raga ho preso quanto segue da un sito...magari a qualcuna di noi puo servire così come info ulteriori sulla nascita prematura......
Il ruolo dei genitori e della famiglia
Il bambino nell’incubatrice, avvolto spesso da coperte ed asciugamani sembra in un piccolo nido e può essere percepito come lontano, distante anche perchè dorme per molte ore al giorno. Anche se il piccolo ha indubbiamente bisogno di un ambiente tranquillo e silenzioso, non meno importante è la necessità di stimoli ed il più importante di tutti è la presenza dei genitori, tanto che in alcuni ospedali è praticata la kangaroo care, che prevede lo stretto contatto fisico fra il piccolo avvolto in una coperta ed il genitore, un pò come nel marsupio di un canguro. Saranno tuttavia i medici e le infermiere ad indicare i tempi ed i modi più idonei per stabilire il contatto fisico con il piccolo. Se ci sono altri bambini in famiglia e sono troppo piccoli per venire in ospedale può essere utile portare a casa delle foto del neonato per permettere lo stabilirsi di un legame emotivo e affettivo; è inoltre importante non focalizzarsi esclusivamente sul bambino prematuro e ritagliare degli spazi esclusivi anche per gli altri figli. Il compito maggiore dei genitori è quello di dialogare fra loro: la nascita di un figlio prematuro può generare tensioni a causa dei molteplici sentimenti che scatena:shok e rifiuto, senso di colpa o colpevolizzazione dell’altro, rabbia, paura, preoccupazione ed ansia, tristezza e solitudine: è importante non chiudersi in sè stessi, non reprimere i propri sentimenti, ma esprimerli e confrontarsi, ascoltando anche l’altro. Anche incontrare genitori di altri bambini prematuri può essere utile. Il resto della famiglia, in particolare i nonni, potrà tendere ad autoescludersi o essere troppo soffocante: anche con loro è importante relazionarsi in maniera aperta e sincera per trovare un buon equilibrio. Il bambino ha bisogno della serenità e del supporto della sua famiglia.
Consigli per i genitori:
- Imparate a gestire le emozioni
- Capite che la situazione in cui vi trovate è estremamente stressante
- Se in un primo momento provate dei sentimenti contrastanti verso il bambino, non dovete sentirvi in colpa. Molti altri genitori provano gli stessi sentimenti.
- Non rimproveratevi per la prematurità del bambino. I sensi di colpa sono solo una gran perdita di tempo.
- Parlate con il partner, con la famiglia, con i medici e le infermiere.
- Siate comprensivi con gli amici che cercano di consolarvi, ma non sanno come fare. Dite loro cosa si prova. Fate capire loro che si può parlare del bambino.
- Parlate con altri genitori di bambini prematuri. Con un altro genitore nelle stesse condizioni potete essere voi stessi.
- Accettate l’aiuto
- Permettete alla gente che vuole aiutarvi di farlo. Ditele cosa può fare di specifico per rendersi utile, perché normalmente non lo sanno: stare con gli altri vostri figli, accompagnarvi a visitare il neonato se non siete in grado di guidare, preparare da mangiare, ecc.
- Sebbene sia molto difficile il ritorno a casa senza il bambino, approfittatene per riposare, recuperare le forze e farvi delle belle dormite. I bambini prematuri, quando sono a casa, sono più irritabili degli altri neonati a causa del loro sistema nervoso immaturo. Dei genitori nervosi e stanchi non gestiscono bene una situazione simile.
- Tenetevi informati: come genitori del neonato avete il diritto e il dovere di sapere cosa succede. Bisogna essere insistenti quando non si ottengono le informazioni delle quali si ha diritto.
- Non siate timidi, fate domande, anche quelle che vi sembrano stupide: di solito non lo sono mai. Più informazioni otterrete sullo stato del bambino, più vi sarà facile accettarlo e affrontare i problemi che potrà presentare. Meno saprete, maggiori saranno i timori.
- Non abbiate paura di sollevare osservazioni, né di dare suggerimenti a medici e infermiere. Non disporrete della stessa loro competenza medica, ma un genitore che resta molte ore accanto al bambino rappresenta l’unica fonte costante di informazioni nel corso dell’avvicendamento dei turni del personale.
- Annotate su un quaderno i progressi del bambino: vi aiuterà a restare obiettivi qualora la guarigione fosse lenta o procedesse per piccole tappe. Il ritmo "due passi avanti e uno indietro" diventa rassicurante, una volta che lo si è inquadrato.
- Ricordate che è il vostro bambino, non è delle infermiere o dei dottori.
- Non aspettate che le infermiere o i dottori vi dicano quando potete prendere in braccio il bambino o allattarlo: dovete essere voi genitori a chiederlo.
- Fate fotografie. Non vi potrete rendere conto dei progressi del bambino finché non li vedrete nelle immagini.
- Create un legame prima possibile.
- Fate sentire al bambino la vostra voce.
- Fategli sapere che, tra tutti, quel tocco costante e amorevole è il vostro.
- Date al bambino il vostro latte. E’ un contributo che nessun altro può dare.
- Si usa dire che si impara dai figli. Questi bambini sono più forti di quanto si immagini: hanno una voglia innata di vivere e possono insegnarci cos’è il coraggio.
I meccanismi psicologici dei genitori di figli prematuri
La negazione: è una fase tipica che caratterizza il recupero da una situazione critica. Equivale a nascondere temporaneamente la realtà e si può manifestare in modi diversi.
Alcuni genitori assumono un atteggiamento deliberatamente pessimista, con la speranza di proteggersi sul piano emotivo: in caso di morte del bambino, saranno preparati. Fin quando la sua sopravvivenza non è sicura, tentano di mantenere il distacco. Il bambino, però, sia che viva sia che muoia, è una parte innegabile della vita dei genitori.
Colpevolizzazione: si presenta come un senso di amarezza generalizzata verso un destino avverso.
La rabbia può essere rivolta verso chi viene percepito come più fortunato o verso l’équipe medica. Alcuni genitori, non trovando altro capro espiatorio, possono aizzarsi e incolparsi vicendevolmente con accuse reciproche e anche i parenti possono unirsi alle accuse.
La rabbia può anche essere diretta interiormente, sotto forma di sensi di colpa e biasimo di se stessi. Alcune madri ricordano di aver ripercorso in modo ossessivo i fatti che avevano preceduto la nascita del bambino. Si domandavano se qualcosa che avessero fatto o meno potesse avere causato il parto prematuro. Quasi tutte le mamme sentivano in una certa misura che la nascita prematura del bambino era colpa loro.
Quando una situazione precipita, la natura umana ha un triste bisogno di incolpare qualcuno, anche se si tratta di se stessi.
Le persone che difficilmente esprimono la rabbia talvolta interiorizzano i loro sentimenti trasformandoli in depressione, uno stato emotivo caratterizzato da sintomi come crisi di pianto, inappetenza, insonnia, letargia, mancanza di concentrazione, difficoltà nella digestione, cefalee o dolori al torace.
Inoltre, le pressioni sociali a cui è sottoposta la futura mamma perché abbia un certo tipo di parto possono accrescere sensibilmente il suo disagio se il bambino è prematuro.
Patteggiamento: Quando non si può fare nulla di razionale per modificare gli eventi, spesso si cerca rifugio nell’irrazionale. Il "patteggiamento" può costituire un rifugio di questo tipo. Un esempio di patteggiamento è promettere di ricominciare ad andare a Messa o di tornare a parlare con nostra madre, se Dio farà andare tutto bene.
Questo è un tentativo di trovare una soluzione magica oppure il sacrificio adatto per placare gli dei adirati.
Il patteggiamento può comportare la ricerca superstiziosa di segni e presagi.
Il patteggiamento fornisce alla persona in crisi la sensazione breve e illusoria di avere la situazione sotto controllo: "Basta che faccia così e così e il mio bambino starà bene."
Il patteggiamento, così come la negazione, offre un temporaneo rifugio dalla realtà e rappresenta una tecnica di posticipazione che consente all’individuo di affrontare la crisi nella sua interezza solo quando ha acquisito abbastanza forza per accettare la situazione ed addattarvisi.
Elaborazione della nascita prematura: l’accettazione. Il trauma, il rifiuto, la rabbia e il patteggiamento pur essendo, in definitiva, dei modi improduttivi per affrontare la situazione, hanno, se non diventano l’unico meccanismo di risoluzione del trauma, una funzione temporanea utile. Essi danno all’individuo il tempo per assorbire l’evento traumatico in piccole dosi, più facilmente gestibili. Sono delle reazioni a cui ricorrono molte persone nel corso di una crisi, prima di accettare la situazione e di adattarvisi con un atteggiamento costruttivo.
Prima si arriverà all’accettazione della situazione e meglio sarà per tutta la famiglia, a cominciare dal bambino.
(01/09/08) Parti prematuri, forse la causa sono anche le infezioni
Molti parti prematuri di cui sinora non si conoscevano le cause potrebbero in realtà venire scatenati da infezioni presenti nell’organismo delle madri, magari completamente ignare di essere infette da qualche microrganismo.
A sostenerlo è un nuovo studio Usa, il primo ad aver scoperto un collegamento diretto tra la presenza di batteri e funghi nel liquido amniotico delle future mamme e i travagli e parti anticipati. La ricerca condotta da studiosi della Stantford University su campioni di liquido amniotico di 166 donne, di cui 133 hanno dato alla luce bimbi prematuri, ha evidenziato questo collegamento anche se la relazione di causa ed effetto non è ancora stata provata.
Scoperti batteri e funghi nel liquido amniotico
Ma una cosa appare certa, si legge nel rapporto pubblicato sulla rivista online «Public Library of Science»: il 15 per cento delle donne nel cui liquido amniotico è stata individuata la presenza di batteri o funghi ha partorito prematuramente. Nessuna delle pazienti con una qualche infezione è riuscita a partorire dopo i regolari nove mesi di gravidanza. Sorprendente anche il numero di germi rinvenuti nel liquido amniotico delle volontarie: ben 17 diversi tipi di batteri.