da fabio.mosca il 20 giu 2008, 14:30
Gentile Sig Valeria,
il termine utilizzato per esprimere la condizione che lei descrive è detta broncodisplasia. La broncodisplasia viene definita come una patologia polmonare caratterizzata da ossigeno-dipendenza di grado variabile a 28 giorni e/o a 36 settimane di età post concezionale, con alterazioni radiografiche polmonari stabili in un neonato di peso molto basso e/o sottoposto a ventilazione meccanica. Questa forma che colpisce quasi esclusivamente neonati molto immaturi, viene anche definita in inglese "chronic lung disease". L’incidenza è compresa tra il 4,2 ed il 40% dei neonati sottoposti a ventilazione meccanica ed è inversamente proporzionale al peso alla nascita ed all’età gestazionale. L’eziopatogenesi della malattia è cambiata negli ultimi anni: mentre la forma descritta negli anni ’60 da Northway riconosceva come fattori determinanti la malattia delle membrane jaline polmonari, l’ossigenoterapia ad alte concentrazioni, la ventilazione meccanica spesso aggressiva e l’intubazione tracheale, oggi, soprattutto per l’uso del surfattante e delle tecniche di ventilazione meccanica sempre meno invasive (“gentle ventilation”), tale patologia sembra per lo più legata alla prematurità estrema, alla pervietà del dotto di Botallo ed alle infezioni. Le alterazioni anatomo-patologiche più gravi, che compaiono nello stadio finale della malattia, sono caratterizzate da aree di atelettasia polmonare (cioè aree di polmone più “chiuso”) alternate ad aree di enfisema (cioè aree in cui il polmone è molto “gonfio”). Il quadro clinico è contraddistinto da un prolungamento della sindrome respiratoria e della necessità di ossigenoterapia, nonché, a volte, dalla necessità di ventilazione meccanica oltre il primo mese di vita. La dipendenza dall’ossigeno può protrarsi per molti mesi, anche dopo la dimissione. I bambini affetti da broncodisplasia possono essere inoltre soggetti a frequenti infezioni respiratorie in particolare nel primo anno di vita. Può essere presente scarso accrescimento, nonostante un adeguato apporto calorico. Nella maggioranza dei casi, i neonati colpiti presentano un lento miglioramento della funzione polmonare con il passare dei mesi.