FORUM DEI PREMATURI

Buongiorno,
volevo sottoporle questa questione: può l'azienda negare ad un lavoratore dipendente di concedere il permesso per poter accompagnare la figlia (ovviamente minorenne!) ad una visita medica? Essendo nata prematura, nostra figlia (14 mesi anagrafici) è soggetta a frequenti visite di controllo. Un mese fa ce n'era un piuttosto importante (il follow up dei primi 12 mesi) e il mio compagno desiderava essere presente ma l'azienda presso la quale lavora gli ha negato il permesso (chiesto regolarmente con 10 giorni di anticipo, secondo le regole aziendali). Il motivo sarebbe stato il seguente: il permesso (tra l'altro di 3 ore, non dell'intera giornata) riguardava la giornata del 15 maggio, che sarebbe la giornata del patrono del comune dove è situata l'azienda. Ora, l'azienda aveva spostato la festività per permettere ai lavoratori di fare il ponte del 1 maggio ed aveva vietato la richiesta di permessi per il 15 maggio. Perciò il mio compagno si è sentito rispondere che per quella giornata ferie e permessi erano vietati e che, se avessero fatto un'eccezione con lui, gli altri dipendenti si sarebbero ribellati. Lì per lì ci siamo rimasti male ma, essendo io a casa, non abbiamo approfondito la questione. Ma ora mi chiedo: può un'azienda agire in questo modo? A breve spero di reinserirmi nel mondo del lavoro, e se dovesse capitare che venga negato il permesso ad entrambi? nostra figlia di certo non può andare alle visite da sola.. Non c'è qualche legge che salvaguardi questo tipo di permessi? magari portanto un certificato dell'avvenuta visita? come ci si può muovere nel caso ciò si ripeta di nuovo?
La ringrazio moltissimo per la Sua risposta.
Barbara

Salve Barbara,

innanzitutto è bene partire da un punto fermo: non esiste (o quantomeno non mi risulta) alcuna normativa specifica che disciplini i "permessi per visite mediche".
Infatti le uniche disposizioni di rango normativo, contenute nel D.Lgs. n.151/2001, disciplinano i permessi per controlli prenatali e quelli per i figli portatori di handicap grave (esistono in realtà altre norme di legge che normano singole specifiche ipotesi di permesso, come quelli per lutto, ma non ci interessano nello specifico).
Questa premessa delinea il nostro ambito di interesse alla regolamentazione dei permessi generici.
Il permesso concesso al lavoratore dipendente può variare, secondo le specifiche diposizioni contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro, da comparto a comparto, ma fondamentalmente sono accumunate dai pochi principi di base. Innanzitutto per ottenere il permesso occorre una domanda preventiva, in secondo luogo occorre presentare, a posteriori, un'idonea documentazione a sostegno del proprio permesso, infine la richiesta di permesso è assoggettata alla discrezionalità del datore di lavoro.
Quest'ultimo punto è quello che, m'è parso di capire, interessa approfondire.
La discrezionalità del datore di lavoro altro non significa che la richiesta del lavoratore, per esigenze di servizio/lavoro/organizzazione interna, ecc... opportunamente motivate, può non essere accolta.
Penso che questa discrezionalità, soprattutto quando motivata seriamente, sia inattaccabile anche nell'ipotesi di un permesso inizialmente concesso ma poi negato. Come nell'ipotesi di specie.
L'unico elemento, Barbara, che La invito, eventualmente, ad approfondire per trovare qualche "aiuto" è la disciplina del proprio C.C.N.L. di riferimento.
La saluto nella speranza di averLe reso il quadro un pò più chiaro.

La ringrazio moltissimo per la spiegazione molto chiara. Trovo un po' deludente che la giurisprudenza non abbia pensato a regolamentare i permessi per le visite mediche di figli minori, ma se così stanno le cose non resta che sperare nel buon cuore del datore di lavoro.

Saluti e grazie ancora per la risposta,

Barbara