FORUM DEI PREMATURI

noi purtroppo non abbiamo piu' contatti con nessuno, non siamo mai riusciti a fare gruppo ognuno era chiuso nel proprio dolore. Peccato pero' perche' 6 mesi in patologia sarebbero stati meno difficili se ci fosse stato qualcuno con cui sfogarsi e che capisse quello che dicevi e provavi.

Noi eravano in una TIN molto piccola, c'era spazio solo per quattro bambini. Ci è voluto più di un mese perchè arrivasse qualcuno con cui parlare (prima c'era una coppia molto chiusa e genitori che non venivano spesso) ma devo dire che anche noi non eravamo il massimo dell'apertura, quando uno ha un figlio che sta morendo non è che abbia tanta voglia di chiaccherare... Poi si, quando Ada è stata meglio (non per uscire ma neanche per morire) ci siamo aperti davvero, e persino consolavo le mamme che piangevano (frequentemente con figli meno gravi) nella sala dove si tirava il latte.

briseida ha scritto:Noi eravano in una TIN molto piccola, c'era spazio solo per quattro bambini. Ci è voluto più di un mese perchè arrivasse qualcuno con cui parlare (prima c'era una coppia molto chiusa e genitori che non venivano spesso) ma devo dire che anche noi non eravamo il massimo dell'apertura, quando uno ha un figlio che sta morendo non è che abbia tanta voglia di chiaccherare... Poi si, quando Ada è stata meglio (non per uscire ma neanche per morire) ci siamo aperti davvero, e persino consolavo le mamme che piangevano (frequentemente con figli meno gravi) nella sala dove si tirava il latte.

Anche noi...i primi due mesi eravamo proprio nel limbo...non vedevo nessuno, non parlavo con nessuno...poi pian piano la situazione di Francesca è migliorata e ho cominciato a "fare gli onori di casa"...consolando lacrime e dando qualche suggerimento su come e quanto tirare il latte

L'ho fatto anch'io...
Anche con un papà...
Prima però ho chiesto se potevo a sua moglie.
Lei si è messa a ridere e mi ha detto di sì.
La loro situazione non era facile, la bambina stava discretamente ma la sorellina "maggiore" (aveva poco più di due anni) non accettava e non riusciva a capire perché la sua mamma non stesse a casa con lei.

Così, quando era dentro la mamma il papà stava fuori con la bimba "grande" e viceversa.
Lui era molto timido e sembrava aver paura a toccare la piccola nell'incubatrice.
Io un giorno, mentre Giuseppe faceva marsupio terapia, mi sono alzata l'ho fatto sedere su uno sgabello e gli ho detto "così si aprono gli oblò dell'incubatrice..." poi gli ho sorriso "forza papà, che Aurora ha bisogno delle tue coccole"...
Mi ha sorriso e ha iniziato a toccare la sua bimba...

Carissima Chiara,
mi fai sempre commuovere!!!
Ti abbraccio forte!
France