Lo so, sono solo un bisnonno, e poi sono anche morto. Ma non ho resistito.
Io ho fatto due guerre, che sono nato nel 1913, pupattoli miei. E morto sono nel 2003, in agosto, perché prima dovevo passare le consegne. A Love.
Allora mi ricordo che noi eravamo 5 fratelli, veramente all'inizio eravamo 7 ma due si sono persi per strada. Una famiglia di contadini, contadini poveri di Toscana.
Il mio primo ricordo è la trave rotta puntellata del tetto vicino al mio letto, il terrore che avevo che il tetto mi si schiantasse addosso. Del mio letto vedevo il cielo, e se non pioveva mi sdraiavo a fantasticare guardando in su, era la mia televisione.
Mi ricordo che mia sorella accendeva la stufa a legna e ci metteva sopra la pentola piena d'acqua col coperchio, sì col coperchio perche poi, oltre all'acqua, dentro non avevamo niente da metterci, e così se passava qualcuno vedeva la pentola borbottare sul fuoco e non pensava che fossimo dei poveracci.
Certe volte avevamo qualche fagiolo, mi ricordo che uno lo piantai sperando fosse quello magico, quello che cresceva fino al cielo, come mi raccontava mia mamma. E alla fine c'era una pentola d'oro. Mia mamma, mi sa, aveva fatto un mix con quello che c'era alla fine dell'arcobaleno.
La prima guerra me la ricordo poco, la seconda troppo. Allora ero diventato fattore. Ma con i padroni non ci volevo stare, stavo sempre dalla parte dei contadini. I contadini cantavano "Si scoprono i nostri tetti per coprire quelli dei signori". mettevano le uova in un cesto pieno d'acqua, quelle che galleggiavano erano le più vecchie e le davano ai signori. Anche le noci che rimanevano a galla andavano ai signori. Per non parlare delle olive.
Oh a proposito dell'olio: mi ricordo di avere scoperto che l'animale piu intelligente al mondo é il ratto. Si arrampica fino in cima alla bottiglia dell'olio, si gira, inzuppa la coda nell'olio e la lecca. Una più del diavolo ne sa, il ratto. e che memoria.
Una volta una mucca aveva fatto due vitellini e un contadino ne aveva nascosto uno. Mi hanno fatto la spia, e sono dovuto andare a riprendermelo con tanto di coltello.
Nella seconda guerra ero padre. La nonna di Love teneva la candela sotto i bombardamenti, tremava, la candela si spegneva, io urlavo, lei tremava ancora di più e eravamo sempre al buio.
Per portare da mangiare alla gente sulle colline io mi travestivo da medico e la bisnonna di Love da crocerossina. Poi via con l'ambulanza.
La vita mi ha insegnato a essere felice e a non accettare niente per scontato. La vita é una scultura che intagli di giorno in giorno, non avere paura di fare qualcosa di diverso, ma non farlo solo per dare nell'occhio.
Ciao nonno Otto