Ieri mi trovavo nella sala di attesa del reparto alta intensità di cura dell'ospedale ginecologico, insieme ad altre ragazze aspettavamo che arrivassero gli esiti degli esami del monitoraggio e la visita con i dottori. Nella stessa sala c'erano altre 6 persone che sembravano aspettare qualche parente...
Ad un certo punto entra un ragazzo vestito con la tuta da operaio e le scarpe antinfortunistiche (sembrava strappato dal lavoro di tutta fretta... ed era così), pallido e uno sguardo che chi l'ha già conosciuto può riconoscerlo... viene subito accerchiato e subissato di domande... sua moglie era in terapia intensiva e suo figlio, nato prematuro, intubato e in tin. Lui aveva scattato qualche fotografia con il cellulare loro guardando e piagnucolando dicevano "che carino... ma è tutto formato??? mah sì! è solo nato un pò prima??? ma cosa hanno detto i dottori??? ha un difetto al cuoricino??? ma guarda che quello ce l'ho anch'io... e cosa significa che è anemico???" ecc... domande banali del cavolo , l'unico che ho apprezzato un ragazzo che non ha detto niente, lo ha solo accompagnato fuori a fumare una sigaretta a distendere i nervi.
Intanto i parenti serpenti telefonavano con il cellulare e distrubivano la notizia con un'espressione e un tono di voce come se fossero tutti morti !!! mi sono alzata e sono uscita dalla stanza, con gli occhi gonfi di lacrime per la rabbia e al tempo stesso un tuffo al passato... il ricordo di quelle prime 48-72 ore di totale e completo stordimento, confusione tra paura e gioia, difficoltà a realizzare, angoscia...