cheti ha scritto:
> L'attenzione al dettaglio è una caratteristica di Giulio, nel disegno ma in
> genere direi.
> Nel colorare è migliorato molto negli ultimi mesi. Capita ancora che esca
> dai bordi e che lasci spazi bianchi come capita che a furia di non voler
> lasciare nemmeno un puntino bianco passi così tante volte il pennarello che
> buca la carta!
![Very Happy :D](./images/smilies/icon_biggrin.gif)
E comunque quelli sono disegni di sua iniziativa, fatti
> seguendo una sua voglia voglia di disegnare. Immagino che fra i disegni
> richiesti a scuola, finalizzati all'attività della materna, ce ne siano di
> "sprecisi" e poco accurati. Li vedrò a giugno quando ci
> consegnano tutti i lavori del bambino. Ultimamente spesso sceglie di
> disegnare a lapis e colorare con la matita, ecco con il lapis e la matita
> il tratto è più incerto.
>
> Quelli sono disegni di mezzi di trasporto "strambi" forse l'aereo
> è il più simile alla realtà.
> Al di là di come sanno colorare (coordinazione oculo-manuale) a me quello
> che piace che più interessa dei disegni dei bambini è cosa rappresentano:
> non un gatto non un fiore ma cose IMMAGINATE e non viste. E questo lo trovo
> straordinario, e temo che con la crescita questa una caratteristica vada
> persa. Il modo di fare scuola tipico italiano non aiuta certo in questo
> senso. A volte butto un'occhiata ai compiti di mia nipotina... i
> pensierini: "racconta come hai passato la domenica"...
> "descrivi la gita scolastica"... mai che chiediano "racconta
> un tuo sogno una tua idea un tuo "progetto"... stessa cosa per il
> disegno... si richiede sempre di descrivere in forma scritta e/o disegnata
> ciò che si è visto ciò che appartiene alla realtà... mai ciò che la mente è
> in grado di "creare"... Mi chiedo a cosa serva.. perchè usare la
> forma scritta e disegnata solo con lo scopo di rappresentare quello che già
> c'è e che quindi non aggiunge niente a ciò che vediamo... perchè non usare
> scritto e disegno per dar forma a ciò che non c'è!
Io non credo che perdera' questa sua caratteristica. Secondo me se ci nasci e la coltivi, non la perdi. Questo vuol dire essere un creativo no?
Sulla scuola invece hai ragionissimo. Io da bimba ero considerata "brava a disegnare", ma non era mica vero. Ero solo brava a ricopiare.... ragazzini molto piu' fantasiosi di me, ma magari con meno "tecnica" alla fine erano meno premianti... peccato.
Coltivate questo suo dono, ma non contate sulla scuola per questo!