Un librino di Love. In svedese si chiama "Dig skalla jag älska". Guardo il retro di copertina: viene dalla GB, l'autore è Robert Munsch, il titolo originale "Love you forever", edizione Hutchinson Children's book. Non lo so se esiste in italiano. Dovreste vedere le figure.
C'era un volta una mamma che cullava il suo neonato tra le braccia. Mentre lo cullava, gli cantava una canzone:
Ti amerò
ogni giorno
per tutto il tempo che vivrò
ti amerò per sempre
E il piccino cresceva, cresceva e cresceva.
Un giorno, ormai aveva due anni e correva per tutta la casa, tirò fuori tutti i libri dagli scaffali, tirò fuori il cibo dal frigorifero, buttò l'orologio della mamma nel water e tirò l'acqua.
Certe volte la mamma urlava:
Quel bambino mi farà impazzire
Ma di sera, quando il bambino dormiva, la mamma apriva la porta della camera del bimbo e si avvicnava al lettino. Quando era sicura che il bimbo dormiva, lo prendava in braccio e lo cullava piano piano. Avanti e indietro, avanti e indietro, e cantava:
Ti amerò
ogni giorno
per tutto il tempo che vivrò
ti amerò per sempre
E il bambino cresceva, cresceva e cresceva.
Un giorno, quando aveva 8 anni, non volle entrare in casa a mangiare. Non voleva fare il bagno ... diceva parolacce alla nonna in visita.
Certe volte la mamma avrebbe voluto venderlo allo zoo.
Ma di sera, quando il bambino dormiva, la mamma apriva la porta della camera del bimbo e a quattro zampe si avvicnava al lettino. Quando era sicura che il bimbo dormiva, prendeva in braccio il suo cucciolo di 8 anni e lo cullava piano piano. Avanti e indietro, avanti e indietro, e cantava:
Ti amerò
ogni giorno
per tutto il tempo che vivrò
ti amerò per sempre
E il ragazzino cresceva, cresceva e cresceva.
E improvvisamene si trasformò in un adolescente con vestiti strani, amici strani, che ascoltava strana musica.
Certe volte la mamma credeva di essere allo zoo.
Ma di sera, quando il bambino dormiva, la mamma apriva la porta della camera del bimbo e si avvicnava al lettino. Quando era sicura che il bimbo dormiva, gli dava un bacio sulla guancia e cantava:
Ti amerò
ogni giorno
per tutto il tempo che vivrò
ti amerò per sempre
E il ragazzo continuava a crescere.
Cresceva, cresceva e cresceva.
E improvvisamente diventò adulto e si trasferirì in un appartamento dall'altra parte della città.
Certe volte di notte tardi, la mamma prendeva l'autobus. Quando tutte le luci erano spente nell'appartamento del figlio, saliva le scale, apriva la porta e si avvicinava al letto. E quando l'adulto si era addormentato, lo baciava sulla guancia e sussurrava:
Ti amerò
ogni giorno
per tutto il tempo che vivrò
ti amerò per sempre
Ma la mamma, lei invecchiava.
E invecchiava, invecchiava e invecchiava.
Un giorno telefonò al figlio e gli disse: "Vieni qui, sono vecchia e ammalata".
E il figlio andò a casa della sua mamma e quando aprì la porta la mamma cercò di cantare:
Ti amerò
ogni giorno
Ma era così vecchia e ammalata che non riuscì a continuare.
Allora il figlio si avvicinò alla mamma, la prese tra le braccia e la cullò.
Avanti e indietro, avanti e indietro, e intanto cantava:
Ti amerò
ogni giorno
per tutto il tempo che vivrò
ti amerò per sempre
Quando arrivò a casa, il figlio quella sera rimase a guardare fuori alla finestra a lungo.
Poi entrò nella stanza dove dormiva la sua bambina appena nata. La prese in braccio e cominciò a cullarla. Avanti e indietro, avanti e indietro, e intanto cantava:
Ti amerò
ogni giorno
per tutto il tempo che vivrò
ti amerò per sempre