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Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

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Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda briseida il 21 apr 2012, 9:09

Alcune persone mi hanno consigliato di aprire un post per parlare di questo argomento e finalmente ho deciso di farlo. Ultimamente sono stati fati commenti poco fortunati in questo forum e vorrei sprimere il mio disagio e chiedere un po' di sensibilità nel futuro. Parlo per Clemy, ma anche per quelle persone che si rittengono superfertili e considerano questa fortuna (perchè in realtà è una fortuna) un merito loro.

NO, NON È SANA ALLEGRIA (come qualcuno ha detto togliendo ferro all'argomento) e SÍ, FERISCE MOLTO.

Forse non ve ne siete accorti, ma un 20% delle coppie in Spagna e Italia (non so in altri paesi) ha problemi per concepire. Questo vuole dire che ogni volta che fatte scherzetti, una di ogni cinque persone che partecipa o segue questo forum può sentirsi ferita. Una volta si può perdonare, farlo periodicamente no, e non serve che la persona chieda scusa se poi lo rifà, lo rifà, e lo rifà ancora. BASTA.

Ho una amica che dopo 5 anni e parecchi FIVET è rimasta incinta. Ora ha 41 anni e deve fare riposo. Io ci ho messo "solo" 2 anni e mezzo (tra tentativi naturali e FIVET), ma ho avuto occasione di guardare nel futuro e vedere solo il buio.

Ho sempre voluto avere figli, da piccola dormivo con sei bambole dentro il letto. Le bambole erano il mio gioco preferito e quasi esclusivo, anche se adesso mi rendo conto che non sono la migliore madre del mondo. Sono stata libera fino a 26 anni e dicevo sempre che, se fosse necessario, sarei stata madre da sola. Poi ho conosciuto Alberto e dopo due anni ci siamo sposati. A mio padre, che amava i bambini con follia, è stato diagnosticato un cancro al colon un mese dopo il nostro matrimonio. Abbiamo cercato i figli sin da subito ma sapendo già che non sarebbe stato facile: io ho il SOP. I miei a casa con noi in 65 m2, e la pressione di arrivare tardi se mio padre non ce la faceva. Ha subito quattro interventi e non ha smesso mai di fare chemio. Senza perdere mai la speranza ma con tanta rabbia. Dopo 53 anni di lavoro (iniziò a 12 anni), era appena andato in pensione e quel colpo non ci voleva. Dopo un anno di ricerca siamo andati dalla mia ginecologa, che mi ha datto un medicinale e ha chiesto un spermiograma ad Alberto "per sicurezza". La botta in faccia, lui aveva l'azoospermia. Un intervento fatto troppo tardi lo ha lasciato sterile. 0 assolutto, non c'era nient'altro da leggere sul referto. Siamo andati subito in una clinica privata (a Catalogna la lista d'attesa negli ospedali pubblici supera i 3 anni) e abbiamo iniziato il nostro percorso. Ho trovato compagni di viaggio e la sera chattavamo per rendere meno lunga l'attesa, ogni tanto facevamo "incontri di sterili". Alberto ha fatto altre prove e ha sembrato che c'era ancora qualche possibilità, ma io avevo mille problemi. Un polipo, l'endometrio "brutto" e troppo grosso, il ciclo che non arrivava mai quando doveva. Dopo un anno di visite incomodissime, abbiamo fatto il primo tentativo di FIVET, 5.000 € più o meno. Io ho iperstimolato, Alberto 0 un'altra volta. Ci siamo nascosti 4 giorni in un paese sperduto della Spagna, io con la pancia gonfia come se fosse incinta di 5 mesi e Alberto molto addolorato per la biopsia ai testicoli (tentando di trovare qualche spermatozoide). L'andrologo ci ha datto pochissime speranze, ma ci ha detto che eravamo giovani e che potevamo "perdere" 6 mesi rifacendo lo spermiograma periodicamente e vedendo se compariva qualcosa. Ci eravamo rassegnati alla possibilità di un donante, ma finalmente siamo stati fortunati. Qualcuno lassù ci ha aiutato e dopo sei mesi abbiamo potuto fare il secondo tentativo, quel che mi ha permesso di rimanere incinta. All'epoca mio padre era già molto provato, il fegato aveva smesso di funzionare e le tossine andavano a finire al cervello. Lui impazziva e faceva cose stranissime che non si sarebbe mai permesso di fare in altre circostanze. Lo ricoveravano in ospedale e si stabilizzava, cosi tre o quattro volte durante la mia (corta) gravidanza. Dopo due anni e mezzo di lotta, la fine è arrivata veloce. Ho partorito e il nipote che tanto voleva lo ha seguito dopo un mese e mezzo là dove era andato. Vorremmo avere un'altro figlio e per fortuna abbiamo 5 embrioni surgelati, quindi possiamo riprovarci.
Su questo argomento potrei parlarne ore e ore ma ci sarano sempre persone che non capirano, come non si può capire cosa significa la prematurità se non si vive. Ma Clemy, fidati di me, i tuoi scherzi feriscono e molto. PER FAVORE, SMETTILA. Se vuoi fare 15 figli vai avanti pure, ma lascia l'umorismo ai comici che lo sanno fare. GRAZIE.
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda 74dani il 21 apr 2012, 13:46

grazie Fanny per aver parlato di cose cosi intime con noi ,hai ragione se non le vivi non sai cosa sono,ti chiedo scusa se senza pensarci ho ferito te e le altre
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda Barbara&Elena il 21 apr 2012, 14:25

Anch'io ti ringrazio Fanny per aver voluto condividere con noi la tua storia così intima. Hai ragione, come per la prematurità se non la si vive si fa fatica a capire cosa può provare un genitore. Perciò ti ringrazio per avermi messa a conscenza di una situazione che io non conoscevo ancora. Questo mi permetterà di fare più attenzione con le parole per non ferire chi dovessi incontrare sulla mia strada.
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda Lorenza il 21 apr 2012, 17:34

Ho già scritto altrove della nostra diagnosi di infertilità: in quel periodo ho ricevuto certi ceffoni in faccia che mi fanno ancora male, e ho costatato anche che non tutti gli operatori tecnici del settore della sterilità posseggono molto tatto (spesso mettono l'accento sul fattore "tempo" e gettano la coppia in un ansia estrema)...è un'esperienza che ci ha toccato brevemente ma è stato esattamente come diceva Fanny, guardare aventi nel futuro e vedere il buio, riempirsi la giornata di cose da fare e soffrire perchè tutto quello che fai ti sembra banale rispetto al bambino che non puoi avere--non dimenticherò mai i commenti della gente, le accuse di sacrificare la famiglia per la carriera, la superfertilità degli altri (spesso falsa, ho saputo) sbandierata in faccia a noi, le uscite e gli incontri con le coppie con pancia che diventavano un incubo, le lacrime versate ad ogni ciclo/fallimento.
E' durata davvero poco (1 anno e mezzo) io e mio marito ne siamo usciti ancora intatti come coppia, ma altri che conosco purtroppo no. In quel periodo lessi da qualche parte che quello dell'infertilità è un "dolore invisibile", ecco, credo che purtroppo sia vero.
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda gabriella tolotti il 21 apr 2012, 17:42

Non è sempre facile calarsi nei panni degli altri, ma in un forum come il nostro sarebbe bene sempre rileggere ciò chi è si scritto, e pensare se mai può ferire qualcuno. Chiedere scusa dopo può essere tardi. Grazie Fanny
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda Cinpica il 21 apr 2012, 18:13

Fanny l'amichevole preferito di Alice e' figlio di una PMA, e non e' l'unica situazione che conosco da vicino... Ho anche sotto gli occhi una coppia di amici che si sono arresi e coprono la mia bimba di affetto. Non posso capire fino in fondo, ma anche mio papa' e' malato di cancro e capisco invece quel dolore li... Il pensare di non avere più tempo.
Ti abbraccio e grazie.
Cinpica
 

Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda mariateresa il 21 apr 2012, 18:16

Fanny
proprio in questi giorni una mia cara collega mi ha confidato delle difficoltà di concepire, dopo vari mesi di tentativi e della scoperta di avere a che fare con problemi di fertilità...ovviamente è molto giù di morale e sa bene che dovrà sottoporsi ad una lunga serie di esami, cure, tentativi...tutto ciò cambia la prospettiva delle cose...e, come nel caso della prematurità, viverla non è come "sentirne parlare" e basta...grazie Fanny per aver voluto condividere questo percorso di vita con noi del forum...occorre tanta delicatezza nell'affrontare questi temi
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda erika77 il 21 apr 2012, 23:12

Fanny cara, non so da che parte cominciare.... Intanto ti dico che con me si sfonda una porta aperta: immagino ricorderai la mia storia, la seconda volta che l'ho raccontata. Noi ci abbiamo messo 10 anni per assaporare "le gioie della maternità", gioie che ora iniziano a germogliare, ma che fino a poco fa erano solo lacrime di tristezza, rabbia, risentimento e paura. Qui in Italia le leggi sono un pò diverse e per fortuna, sono cambiate in meglio da dopo che è stata concepita Melissa. Ciò che dovrebbe essere normale (cioè decidere di fare un figlio e riuscirci poco dopo), per coppie come "la nostra" avere un figlio può richiedere tanto tempo. Avevo già espresso tra le righe il desiderio di avere un altro figlio per non lasciare Melissa sola un domani e egoisticamente.... per sentirmi madre come dico io. E' da prima di natale che ci stiamo muovendo silenti per portare in porto questo progetto, ma tra analisi, ecografie, un intervento che ho dovuto fare per un istmocele (che fortuna eh! Il cesareo era stato fatto male.....), hanno rallentato i tempi. A maggio ho un'isteroscopia di controllo e fatta quella, abbiamo tutto per "cominciare" l'iter: stimolazioni, estrazione di ovuli, fecondazione in vitro, reinserimento embrionale (ovvio, se si sviluppa) e preghiere su preghiere per l'attecchimento.... Inutile dire che ho tanta paura di illudermi ma la speranza mi tiene a galla. Io credo che sia difficile da capire da fuori... chi non ci passa parla senza sapere e poi se ti capita, riesci a capire questo e più di questo. Ti lascio dicendoti che quando abbiamo battezzato Melissa, abbiamo scelto per compari una coppia conosciuta in tin che hanno visto morire uno dopo l'altro i loro quattro gemellini. Sono di Salerno e ci vediamo due volte l'anno, in pratica non ci conosciamo, ma non volevamo che tornassero a casa a mani totalmente vuote.... capisci cosa voglio dire? Hanno fatto altri due tentativi.... prima un'altra gravidanza gemellare una extra uterina abbinata a uovo cieco), poi ennesimo tentativo che è andato male al terzo mese.... Domani li incontreremo al raduno mamme premature che facciamo ogni tre mesi e vedendo Melissa so già che impazziranno. Parliamo la stessa lingua. Scusami, sono prolissa e ho aperto tanti discorsi insieme, ma sono certa che mi hai capita. Un abbraccio
Melissa è nata a 24+2 (615 gr)
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda Misia il 22 apr 2012, 8:23

Grazie Fanny!
Visto che di PMA qui forse non ne abbiamo mai parlato vi racconto anche la nostra storia.
Dopo aver desiderato tutta la vita una famiglia, fin da quando ero bambina immaginavo i miei figli, nel 2007 abbiamo finalmente iniziato a cercare attivamente la cicogna, felici ed euforici.
Nonostante siamo 2 persone ansiose, i primi mesi li abbiamo passati con spensieratezza, senza contare giorni, senza far niente di strano.
Dopo qualche mese ad ogni nuovo ciclo io ho iniziato ad insospettirmi un po', così ho iniziato con la misurazione della temperatura basale, il controllo dell'ovulazione ed altre paranoie. Finalmente dopo un anno dall'inizio della ricerca la ginecologa del consultorio si decide finalmente a prescriverci almeno gli esami preconcezionali, dai quali non salta fuori nulla. Dopo mia grande insistenza mi prescrive un'ecografia transvaginale, dalla quale si vede un polipo endometriale che va rimosso con un'isteroscopia operativa. In quel periodo ho avuto un po' un colpo di "fortuna" perché cercando chi potesse operarmi mi sono imbattuta nel primo centro PMA dove sono stata seguita tramite il quale almeno sono riucita a capire in che direzione andare.
Il medico che mi prende in cura mi propone di farmi l'isteroscopia operativa in anetesia generale in modo da fare contemporaneamente anche l'isterosalpingografia e la laparoscopia diagnostica, per controllare che cosa ci fosse di strano visto che le altre analisi erano tutte a posto.
Accetto e vengo operata. Le tube e le ovaie sono a posto, l'utero viene ripulito, il decorso post operatorio è un po' più lungo del previsto causa emorragia ma dopo tre giorni torno a casa e dopo un mese e mezzo sono come nuova.
In quel centro dunque mi propongono di iniziare con la IUI.
Aspetto l'inizio del ciclo e finalmente fanno il primo spermiogramma a mio marito (fino a quel momento io ero stata aperta in 2 come una cozza e a lui nessuno aveva pensato).
Risultato? Azoospermia. Nessuno spermatozoo, niente, neanche mezzo, neanche brutto. Zero.
Mi sospendono la IUI e il medico ci dice "per voi non ci sono speranze di fare un figlio, se credete potete andare all'estero e provare la fecondazione eterologa".
Mentre mio marito si lascia andare nella depressione (era anche disoccupato in quel periodo e questo non aiutava per niente) io mi attaccavo a internet e cercavo informazioni.
Facciamo le analisi genetiche, litigando furiosamente col medico della mutua che non ci vuole fare l'impegnativa perché secondo lui sono inutili e faremmo bene a pensare ad altro.
Alla fine ce la facciamo e scopriamo che mio marito è portatore sano di fibrosi cistica.
Scopro che l'azoospermia è secretiva o ostruttiva, e così iniziamo le analisi per capire di che tipo sia la sua. Ecografie, analisi del sangue, visite.
Finalmente arriviamo nel posto giusto, approdiamo nel secondo ospedale con centro PMA dove un andrologo-angelo dopo aver analizzato la situazione ci dice che nel nostro caso abbiamo una possibilità di trovare qualche spermatozoo nel tessuto del testicolo che possiamo estrarre con una biopsia.
Ci mettiamo in lista d'attesa, e fortunatamente si libera un posto prima del dovuto. Quando tocca a noi mio marito viene operato e... gli spermini ci sono, sono anche vivi!
Li crioconservano e io inizio la preparazione per la ICSI. Mi danno il 10% di possibilità di riuscita per ogni tentativo.
Contemporaneamente partiamo per Bruxelles e ci facciamo dare un piano terapeutico anche là, ci mettono in lista d'attesa per la ICSI anche lì.
Nel frattempo in italia faccio una seconda isteroscopia, ma da sveglia, e poi ripetiamo tutte le analisi fatte mille volte, sangue, tamponi, infettivologici e così via.
Finalmente siamo pronti, e a dicembre 2009 iniziamo con le iniezioni.
Con molta calma i miei follicoli crescono e alla fine al pickup il 15 gennaio 2010 ne ho ben 9.
Vista la situazione maschile decidono di provare a fecondarli tutti, e fanno benissimo perché solo 2 danno cenni di vita e così si creano 2 embrioni.
Il 17 gennaio 2010 li trasferiscono entrambi in utero. Dopo dieci giorni di delirio il 26 gennaio faccio un test di gravidanza e vedo due flebili lineette.
Il giorno più bello della mia vita!!
Il resto della storia lo conoscete.
Sarò sempre grata alla ricerca scientifica, alla medicina, alla PMA per averci regalato questo sogno meraviglioso.
Tre anni ci sono voluti per concepire Paolo e Greta. Paolo e Greta sono nati grazie ad una fortuna incredibile in un quadro disastroso.
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda nadi il 22 apr 2012, 9:43

innanzi tutto vi ringrazio perchè, come avete già detto, chi non lo vive non può capire. io sono una fertile (lo sapete) e pur immaginando quello che si prova nella vostra situazione certo non è la stessa cosa che viverlo. mi dispiace sinceramente, sia per il problema in sè, sia per tutta la fatica burocratica e "morale" che dev'essere un'altra botta tremenda, e sia perchè dopo tanta fatica avete dovuto vivere anche la prematurità, o peggio.
non credo sia un merito personale essere più o meno fertile, è una condizione e basta, così come non è una colpa non esserlo.
mi scuso (come ho già fatto) se ho ferito qualcuna raccontando la mia storia, ma è la mia storia, io sono così. è la mia esperienza di vita, di certo non volevo ferire nessuno nè sbandierare la facilità con la quale sono rimasta incinta, volevo solo condividere la mia esperienza, così come facciamo di solito in questo forum.
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda vale il 22 apr 2012, 13:37

Difficoltà della “coppia” a affrontare l’infertilità?
Io l’ho affrontata da sola. Lui aveva tre figli “per caso”. Gli bastavano. Abitavamo in due Paesi diversi. Poi in due città diverse. Poi si è trasferito da me, in 18m2 di appartamento.
Ma io avevo 38 anni. Cominciai a andare in un centro a Rinkiby. In quel quartiere di Stoccolma ci vai per due motivi: ci abiti o devi fare secco qualcuno. Io ci andavo per il terzo motivo, un figlio. Dopo un anno, cambiai ospedale. Analisi, e cure ormonali.
Proposero inseminazione intrauterina. Ne vennero eseguite tante, una ventina, una al mese, quando si poteva (cioè se il follicolo era cresciuto e non era sabato o domenica, e se “Lui” non era in qualche altra città per lavoro).
Un giorno ebbi un ciclo strano. Ecografia, sembrava che, malgrado il farmaco, l’ovulo non fosse “scoppiato”. Il test era negativo, lo stesso mese il medico si trasferì. Rifeci il test. Positivo.
Come il padre di Fanny, anche il mio si ammalò. Lo operano 4 volte all’intestino. Volai avanti e indietro tra Italia e Svezia, facendo le notti sulla sedia in ospedale. Poi mio padre sembrò stare meglio (in realtà poi gli venne un cancro ai polmoni). E alla settimana 27+0, il 5 novembre 2003, nacque Love.
Io sono figlia unica, e non volevo che Love non avesse fratelli di età simile alla sua. Intanto mi venne detto da alcuni membri della mia ex famiglia che, se avessi fatto i figli all’età in cui i figli si fanno, probabilmente non avrei partorito prematuramente, e che ero stata una scriteriata.
Ci trasferimmo in un’altra città. Due anni dopo persi una bambina. Il 28 aprile 2005 lei finì, il giorno del mio onomastico. Successe di nuovo.
Ci venne proposta la FIVET. Ma ero troppo vecchia e il mio corpo, malgrado il bombardamento di farmaci, non rispose. Non produceva ovuli. Provammo alcuni mesi, ma nada.
L’unica alternativa sembrava riprovare con i farmaci (continuamente, per sollecitare la produzione di almeno un ovulo per ciclo). Questo fino a agosto 2011.
Poi a Fanny venne un’idea. Provare in Spagna. A questo punto “lui” non ne voleva proprio più sapere, diceva che ero pazza, fissata e incapace di godermi ciò che già la vita ci aveva dato. A Barcellona mi presentai come single. Siccome “lui” era contrario, faceva resistenza passiva, e dovetti portarmi dietro Love.
Il 2 dicembre la visita. Il 2 dicembre è una data speciale. È morta mia mamma. A Barcellona c’era sciopero dei controllori di volo e noi non avevamo soldi avanzati. Dormimmo per terra all’aereoporto finché non riuscimmo (dopo 3 giorni) a infilarci su un volo.
Comincia la cura. Prima devo convincere un medico in Svezia a prescrivermi i farmaci che i medici spagnoli ritengono giusti . Non sono economici, per chi non lo sapesse. Alcuni dovrebbero essere somministrati da un’infermiere o un medico.
Ecografie. Deve venire il ciclo, che non viene. Finalmente arriva. Poi l’endometrio non cresce. Se non cresce entro il 10 febbraio poi si sfalda e sono guai.
Modifico il protocollo, quadruplico la dose dei farmaci. (Non fatelo!). L’endometrio comincia a crescere. A un controllo il mio medico è malato, c’è un altro medico, un medico donna che sogghignando dice: “Ma è pemesso fare queste cose in un Paese cattolico come la Spagna? Poi a una certa età poi il corpo dice stop, anche con l’aiuto dei farmaci”.
Lunedì 8 febbraio 2011 ricevo una telefonata da Barcellona. Si fa il 10.
Gli amici (anche di questo forum) hanno raccolto i soldi necessari (3500 euro). Già, perché io non ho il becco di un quattrino. (Grazie amici eh?)
Devo trovare un aereo. Un amico italiano mi presta i dati della sua carta di credito. Love e io prendiamo un autobus fino in città. C’è una temepsta di neve. Ai margini della strada macchine abbandonate slittate qua e là (lo so che sembra un film, però è vero).
Prendiamo l’autobus a lunga percorrenza che parte alle 2 di notte. L’atmosfera é irreale, un ubriaco canta sotto la pensilina, l’autobus arriva alle 3 per la neve, e slitta pericolosamente per tutta la strada fino a Stoccolma.
Scendiamo, prendiamo l’autobus a lunga percorrenza verso l’aeroporto di Nyköping. Il volo diretto non l’ho trovato. Atterriamo a Londra. Dopo 6 ore prendiamo l’aereo per Barcellona, dove l’angelo Alberto ci viene a prendere.
È ormai martedì notte. Mercoledì 10 febbraio. Devo bere fino quasi a scoppiare, ci sono 3 embrioni di 6, 6 e 7 cellule.
Al ritorno la tempesta è peggiorata. I treni non vanno, A Stoccolma la gente si accalca alla stazione degli autobus. Con 6 ore di ritardo slittiamo verso casa.
Alla 5 settimana resta con noi solo Lola.
La prossima che scherza senza rispetto su questo tema rischia … il taglio delle ovaie.
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda Fran73 il 22 apr 2012, 13:59

Ragazze,
non so cosa dire, a parte chiedere sinceramente scusa per aver preso la questione con leggerezza.

Come forse avrete capito, non ho avuta esperienza di inferilita', ne' diretta ne' indiretta ed a parte aver letto da qualche parte che l'avventura dell'inferilita' fa male quanto quella della prematurita', non mi sono mai fermata a riflettere tanto sulla cosa.

chiedo scusa di nuovo, d'ora in poi cerchero' di avere piu' tatto, e di calarmi di piu' nelle situazioni difficili che ognuna di noi vive ed ha vissuto.

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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda vale il 22 apr 2012, 14:32

Fran, tranquilla. Ci raccontiamo le "cose di vita" e, come dicono i saggi "ci arricchiamo". Smack.
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda briseida il 22 apr 2012, 22:42

Grazie ragazze, siete davvero speciali :) :)
Vale, lo sai che sei folle, ma veramente a volte ci vuole la follia per raggiungere quello che uno desidera. Sono felice di averci partecipato in qualche modo :D
Fran, Nadi, non è per voi che ho aperto il post, non ve la prendete.
Volevo solo aggiungere una cosa a proposito di questo argomento. La infertilità è della coppia, cosi come lo è la fertilità. Ci vuole fortuna anche per questo :)
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Re: Infertilità, superfertilità e bisogno di tatto

Messaggioda erika77 il 22 apr 2012, 23:17

Ragazze, io ho già parlato di me e non aggiungo altro se non un piccolo commento. Essere fertili e riuscire a concepire in modo naturale non è una colpa e a me dispiace tanto che le due bellissime pance (Nadi e Fran) vengano a chiedere scusa.... Questo è un momento speciale per voi, godetevelo tutto e avete fatto bene a parlare in modo genuino della vostra esperienza. Quello che qui si condanna, è lo scherzare su temi delicati. A me darebbe fastidio se scherzassero sulla prematurità per esempio, ma guai a chi si permette che me lo mangio!! L'infertilità di coppia per esempio noi l'abbiamo vissuta come una malattia. Non si può scherzare su una malattia.... o ostentare lo stare bene davanti ad un malato terminale. Scusate se faccio un esempio estremo, ma a volte ci si sente proprio così (ovviamente io parlo sempre per me). Grazie Fanny per aver aperto questo post, complimenti a te, a Vale (sei incredibile! nel senso buono), a Misia e a Lorenza. A tutte voi per la vostra determinazione e il vostro coraggio. Grazie a tutte coloro che si sono unite ai commenti per la loro solidarietà. Ribadisco che qui non si vuole crocifiggere nessuno, ma solo portare a riflettere e far capire che dare poco peso alle parole può far apparire persone leggere e poco sensibili anche se poi in realtà non è così........
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