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Prof. Fabio Mosca - Direttore U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Cattedra di Neonatologia-Università degli Studi di Milano Ospedale Maggiore Policlinico e Regina Elena-Fondazione IRCCS

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Messaggioda sabprom il 18 nov 2011, 16:19

Gent.mo Prof. Mosca,
con la presente sono a chiedere un parere in merito ai fattori di rischio/beneficio in merito ad una procedura di ablazione, e se lei ritiene che sia effettivamente necessario nel futuro prossimo del mio bambino
Il piccolo a cui faccio riferimento è nato alla 34a settimana, e ricoverano in TIN per distress respiratorio.
A 4 giorni dalla nascita, il posizionamento del catetere centrale, ha scatenato una tachicarchia parossistica sopraventricolare, trattata con flecainide ed aggiunto, in seguito a numerose recidive, il propanololo. Assenza di cardiopatia strutturale. Gli episodi hanno sempre coinciso con stimolazioni esterne.
La terapia è proseguita fino ai 2 anni del bambino, con periodici controlli holter che non hanno evidenziato nessuna TPSV. Anche in seguito alla sospensione della terapia, nessun holter ha segnalato nulla, il bambino sta bene, viene pianificato un holter all'anno fino ai 6 anni.
Ora ha 3 anni e mezzo e l'ultimo holter effettuato la scorsa settimana ha rilevato un periodo di TPSV a frequenza 260-270/min indotta dalla corsa della durata di circa 5 minuti, 4 extra sistolisopraventricolari isolate. Il cardiologo consiglia di riprendere l'assunzione di flecainide in tre somministrazioni e ripetere holter tra un mese.Ci paventa inoltre la possibilità in un futuro, che sia necessaria un'ablazione, in quanto è possibile che l'aritmia, essendosi ripresentata, gli resti per tutta la vita. Non esistono altri metodi non invasivi per risolvere il problema? Pur non trattandosi di intervento, è sempre una manovra invasiva, quindi Le chiedo se le probabilità di rischio siano elevate e le probabilità di risoluzione del probelma siano effettivamente non buone, ottime. E' possibile inoltre riuscire a capire quale sia la causa di tali aritmie? E' sempre stato detto che era a causa della prematurità del sistema elettrico del cuore, quindi non capisco perchè si ripresenti il problema a distanza di tre anni.
Le ringrazio per la gentile consulenza.
sabprom
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Re: TPSV

Messaggioda fabio.mosca il 15 apr 2012, 21:55

La tachicardia parossistica sopraventricolare presuppone la presenza di un’anomalia anatomica del cuore (via di conduzione accessoria tra atri e ventricoli), invisibile all’esame ecocardiografico, attraverso la quale si può innescare una sorta di cortocircuito elettrico che fa si che il battito cardiaco si attivi ad una frequenza eccessivamente elevata. L’episodio di tachicardia si può innescare in seguito a stimoli diversi (il primo dei quali nel caso del vostro bambino è stato il posizionamento di un catetere centrale) o anche in modo apparentemente spontaneo. La prematurità in questo caso non è un fattore favorente, ma è vero che nel corso dei primi anni di vita gli episodi possono scomparire e non presentarsi più. Quando invece gli episodi si ripetono è necessario proseguire o riprendere la profilassi antiaritmica come in effetti vi è stato prescritto. Il solo modo di risolvere in modo definitivo il problema è l’ablazione (interruzione) transcatetere con radiofrequenza della via accessoria, procedura che può essere effettuata a partire dall’età scolare. La decisione di ricorrere a questa procedura deve essere presa sulla base di diversi fattori quali i sintomi, la frequenza degli episodi di tachicardia, l’efficacia dei farmaci nel prevenire gli episodi e sulla base dei risultati di indagini più approfondite (stimolazione atriale transesofagea) a cui eventualmente potrà essere sottoposto il bambino. Nel bambini più grandi la decisione di ricorrere all’ablazione è spesso motivata dall’intenzione di praticare attività sportiva agonistica. L’efficacia di questo trattamento è effettivamente ottima, ma dal momento che la procedura ha un rischio di complicanze basso, ma non trascurabile è giusto ponderare bene questa decisione. Il vostro cardiologo pediatra, seguendo il bambino nel tempo, saprà certamente fornirvi tutti gli elementi utili per concordare con voi le opzione terapeutiche più appropriate per vostro figlio.
Cordialità
Prof. Fabio Mosca
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