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le mamme della tin

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le mamme della tin

Messaggioda lu&denise il 26 gen 2008, 13:53

L'ho trovato su "Un pediatra per amico" e mi e' piaciuto...
Voglio condividerlo cn voi...


Le mamme della TIN

Sono diverse, eppure qui sembrano tutte uguali, quando stanno in piedi davanti ai lettini e fissano in silenzio i loro piccolissimi bambini..."
Arrivano sempre un po' di corsa le mamme della TIN, si riconoscono per le chiavette che portano attaccate al collo con una cordicella di tela e per le buste piene di barattoli di latte. Le chiavi servono per aprire e chiudere l'armadietto dove depositano i loro oggetti personali, le borse, i cellulari, gli anelli, gli orologi. Gli armadietti sono in una stanzetta riservata, esterna al reparto, attrezzata per trascorrere alla meno peggio le lunghe ore di attesa. Ci sono due divani, un televisore, delle riviste, due tiralatte, un frigorifero per conservare il latte, lo sterilizzatore sempre acceso.

Le nuove arrivate entrano nella stanza con un espressione immobile e cauta, come chi ha paura di farsi altro male, sembrano quasi non ascoltare le istruzioni che vengono date loro dalle infermiere, non fanno domande. Le mamme anziane arrivano, sorridono alle altre mamme, scambiano battute spiritose, parlano con tranquillità di gavage, respiratori, apnee e saturimetri, poi iniziano un rituale che si ripete uguale tutti i giorni, più volte al giorno: aprono l'armadietto e si spogliano degli oggetti superflui, indossano un camice verde numerato corrispondente al numero con il quale è contrassegnato il letto del loro bambino, si lavano accuratamente le mani e raggiungono i loro figli. Stanno con loro 30 minuti e poi escono. Potranno rientrare dopo tre ore, nel frattempo si tirano il latte dietro un separé e sterilizzano i contenitori. All'ora di pranzo vanno a mangiare un boccone alla mensa dell'Ospedale, poi tornano, aspettano, e ripetono tutto di nuovo, alcune anche sette volte al giorno.

Lo spogliarsi, il prepararsi, il tirarsi il latte, sono gesti che presto acquistano la valenza di una routine, che lasciano il tempo interiore per prepararsi ad un luogo dove si entra disarmati, completamente scoperti, dove il tempo trascorre lentamente, dove la realtà è fatta di cullette termiche, sensori acustici, bambini intubati e flebo infilate nella testa. Dopo qualche giorno il reparto diventa familiare, le altre mamme sono sempre pronte a dire una parola di rassicurazione, a farsi coraggio tra di loro, a sorridere, sembrano serene, a volte scherzano, ridono, parlano di cose normali; hanno bisogno di quella normalità che cercano tutte le mamme, hanno bisogno di parlare di passeggini, pannolini e fasciatoi per non pensare al resto. Ne hanno bisogno perché quando entrano nel reparto e si avvicinano alle cullette termiche in cui sono chiusi i loro bambini, la normalità sembra un sogno lontanissimo.

TIN sta per Terapia Intensiva Neonatale, il reparto dove sono ricoverati i bambini con gravi problemi alla nascita. Spesso si tratta di bambini prematuri, nati alla 28, 30, 33 settimana di gestazione, bambini che pesano un chilo, 700 grammi, in qualche caso anche 500. Le mamme della TIN vengono da lontano, percorrono centinaia di chilometri al giorno per raggiungere l'ospedale, molte sono al primo figlio, quasi tutte sono giovani, inesperte, sanno poco di allattamento, quasi niente, sanno soltanto che i bambini devono essere allattati con il latte materno e allora il tiralatte diventa un alleato, un amico, in qualche caso diventa il bambino. Ilenia ha partorito due gemelle alla 31 settimana di gestazione, per andare e tornare dall'ospedale percorre 240 chilometri al giorno, a volte si tira il latte in macchina, sta qui da un paio di mesi. Bianca ha diciotto anni, è romena, abita in una baracca alla Magliana, senza acqua corrente. Qualche giorno fa nell'accampamento c'è stato un incendio. Il latte lo pu tirare soltanto quando sta in ospedale ma nel reparto pu stare poco, deve andare a lavorare. Lavora ad un semaforo vicino all'ospedale, lava i vetri delle macchine. Carla ha partorito a 28 settimane, la sua bambina pesa 500 grammi.
Sono diverse queste mamme, eppure qui sembrano tutte uguali, quando stanno in piedi davanti ai lettini e fissano in silenzio i loro piccolissimi bambini si somigliano tutte. Tutte raccontano di gravidanze problematiche, ospedalizzazione lunghissime e parti traumatici, eppure sorridono, non si lamentano mai, qui si diventa scaramantici e si vive col fiato sospeso, per la stanchezza non cè spazio. Le mamme della TIN vivono alla giornata e, soprattutto, pensano a quello che non deve succedere, così quando non succede niente, quando è tutto nella norma, sono felici. I medici sono sempre cauti, quasi mai si espongono a rassicurare, a consolare, spesso mettono in guardia le madri contro il rischio di gravi complicazioni, ogni momento è potenzialmente pericoloso. Così le mamme non abbassano mai la guardia e gioiscono di ogni minuscolo, impercettibile miglioramento dei loro bambini.

Poi arrivano le dimissioni, con solo qualche giorno di preavviso. Le mamme si preoccupano, non si sentono pronte. Anche le madri esperte, quelle che hanno già altri figli, sono esitanti. È in quel momento che diventano veramente le madri di quel bambino. Qualcuna chiede di tenerlo in ospedale qualche altro giorno. Hanno paura. A volte passano mesi tra la nascita del bambino e le dimissioni dall'ospedale, mesi nei quali è stato interamente affidato alle cure del personale, dei medici, delle infermiere, mesi nei quali le madri non potevano neanche prenderlo in braccio quando volevano, nei quali ogni contatto sembrava un pericolo; mesi durante i quali hanno obbedito silenziose alle direttive delle infermiere che stabilivano tutto, anche quanti minuti potevano tenere il bambino al seno. Ed ora, improvvisamente, è tutto finito, possono andare a casa.
Il medico le chiama a colloquio, le informa, fornisce le raccomandazioni necessarie, prescrive vitamine, ferro e quant'altro, e impone l'isolamento: il bambino non dovrà stare a contatto con troppe persone, dovrà essere protetto da tutto e da tutti, più che mai dagli altri bambini e i fratelli vanno allontanati.

Quando escono dal reparto con quei microscopici fagotti nelle carrozzine hanno l'espressione di chi sta rubando qualcosa. Camminano con lo sguardo fisso dentro alla carrozzina poi lo alzano velocemente sulle altre mamme, quelle che rimangono, le salutano radiose e impacciate, baciano tutti, lasciano la TIN. La normalità non è più un sogno.
Luana
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Messaggioda stefaniabovo il 26 gen 2008, 15:44

...mi hai riportato indietro di due anni...

:cry:
Anna, nata il 21 gennaio 2006 a 23 settimane + 5, peso 745 gr.
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Andrea, nato a termine il 21 novembre 1999, peso 3.560 gr
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Messaggioda silvia73 il 27 gen 2008, 0:47

E' vero....indietro nel tempo!!!
E' stato bello leggerla e immedesimarsi di nuovo in quelle situazioni!!!
E come è vero tutto ciò che hai scritto Lu....
Silvia - mamma di:
- Andrea - 10.03.1995 - 35 sett. 2200 gr
- Daniele - 23.02.2005 - 23 sett. + 4 gg 560 gr
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Messaggioda solestellato il 27 gen 2008, 1:01

Anch'io sono ritornata indietro di 20 mesi...così come ogni sera quando guardo Noemi che dorme accanto a me, la bacio, le accarezzo la testina e...nonostante dopo mezz'ora si sveglia e non mi fa dormire due ore di continuo...sono felice di averla con me!!!! mi riviene in mente quando anche quando era in TIN ed io avrei potuto dormire mi svegliavo sempre pensando a lei...immaginandomela da sola nella sua incubatrice, piangente e senza nessuna consolazione. Si...non scorderò mai quel periodo :cry:
Noemi 30 settimane 9 maggio 2006 Kg. 1,430 41 cm.
Federica 38 settimane 10 marzo 2001 Kg. 2,900 50 cm.

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Messaggioda lu&denise il 27 gen 2008, 1:39

silvia73 ha scritto:E come è vero tutto ciò che hai scritto Lu....


nn l'ho scritto io silvia,l'ho trovato ...e anche io sn tornata indietro nel tempo...allora ho pensato di farlolegge anche a voi...
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Messaggioda silvia73 il 27 gen 2008, 12:51

Si si l'avevo capito che l'avevi trovato.....
comunque è molto bello e vero!!
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Messaggioda Sofia2007 il 27 gen 2008, 12:54

L'avevo letto anche io, me l'aveva passato un'altra mamma compagna di TIN, dicendomi: sarò scema ma ho pianto, e io le ho risposto: allora siamo in due :D
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Messaggioda sandra il 27 gen 2008, 18:57

Sofia2007 ha scritto:L'avevo letto anche io, me l'aveva passato un'altra mamma compagna di TIN, dicendomi: sarò scema ma ho pianto, e io le ho risposto: allora siamo in due :D

Facciamo 3?
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Messaggioda federica il 29 gen 2008, 11:14

Luana, quanti ricordi.....
Sai che mi è venuto in mente quando avevo letto sul raccoglitore di Matilde "esami per dimisione" e i medici non mi avevano detto niente, era ancora nell'incubatrice, con saturimetro e sondino fisso, pesava poco più di 1.5 kg. tutta allarmata ho chiesto di parlare col medico. E lui mi disse che a farle tutti gli esami ci volevano almeno 10 gg e secondo lui la bambina in 10 gg sarebbe stata pronta a volare a casa, che non mi aveva detto niente perchè bisognava aspettare gli esiti degli esami e c'erano dei "passaggi" da fare (peso sopra 1.7 kg, uscire dall'incubatrice, togliere il sondino ecc ecc), che la tin era piena zeppa...... ero felice, felicissima, ma l'unica cosa gli ho detto è stata:"ma io non sono pronta!" ed ero una madre "esperta", avevo già un figlio.
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Messaggioda cheti il 29 gen 2008, 11:33

vero, fa tornare indietro nel tempo..
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Messaggioda luna il 29 gen 2008, 13:28

Si indietro nel tempo...a gioire di ogni piccolo progresso e a piangere per ogni passo indietro.
Un'avventura bella ma difficile...che mi ha fatto conoscere voi.
Grazie Lu e grazie a tutte
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Luna,Mamma di Alessio 25 sett 760g 29.09.06 e mamma di Alice 25 sett 780g...29.9.06 volata via il 04.10.06 e mamma di Amelia 39+5 sett 3800g 09.07.11
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Messaggioda monica68 il 30 gen 2008, 23:14

Lu non avevo visto questo post... è tutto così vero...ma chi ne è l'autore? :cry:
Monica, mamma di Emanuele nato a 32 settimane il 7/4/2007 1,322 kg 40 cm e dell'angioletto Gaia 25 settimane 460 gr 29 cm 19/11/2005 - 24/01/2006 PE e IUGR
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Messaggioda elena69 il 30 gen 2008, 23:33

il passaggio che più mi ha commosso, perchè lo trovo così vero, è che tutte quelle mamme sono così diverse tra loro, per storia, per estrazione sociale, per cultura, per età, ma lì dentro sono tutte uguali. Io ho avuto il sostegno e l'amicizia di mamme extracomunitarie, che quasi non sapevano mettere insieme due parole, che fuori di lì andavano a fare le pulizie nelle case della "milano bene"....eppure ...eravamo amiche, così vicine, a condividere l'esperienza più drammatica e devastante della nostra vita ... e la celebre "sala mare" ...stefy, lauretta, vi ricordate? in mezzo a quel disastro ho visto passare tanti sentimenti, la disperazione, l'angoscia, l'impotenza, la sofferenza ...ma anche l'amicizia, la tenerezza, i silenzi più intimi e toccanti di tante parole. Vi voglio bene, ragazze, è stato un onore avere fatto un pezzo di strada insieme a voi :)
mamma di ilaria, 30/11/2006, 27 settimane, 590 gr
elena69
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Messaggioda vale il 31 gen 2008, 0:00

Qui ero io che non ero in grado di mettere insieme due parole. Se non ci fossero stati gli altri genitori, in questo caso soprattutto i papà .....

Mi vengono i brividi, sono misti di freddo, paura e felicità.

Un abbraccio a tutti
Vale e Love
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Messaggioda Sofia2007 il 31 gen 2008, 10:36

elena69 ha scritto: ... e la celebre "sala mare" ...stefy, lauretta, vi ricordate? in mezzo a quel disastro ho visto passare tanti sentimenti, la disperazione, l'angoscia, l'impotenza, la sofferenza ...ma anche l'amicizia, la tenerezza, i silenzi più intimi e toccanti di tante parole. Vi voglio bene, ragazze, è stato un onore avere fatto un pezzo di strada insieme a voi :)


Si mi ricordo bene, che periodo ! Nello stesso giorno potevi passare dall'angoscia pura alla contentezza e poi ancora nella disperazione. Però riuscivamo anche a svagarci ogni tanto di sera, vero Elena ? E' stato un onore anche per me ....
Stefania, mamma di Sofia (11/01/2007, 950 gr. 25+4)
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