ne ho parlato con i medici e mi hanno detto di aspettare che anna era ancora troppo debole ma grazie a un ainfermiera un giorno mi ha detto ci provi signora!!! e lei si è attacata subito ma anche li ero guardata storta signora mi dicevano ora le diamo il gavag visto che ha ciucciato già 3 volte !!! io dal giorno cercavo sempre di essere puntuale e da li ho iniziato di testa mia a dargli tutte le poppate al seno!!! .io ho avuto la possibiltà di stare li all'ultimo piano ci sono gli alloggi x le mamme che hanno i pupi in tin s i chiamano balie. i nonni potevano entra uno alla volta e una volta la sett noi entravamo a tutte le poppate anche i papà. comunque ho un buon ricordo tutto sommato xchè la maggior parte degli infermieri si ha preso a cuore anna ci siamo lasciati piangendo sia noi che loro augurandomi tutto il bene possibile e incoraggiandomi ad andare avanti giorno x giorno tutt'ora quando andiamo x le visite di controllo si fermano a guardarla e baciarla la chiamno pupazzeto xchè aveva sempre il singhiozzo e si sentiva in tutta la tin.
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