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Prof. Fabio Mosca - Direttore U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Cattedra di Neonatologia-Università degli Studi di Milano Ospedale Maggiore Policlinico e Regina Elena-Fondazione IRCCS
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da ezioevale77 il 13 dic 2007, 11:28
Gentile Prof. Mosca,
Le scrivo per chiederle alcuni chiarimenti circa la necessità di eseguire l'intervento per il drenaggio dei ventricoli cerebrali su mia figlia Aurora,nata a 24w+4 715grammi. L'ecografia ha riscontrato dopo 48 ore circa dalla nascita un emorragia di grado II. Questa è stata monitorata giornalmente con ecografia. Io giornalmente chiedevo informazioni a riguardo visto la paura riguardo alle patologie cerebrali, anche perchè intravedevo una soluzione medica a tutti i problemi, tranne a quelli al cervello. Dall'eco non è risultata nessuna variazione significativa. Lunedì 10-12 (la bimba ha 21giorni) decidono di eseguire la TAC (perchè hanno notato alcuni tremori e scatti) e da questa notano una dilatazione dei ventricoli. Consultato il neurochirurgo decidono di intervenire posizionando una valvolina sulla testa ed un tubicino per drenare il liquido. L'intervento sarà eseguito probabilmente la prossima settimana. Successivamente si valuterà se è possibile rimuoverlo o passare ad una derivazione interna.
Prima domanda: Le chiedo, secondo la sua esperienza, se la dilatazione dei ventricoli, associata ai tremori, può essere già un segno di danni cerebrali, e se questa è un eventualità probabile. Nell'ospedale in cui siamo ricoverati sono stati molto precisi nel spiegarci l'intervento, ma nessuna certezza ne rassicurazioni sulla "salute" di nostra figlia.
Seconda domanda: La derivazione interna è permanente? Procura dei danni alla bimba e le permette una vita normale?
Siamo molto spaventati.
Grazie
Valeria
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da ti_scrivo il 13 dic 2007, 15:03
... i medici non sanno ancora nulla se non quasi...
vorrei porre una domanda anch' io al proff. Mosca: mi sa spiegare perchè le disabilità a causa del parto sono in grandissimo aumento?
come mai questo non è nemmeno percepito?
come mai sono in aumento considerando anche la crescente sterilità nelle coppie? questo non lo dico io ma sono i fatti!!!
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ti_scrivo
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da fabio.mosca il 20 giu 2008, 14:58
L’idrocefalo non è di per sé una patologia, ma la manifestazione di un altro problema cerebrale sottostante, come nel caso della sua piccolina. Pertanto la prognosi di un bambino idrocefalico non dipende solo dall’idrocefalo, ma anche dalla causa che lo ha determinato. L’idrocefalo è causato dalla presenza di un accumulo di liquido cefalo-rachidiano (liquor), all’interno delle cavità di ventricoli cerebrali, che determina un incremento della pressione all’interno del cranio. Il liquor si accumula perché trova un ostacolo alla sua fisiologica circolazione o perché vi è un’alterazione nel meccanismo di riassorbimento. In condizioni normali il liquor è molto simile alla parte liquida del sangue e contiene zucchero e vari sali minerali. Il suo scopo principale è quello di mantenere il cervello e il midollo spinale in un ambiente protetto.Qualunque sia la causa, nel neonato si verifica un anomalo incremento della circonferenza cranica (macrocrania) dovuto al fatto che le suture, a differenza dell’adulto non sono ancora saldate e permettono quindi una certa espansione, con prominenza e tensione della fontanella anteriore, congestione del reticolo venoso epicranico, letargia o irritabilità. L’idrocefalo è trattabile con successo, mentre la causa sottostante può avere o non avere danneggiato in modo irreversibile il tessuto cerebrale Nel caso della sua piccola le hanno proposto un intervento di derivazione ventricolo-peritoneale che consiste nell'impianto di sistemi derivativi interni intra-extracranici, costituiti da un tubo di silicone che consente lo sfogo di liquor accumulato dal sistema ventricolare cerebrale in una cavità, con flusso regolato da una valvola meccanica unidirezionale. Questo trattamento non porta alla guarigione della patologia sottostante ma risolve il problema dell’idrocefalo e permette di evitare i danni da aumentata pressione intracranica. Il posizionamento di una derivazione ventricolo-peritoneale permette al bambino una vita assolutamente normale pur prevedendo controlli seriati per verificare il corretto funzionamento della valvola di drenaggio. Per quanto riguarda la salute della sua piccolina solo il tempo potrà dire se ci saranno disabilità e quali saranno: occorre infatti un attento follow-up e, se necessario, un intervento abilitativi-riabilitativo individualizzato alla necessità della bambina
Prof. Fabio Mosca
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fabio.mosca
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da prudenteisabella il 8 giu 2012, 12:43
Buongiorno Dottor Mosca,la nostra bimba ,nata il 30/04 ,alla 24 settimana +5,aveva avuto un'emorragia 5 giorni dopo la nascita,ci avevano detto di III grado,costantemente monitorata ( osp. S.Anna di Torino) pero ,ieri i neurochirurghi ,hanno deciso di intervenire perche la dilatazione dei ventricoli era aumentata,installando ( non so se dico i termini giusti) un bottone sottopelle ,per favorire il drenaggio del liquor. Ci siamo fatti molte domande,nell'accettare l'intervento della bimba,pero' i dottori ci hanno detto ,che se non lo si faceva,c'erano rischi ,anche di vita,per la bimba,secondo Lei e' vero? Dopo l'intervento,( andato bene)ci hanno prospettato,rischi di infezioni,tra l'altro la nostra piccina era sotto cure antibiotiche per 2 infezioni,non bene identificate. Ci puo dare un parere? grazie mille
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prudenteisabella
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