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Perchè mica solo i bambini hanno bisogno di parole

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Perchè mica solo i bambini hanno bisogno di parole

Messaggioda cheti il 27 lug 2007, 11:07

La vita

No perché la vita te ne riserva di sorprese. E non è che vada come pensavi. Anzi. Spesso manda a rotoli i progetti e le proiezioni come un bambino che si diverte a distruggere il suo castello di sabbia appena terminato. Che la vita è così. Imprevedibile. Dispettosa. E a volte ti lascia con un palmo di naso. O bella ribaltata per terra. E allora che fai? Embé togli la polvere di dosso e riparti no? Che se stai lì l'unica cosa che ti può accadere è di accumulare la polvere. E non è mica un bello spettacolo.
E' come svegliarti la mattina, aprire la finestra e invece di trovarti il solito piatto panorama ti trovi davanti che so, una roba strana. Come un quadro di Picasso, ecco.
E un pochino ci resti perplessa. A bocca aperta. Ma io sono convinta di una cosa. Se mi aggrappo al ramo e sotto c'è un torrente che scorre il ramo rischia di rompersi e io di finire, comunque, dove porta il fiume. E allora è meglio respirare a fondo e lasciarsi andare. Che il torrente, come la vita, lo sa dove ti deve portare. Anche se tu, le risposte mica le hai. E anzi ti sembra proprio proprio di non capirci nulla. Ma il bello è proprio questo. Non è necessario capire. Lo si capisce dopo, con il tempo. Dove dovevi arrivare. E magari, ma non sempre, anche perché. Intanto goditi la corrente. Che da qualche parte porta. E se proprio devi, al limite, nei primi momenti, cerca di non affogare. Rilassati. Che il resto viene da sé.
Ultima modifica di cheti il 27 lug 2007, 11:18, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda cheti il 27 lug 2007, 11:08

Il buco nero

Io non lo so se bisogna per forza arrivare a quarant'anni per capire certe cose. Per cambiare rotta. Per cambiare ritmo. Per non lasciare che il buco nero ti travolga e ti inghiotta. Io non lo so quando e se incontrerò il prossimo buco nero. Quello che il tempo si ferma. Quello che il vuoto è assoluto. Quello che tutto rimbomba e stride e graffia. E fa male. Io non lo so quale sarà il prossimo dolore. Non so quanto durerà. Se ci sarà. Ma quando leggo dolore, quando ascolto dolore, quando tra le righe di un racconto c'è quell'odore acre che soffoca il respiro beh, ogni volta mi salta un battito. Il cuore per un attimo si ferma. E' che io lo so, che a volte il dolore è così forte che ci si chiude perché anche qualsiasi dimostrazione d'affetto fa male. E le preoccupazioni, gli sguardi guardinghi, i tentativi di chi ti conosce di farti uscire dalla tana riescono solo a farti nascondere ancora più a fondo. Nel buio. L'ho provato. Mica solo io. E' che solo dopo che in qualche modo miracoloso ne sei uscito e ti guardi indietro ti accorgi di quanto siano state importanti quelle dimostrazioni, quegli appelli, quelle carezze non desiderate. Perché sono state anche loro, nella loro impudente e imprudente invadenza, ad aiutarti ad uscirne. Non è bello trovarsi uniti nel dolore. Ha un che di luciferino l'energia e la solidarietà che si formano tra persone attraversate dallo stesso dolore. Luciferino ... che deriva da lucifero, che poi ha la radice etimologica di luce. Forse è questa la magia. Crea luce dove c'è solo buio. E allora ben venga la corrispondenza di amorosi sensi nel dolore. Ma solo con un obbiettivo. Fare luce. Perché (e forse è questa la differenza rispetto a quando avevo vent'anni) ora lo so che la luce, in fondo al tunnel, c'è sempre. In un modo o nell'altro. E l'ossigeno torna a riempire i polmoni. E ad aiutarci a sopportare il prossimo dolore. E il prossimo sorriso.
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Messaggioda cheti il 27 lug 2007, 11:41

Meravigliosa creatura

Molti mari e fiumi
attraverserò,
dentro la tua terra
mi ritroverai.
Turbini e tempeste
io cavalcherò,
volerò tra i fulmini
per averti.
Meravigliosa creatura,
sei sola al mondo,
meravigliosa paura
di averti accanto,
occhi di sole
bruciano in mezzo al cuore
amo la vita meravigliosa.

Luce dei miei occhi,
brilla su di me,
voglio mille lune
per accarezzarti.
Pendo dai tuoi sogni,
veglio su di te.
Non svegliarti, non svegliarti
non svegliarti ancora.

Meravigliosa creatura,
sei sola al mondo,
meravigliosa paura
di averti accanto.
Occhi di sole,
mi tremano le parole,
amo la vita meravigliosa.

Meravigliosa creatura,
un bacio lento,
meravigliosa paura
di averti accanto.
All’improvviso
tu scendi nel paradiso.
Muoio d'amore meraviglioso

Meravigliosa creatura
Meravigliosa
Occhi di sole
bruciano in mezzo al cuore
amo la vita meravigliosa
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Messaggioda cheti il 30 lug 2007, 13:01

Con una lettera

Quel bambino è nato di 880 grammi e per un periodo interminabile non ha fatto altro che calare di peso fino ai 550. Quel bambino -ma anche altri- 1 mese e mezzo per raggiungere 1 kg.

550 grammi di pelle e ossa. Anzi 529, 21 grammi dicono sia il peso dell’anima. Che tu ormai credi che i tuoi occhi lo vedranno dissolversi. Che tu non puoi far altro che guardarlo e tendergli un dito e ci sono giorni in cui lui lo prende, il dito. Altri invece no.
Che il tempo si è fermato. Che è il vuoto assoluto. Che in fondo in fondo la verità è che tu vorresti fuggire, ma non sai dove perché non conosci altro posto che quello, che ovunque, se non lì, accanto a lui, ti senti in terra straniera.

Infine un giorno ti guardi fra le braccia e ci trovi un figlio. Sì un figlio. Che mica ancora lo senti tuo, tanto è lo stupore. Perché non hai capito, mica ti sei accorta quando è accaduto, quando è stato l’istante in cui quel bambino si è aggrappato e ce l’ha fatta.
Lo capisci in seguito che quell l’istante non c’è stato, che in quel lunghissimo vuoto della tua, della sua vita lui si faceva trascinare dal torrente. Si limitava a respirare. A lasciarsi andare. A godersi la corrente. Perché quel bambino, anzi quel feto, sapeva che il torrente, ovvero la vita lo sa lei dove portarti. Ed è lei che ti ha portato fra le mie braccia.

Perché la vita inizia anche così.
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Messaggioda vale il 30 lug 2007, 22:25

Tutto l'amore che non ti ho detto

E che ho nascosto nelle pieghe più strette della mia inespressività, nella sfrontatezza aggressiva di figlia troppo uguale a te. È come una falla nella mia nave alla deriva, un buco intamponabile nemmeno se provo con mille e uno stracci.

Cosa vuoi che ti dica e non ti so dire. Che cerco di insegnare a Love a amare, e a non avere paura di dirlo. Che cerco di essere adulta senza diventare noiosa né perdere la curiosità per la vita. Che mi manchi e non posso dirtelo perché non sei lì ad ascoltarmi. Che certe volte mi sembra di avere due anni ma non c'é nessuno a consolarmi. Che mi sembra di piangermi addosso, lo faccio e mi sento meglio, perché poi Love si sveglia, e la vita si prende la sua rivincita.

Non mi è passata la rabbia, ma è diventata un sentimento umano. E come una treenne, mi chiedo: come hai osato lasciarmi sola? Come se a soffrire fossi io, e non tu. E ancora più arrabbiata: "Come avete osato lasciarmi sola?". Poi Love racconta di voi su una nuvola a bere il caffé, e mi si rasserena il cuore.
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Messaggioda sandra il 31 lug 2007, 8:13

e io mi commuovo fino alla lacrime per le parole tanto belle che avete messo sulla carta Cheti e Vale.
Vale, non sei sola. I tuoi ci sono sempre. E noi siamo qui, anche per questo.
Vi abbraccio
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Messaggioda luna il 31 lug 2007, 9:45

La vita è strana...
Un giorno quando ti sembra di conoscerla la tua vita, quando ti sembra di aver capito dove arriverai ti trovi così...non sai neanche tu come, dove, quando. Ti senti un momento scoppiare dentro, ti senti straripare di emozioni vuoi urlarle al mondo quelle emozioni..sono le tue, sono le più belle.La tua pelle trasuda emozioni. Poi un giorno dentro di te il vuoto, il niente. Non capisci, non conosci e hai paura. Cerchi in ogni angolo dentro di te la forza, angosciata dalla paura cerchi anche la forza che sai di non avere poi la trovi e ti serve per rialzarti e ti serve per trasmetterla a chi ancora non sa ma ha capito subito che la vita è così. Che la vita decide quando deve iniziare e decide quando deve finire.
Poi allora guardi il cielo e scorgi una stella nuova...si chiama Alice è li ferma e non se ne andrà mai più...non la potrai mai più toccare ma la sua luce brillerà sempre.
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Messaggioda lu&denise il 31 lug 2007, 11:05

:cry: mi fate piangere ogni volta....
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Messaggioda Jenny il 31 lug 2007, 22:32

Sigh sigh :cry: :cry:
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Alle mie bambine

Messaggioda vale il 31 lug 2007, 22:33

Ai miei angeli Livia e Lola, quattro vestitini a fiori.
Due paia di sandali infradito, un fiore di ninfea tra i capelli.
La carezza dei fratellini, il respiro tiepido del nostro cane.
Due stelle speciali nel cielo d'agosto, una notte caduta di S.Lorenzo.

Le trecce fatte e rifatte nei capelli di vostro fratello, d'oro massiccio.
I colori del vento che vi ha portato via.
Il mare di Santorini che culla il vostro tiepido sonno, la lava nera come specchio.

Le mie bambine senza palla in mano, che fanno il girotondo su una nuvola paffuta. Le mie bambine lontane lontane.
Luna d'agosto illumina la loro notte, tieni lontano il buio nero dalle mie bambine.
Valelove
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Messaggioda vale il 17 ago 2007, 22:04

Passi passi.
Leggeri come il vento sulla sabbia.
Il frusciare degli abitini d'estate.

Non chiudere la finestra.
Lascia una fessura piccolina.
Se vogliono entrare.

Se vogliono uscire.
Se vogliono un bacio in punta di piedi
per tenere buona la notte.

Se vogliono ridere in compagnia
Se vogliono scaldarsi sul divano.
Passi passi.

Che vanno via
che vanno lontano.
Non chiudere la finestra.

Lascia una fessura piccolina
alle mie bambine
che si tengono per mano.

Vale
Valelove
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Messaggioda cheti il 28 ago 2007, 10:25

La sfida

Io col mio cervello c'ho una sfida aperta. Interminabile. Io e quel groviglio di neuroni e sinapsi che come in una Venezia in miniatura occupa il loft della mia scatola cranica non è che andiamo sempre molto d'accordo. Primo, a volte decide autonomamente di azionare il dispositivo vocale senza prima avermi consultata e io ci faccio delle misere figure barbine. Secondo a volte è così concentrato a pensare ai fatti suoi che non si accorge di qualcosa di importante che dovrei fare io e mi rifa fare delle misere figure barbine. Terzo (il vero motivo della sfida) tende a ripercorrere le strade che conosce (tu chiamale se vuoi ...dinamiche) e si concentra sui pensieri negativi. Un mulo. Ma io non ci sto. Non è che me ne accorga sempre ma ora l'ho capito bene il suo gioco. E così io gioco d'astuzia. Lo confondo. Lo distraggo. Mi metto a pensare a qualcosa di bello. Qualcosa qualsiasi. Un pensierino piccolo piccolo che probabilmente smuove solo quell'unico neurone troppo pigro per essere con tutti (i pochi) gli altri neuroni lì nel loft della mente a farsi male. Perchè i pensieri negativi sono micidiali. Hanno la straordinaria capacità di dilatarsi e occupare tutto lo spazio disponibile e, come l'edera quando s'aggrappa a qualcosa, soffocare tutto il resto. E così lo frego. Basta uno spiraglio e si sgonfia come una bolla di sapone. Da tronfio e pesante diventa un blob tremolante. Pensa lui di essere ancora forte, che mica lo sa che io lo vedo che è diventato un'ameba. E così riesco a guardare avanti. E a non restare impantanata in quel sentiero viscido, paludoso e puzzolente delle paranoie. Facendo finta di niente, fischiettando come niente fosse mi allontano da lì. E visto che lui, senza di me, non è che si senta molto bene, (solo e inutile?), si mette a correre e mi segue. E quando mi ha raggiunta per un pò se ne sta buono buono che sembra un agnellino. Zitto e raus. Pedalare. Che là davanti, cretinetto, non lo vedi com'è bello?

Se l'ottimismo è il sale della vita una buona dose di autoironia è come l'acqua. Che è meno buona della birra ma disseta. E senza... non ce la si fa.
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Preghiera di settembre

Messaggioda vale il 2 set 2007, 0:35

Nel mio cuore c'è un puntino che cresce
Nel mio corpo non c'è un puntino che cresce

Luna fredda luna di settembre aiuta il mio puntino
Pioggia stanca di settembre ferma il tempo e il ticchettio

Mamma mamma mamma mamma
tienimi la mano
Valelove
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Messaggioda cheti il 22 ott 2007, 16:48

Sta girando via mail ed è arrivata fino a me, l'ho trovata bella e vorrei dividerla con voi tutti.

Noi che ci divertivamo anche facendo "Strega comanda color".
Noi che le femmine ci obbligavano a giocare a "Regina reginella" e a "Campana".
Noi che facevamo "Palla Avvelenata".
Noi che giocavamo regolare a "Ruba Bandiera".
Noi che non mancava neanche "dire fare baciare lettera testamento".
Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo "Parco Della Vittoria e Viale dei Giardini".
Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
Noi che mettevamo le carte da gioco con le mollette sui raggi della bicicletta.
Noi che chi lasciava la scia pi? lunga nella frenata con la bici era il più figo.
Noi che "se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le marce".
Noi che passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d'aria mettendole in una bacinella.
Noi che ci sentivamo ingegneri quando riparavamo quei buchi col tip-top.
Noi che il Ciao si accendeva pedalando.
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa.
Noi che facevamo a gara a chi masticava più Big Babol contemporaneamente.
Noi che avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.
Noi che quando starnutivi, nessuno chiamava l'ambulanza.
Noi che i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa.
Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella..
Noi che se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo.
Noi che giocavamo a "Indovina Chi?" anche se conoscevi tutti i personaggi a memoria.
Noi che giocavamo a Forza 4.
Noi che giocavamo a fiori frutta e città (e la città con la D era sempre Domodossola).
Noi che con le 500 lire di carta ci venivano 10 pacchetti di figurine.
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini.
Noi che ci spaccavamo i diti per giocare a Subbuteo.
Noi che avevamo il "nascondiglio segreto" con il "passaggio segreto".
Noi che giocavamo per ore a "Merda" con le carte..
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la penna.
Noi che in TV guardavamo solo i cartoni animati.
Noi che avevamo i cartoni animati belli.!!
Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake e Mazinga (Goldrake, ovvio..)
Noi che guardavamo " La Casa Nella Prateria" anche se metteva tristezza.
Noi che abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del fantasma formaggino.
Noi che alla messa ridevamo di continuo.
Noi che si andava a messa se no erano legnate.
Noi che si bigiava a messa.
Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo.
Noi che i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.
Noi che non avevamo nemmeno il telefono fisso in casa.
Noi che si andava in cabina a telefonare.
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicit? della Coca Cola con l'albero.
Noi che le palline di natale erano di vetro e si rompevano.
Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti, i nostri compagni di classe.
Noi che facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra.
Noi che alle feste stavamo sempre col manico di scopa in mano.
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.
Noi che guardavamo film dell'orrore anche se avevi paura.
Noi che giocavamo a calcio con le pigne.
Noi che le pigne ce le tiravamo pure.
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.
Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna e eravamo sempre sorridenti.
Noi che il bagno si poteva fare solo dopo le 4.
Noi che a scuola andavamo con cartelle da 2 quintali.
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta..
Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2.
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.
Noi che internet non esisteva.
Noi che sappiamo a memoria "Zoff Gentile Cabrini Oriali Collovati Scirea Conti Tardelli Rossi Antognoni Graziani (allenatore Bearzot)".
Noi che "Disastro di Cernobyl" vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina.
Noi che compravamo le uova sfuse, e la pizza alta un dito, con la carta del pane che si impregnava d'olio.
Noi che non sapevamo cos'era la morale, solo che era sempre quella.. fai merenda con Girella.
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Messaggioda lu&denise il 22 ott 2007, 17:47

era arrivata anche a me lo scorso anno..è bella,fa sorridere,fa pensare ai bei tempi...
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