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Allattamento materno

Prof. Fabio Mosca - Direttore U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Cattedra di Neonatologia-Università degli Studi di Milano Ospedale Maggiore Policlinico e Regina Elena-Fondazione IRCCS

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Allattamento materno

Messaggioda silvia73 il 6 ott 2007, 13:22

Gentile Dottore, ho letto l'articolo su Insieme dove lei tra le altre cose spiega l'importanza dell'allattamento materno. Io purtroppo non ho avuto il piacere di allattare per nessuna delle mie due gravidanze, e questo per me rimane un grosso cruccio. Per il mio primo figlio avevo parecchio latte ma nonostante molteplici sforzi si attaccava ma non aveva la forza di succhiare, fino a quando il latte se ne è andato naturalmente dopo 40 giorni. Per il secondo figlio invece la situazione è stata molto diversa. Io ho avuto una grave Hellp Syndrome e ho trascorso tre giorni in rianimazione, dove mi hanno inibito la montata lattea con le pastiglie, d'accordo con i ginecologi del reparto dove poi ho terminato la degenza. Allora ovviamente stavo molto male e sono stata costretta a seguire le loro terapie senza batter ciglio, ma a pensarci oggi a mente fredda mi chiedo il perchè l'abbiano fatto. Non ho mai capito se la ragione dell'inibizione era il mio stato di salute o cos'altro. Lei mi sa dare una risposta, o meglio, mi sa dire se l'inibizione della montata lattea in certi casi è proprio necessaria, o voi medici tendete a conservare sempre e comunque la possibilità di consentire l'allattamento? Spero di essere stata abbastanza chiara. Grazie. Silvia
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Messaggioda fabio.mosca il 5 gen 2008, 18:46

L’allattamento al seno costituisce il modo più efficace e più naturale che la mamma ha per capire e soddisfare i bisogni del proprio bambino; il latte materno è in assoluto il miglior alimento per il bambino. Le possibilità di successo dell’allattamento sono tanto maggiori quanto più è precoce l’attaccamento al seno, di solito entro un’ora dalla nascita. Fatte queste premesse, nel suo caso non parliamo di una condizione fisiologica e facilitante l’allattamento. Le sue gravi condizioni cliniche, che hanno necessitato di cure in un reparto di terapia intensiva non rappresentano sicuramente una facilitazione nel promuovere la produzione di latte; la priorità in quei momenti è stata sicuramente la vita della mamma e i colleghi che hanno optato per questa scelta avranno certamente valutato il costo-beneficio decidendo per un’inibizione della montata lattea; sicuramente c’è margine di miglioramento nell’aiutare la mamma che vuole allattare, anche in condizioni critiche, ma ogni caso va valutato singolarmente e si ricordi che al di là dei benefici indiscussi del latte materno è importante il benessere della mamma, è quindi importante raggiungere un sano equilibrio, senza estremismi.
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