FORUM DEI PREMATURI

Leggendo una discussione, mi sono soffermata sul pezzo di una frase "le mamme dei prematuri vengono scelte", cosa che ho trovato scritta anche su un sito che tratta di prematurità.
Premetto che la mia riflessione è pura e personale e non vuole trovare intento ad offendere nessuno, anzi mi piacerebbe avere la vostra opinione in merito.
Io, non volevo essere scelta, e quando lo leggo mi provoca disagio, io ho deciso di diventare mamma, sognavo e speravo di avere una gravidanza normale, splendida, di poter adorare il mio pancione, ivece il destino mi ha giocato un brutto scherzo, una gravidanza orribile, io non volevo "essere scelta" , volevo avere la mia bimba tra le braccia appena nata. Questa prova che ho dovuto affrontare, mi ha lasciato segni indelebili, e io non volevo "essere scelta" per affrontare questo.

Sono pienamente d'accordo...io credo che sostiene questa idea lo faccia alla "luce" di una fede cattolica che a me, e probabilmente anche a te, manca. Per me è il caso...e basta, che nella fattispecie prende il nome di sfortuna. Ma se a loro questo credo fa stare meglio, ben venga.

Anch'io la penso così. Credo che sia una consolazione pensarlo. Io non penso di essere migliore di altre mamme solo perchè ho avuto una prematura. Anche se mi ha aiutata ad essere una mamma migliore di quello che sarei stata altrimenti

Come Nadi e Gabriella. Però nei momenti di sconforto mi ha fatto bene leggere quella lettera che circola in rete. Il cervello sa che è un caso (sfortuna propriamente)... il cuore in alcuni momenti ha avuto bisogno di parole "consolanti".

la chiesa dice che nella malattia Dio c'è vicino o che i bambini e ragazzi vengono scelti da Dio come angeli,la realtà è che seppur credente nessuno sogna un figlio come angelo o una malattia per sentirlo vicino,ma quando non hai altro anche questa visione della vita aiuta.io sono stata scelta come mamma di una prematura o lottato lotto ma ho la mia bambina accanto tante mamme di bimbi sfortunati non hanno ne quello

Sono d'accordo con voi. E aggiungo che per me non e' proprio una consolazione pensarlo...
gia' ero poco credente prima, adesso penso solo che se Dio esiste e' davvero un sadico e chi mi dice che sono stata "scelta" mi prende solo in giro!!

Fran

Cara pensierosa la penso esattamente come te..pensa che la mia gravidanza e'arrivata inaspettatamente dopo 10 anni di tentativi sofferti...a me l hanno fatta leggere quando sono arrivata a casa penso sia una questione di fede...

cheti ha scritto:Come Nadi e Gabriella. Però nei momenti di sconforto mi ha fatto bene leggere quella lettera che circola in rete. Il cervello sa che è un caso (sfortuna propriamente)... il cuore in alcuni momenti ha avuto bisogno di parole "consolanti".

Uso le tue parole Cheti, perché hai pienamente espresso la mia opione. Anche a me ha fatto bene al cuore leggerla di tanto in tanto...

Quella lettera era appesa in una cornice entrando nella tin, mi giravo ogni volta dall'altra parte... anch'io non volevo essere scelta, però è toccato a me!
Ho trovato tante parole di consolazione qui e seppure credente a volte penso che Dio mi ha tirato un brutto scherzo, ma chissà forse il suo disegno è molto più ricco di particolari e io adesso non sono ancora riuscita a coglierli.

Interessante questo argomento..anch'io sono credente, ma in conflitto perenne con ciò che è successo a noi..per quanto mi arrovelli e mi scervelli faccio proprio fatica a capire il disegno che c'è dietro..forse sono diventata migliore (?)..non lo so..
Ma di recente una spiegazione pseudoteologica come questa fatta da una conoscente mi ha ferito molto..sarà che mi sembra un modo veloce per liquidare il "dolore altrui" sotto la voce "se è toccato a te è perchè in fondo sei migliore" in modo da allontanare l'ansia che ci prende quando ci imbattiamo nelle difficoltá altrui.
In altri momenti ho preso il meglio da quelle parole..cioè come un balsamo, una consolazione..a volte ne abbiamo proprio bisogno

Fran73 ha scritto:Sono d'accordo con voi. E aggiungo che per me non e' proprio una consolazione pensarlo...
gia' ero poco credente prima, adesso penso solo che se Dio esiste e' davvero un sadico e chi mi dice che sono stata "scelta" mi prende solo in giro!!

Fran

La penso come te Fran, e non solo per quello che è successo a noi, ma per tutto il male che c'è nel mondo. Per le guerre, per i bambini che muoiono di fame, per il principio stesso de "madre" (matrigna) natura, secondo cui la vita di un essere e legata alla morte di un altro...Tuttavia provo una punta di invidia per chi ci crede e riesce a trovare sostegno nella fede.

Io non mi considero affatto una "mamma scelta" ma devo dire che l'esperienza della prematurità ha rinforzato -stranamente- la mia fede. Non ho potuto mai entrare in TIN senza pregare prima, e sono convinta che Dio per qualche motivo ci ha voluto ascoltare... Sin da piccola ho avuto una grande paura della morte e non ce la farei senza un minimo di fede.

gabriella tolotti ha scritto:

Fran73 ha scritto:Sono d'accordo con voi. E aggiungo che per me non e' proprio una consolazione pensarlo...
gia' ero poco credente prima, adesso penso solo che se Dio esiste e' davvero un sadico e chi mi dice che sono stata "scelta" mi prende solo in giro!!

Fran

La penso come te Fran, e non solo per quello che è successo a noi, ma per tutto il male che c'è nel mondo. Per le guerre, per i bambini che muoiono di fame, per il principio stesso de "madre" (matrigna) natura, secondo cui la vita di un essere e legata alla morte di un altro...Tuttavia provo una punta di invidia per chi ci crede e riesce a trovare sostegno nella fede.

Anche io invido e ammiro molto chi crede, penso sia davvero una cosa che da sicurezza e serenita' nella vita, ma io propro non ci riesco...
Fran

Io non ero un granche' prima "della prematurita'" e dopo non sono migliorata. Men che meno credo di essere stata scelta.

Pero' prego.

MammaSole ha scritto: forse il suo disegno è molto più ricco di particolari e io adesso non sono ancora riuscita a coglierli.

Anch'io sono su questa linea; vorrei dire anche che "il desiderio di credere" è comunque qualcosa che gli si avvicina.