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reflusso nei prematuri

Prof. Fabio Mosca - Direttore U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Cattedra di Neonatologia-Università degli Studi di Milano Ospedale Maggiore Policlinico e Regina Elena-Fondazione IRCCS

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reflusso nei prematuri

Messaggioda Silvia il 19 gen 2008, 1:31

Gentile dott.Mosca, mio figlio 17 mesi ha sofferto e soffre - ora in modo piu' lieve - di reflusso gastroesofageo. Hovisto che colpisce moltissimi prematuri. Puo' essere anche colpa dei sondini che vengono inseriti nello stomaco per farli mangiare?
Seconda domanda, è vero che c'e' un legame tra reflusso e intolleranza al latte? Qual è il suo pensiero.
Terzo, fino a quando si puo' continuare a dare omeprazolo?
Grazie e buon lavoro.
Silvia
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Messaggioda lu&denise il 19 gen 2008, 22:37

silvia ha anticipato la mia domanda...c'è legame fra reflusso e intolleranza alle proteine del latte?
mia figlia(17mesi e mezzo) è stata nutrita con sondino per circa 50giorni....ha sofferto di reflusso severo fino a poco tempo fa,ora va meglio,diamo solo moltillium ancora ma da quest'estate manifesta intolleranza alle proteine del latte.
grazie,cordiali saluti
Luana
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Re: reflusso nei prematuri

Messaggioda fabio.mosca il 20 giu 2008, 14:49

Gentili Sig. Silvia e Luana,
nella maggior parte dei casi, il reflusso nei neonati è dovuto al fatto che il primo tratto dell'apparato digestivo (esofago e giunzione gastroesofagea) non è ancora completamente sviluppato. L'esofago serve a far passare il cibo dalla bocca allo stomaco. Nel punto di passaggio tra esofago e stomaco c'è una valvola. Questa è fatta di muscoli che formano una specie di anello. Dopo che il cibo è passato dall'esofago allo stomaco, questi muscoli si contraggono e la valvola si chiude. Inoltre la lunghezza dell'esofago nei bambini varia molto in funzione della crescita. Nei neonati l'esofago è molto corto; continua a crescere e ad allungarsi per tutto il primo anno di vita. Anche la valvola tra esofago e stomaco non è completamente formata e termina la sua crescita solo verso il dodicesimo-diciottesimo mese. Questo implica che la sua tenuta sia minore. Quando la chiusura non è completa, il cibo ingerito può ritornare nell'esofago . Quindi il neonato, ed ancor di più il prematuro, hanno una fisiologica immaturità dell’apparato digerente, compreso esofago e sfintere esofageo inferiore. Il sondino naso o oro-gastrico che viene utilizzato per l’alimentazione dei piccoli prematuri non ancora autonomi dal punto di vista alimentare non è di per sé la causa del reflusso anche se ovviamente può favorire la sintomatologia dal momento che, passando attraverso la valvola che collega esofago e stomaco, non permette la chiusura completa di questa. Il reflusso altro non è che la risalita in esofago del materiale acido proveniente dallo stomaco. Nei neonati si manifesta con rigurgito ed emissione di saliva, muco e latte dalla bocca. Di solito è presente in forma lieve e, nella quasi totalità dei casi (circa il 95%), scompare spontaneamente entro 18-24 mesi. Le complicanze nei bambini sono piuttosto rare. Nel 90% dei casi i sintomi tipici del reflusso sono rigurgito e vomito. Oltre al rigurgito e al vomito, il reflusso può avere anche altri sintomi più gravi: in qualche caso, l'acido risalito con il reflusso può entrare nelle vie respiratorie e irritarle. Questo può causare tosse o asma. Inoltre, la presenza di acido nell'esofago può causare infiammazioni e sensazione di bruciore che il neonato esprime con il pianto insistente. In questo caso il reflusso non è più solo un sintomo ma una vera malattia. Il reflusso patologico si ha quando, oltre al rigurgito, sono presenti altri sintomi: esofagite (infiammazione dell'esofago), apnea, broncospasmo, perdita di peso. Riguarda il 10% dei casi. È definito "patologico" perché può portare alla malattia da reflusso gastroesofageo. La caratteristica più importante per distinguere il reflusso sintomatico da quello patologico è il peso del bambino. Se il neonato cresce regolarmente, il reflusso è di tipo sintomatico e non è da considerarsi una patologia.
Per quanto riguarda la terapia del reflusso, questa va continuata fino a quando è necessaria, cioè fino a quando i sintomi del reflusso sono così importanti da compromettere la qualità della vita e la crescita del piccolo paziente.
L'allergia alle proteine del latte vaccino (APLV) è una condizione patologica caratterizzata da una risposta allergica ad alcune proteine contenute nel latte vaccino ed è differente dall'intolleranza al latte vaccino legata invece al deficit di lattasi (enzima intestinale deputato alla sua digestione). L'APLV clinicamente si manifesta con sintomi cutanei, gastrointestinali, respiratori e può addirittura portare a manifestazioni di tipo anafilattico. L'età media d'inizio della sintomatologia è intorno ai tre mesi ma la malattia può insorgere anche più precocemente. Nei lattanti con sintomi suggestivi per APLV è possibile arrivare ad una diagnosi di certezza mediante l'esecuzione di test cutanei specifici (Prick-test e PricK by Prick), il dosaggio nel sangue delle IgE specifiche (RAST), l'utilizzo di diete di eliminazione e di scatenamento quando la sintomatologia non è IgE mediata. Il reflusso gastro-esofageo potrebbe quindi essere un sintomo dell’intolleranza alle proteine del latte vaccino: la difficoltà sta infatti proprio nella diagnosi differenziale
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Re: reflusso nei prematuri

Messaggioda lu&denise il 21 giu 2008, 11:28

grazie per la risposta,davvero molto completa :)
Luana
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