C'era una volta un re che aveva una figlia. Siccome si era venduto la corona, nessuno ci credeva che era un re. Poi lui non lo diceva. E siccome i sudditi se non vedevano la corona non ci credevano, un giorno disegnarono ognuno per sè una corona su un tovagliolo di carta e salirono al potere.
Il re senza corona scese dal trono, si pulì le scarpe sul tappeto rosso, fece ciao ciao con la mano e uscì dal palazzo reale. Poi tornò indietro dalla porticina di servizio per prendere il cane e il gatto, fece una pernacchia reale e se ne andò nella foresta dalla figlia.
I sudditi incoronati parlavano del buon governo e passavano tutto il tempo in biblioteca a fare gli aereoplani di carta. Il re aveva sbagliato quando aveva fatto questo e quello, dicevano dondolandosi sulla sedia.
E dondola oggi dondola domani, un giorno il re dei ratti entrò nella stanza, si mangiò l'elenco dei libri e i circuiti dei computer, si addormentò sotto una lampada per riscaldare la digestione e sentenziò "Mi divertivo di più quando il re faceva qualcosa di sbagliato". E poi annoiato come solo un ratto sazio può essere, si tirò il sombrero fin sui baffi e si addormentò.