Questa è l'Italia(da repubblica)
Inviato: 22 mag 2008, 12:46
Questo è un articolo di stamani da Repubblica on line edizione Napoli...è pazzesco nel 2008 che in Italia accadano ancora queste cose ma,purtroppo,ècosì! che dire leggetelo cosi mi dite se avete la mia stessa sensazione:VERGOGNA E SCONFORTO!
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Mi hanno lasciata sola. Mi hanno detto che avevo solo un mal di pancia e invece il mio bambino è nato nel bagno di un ospedale». Una gravidanza difficile, dopo due anni di attesa per avere il primo figlio. Quattro ricoveri in ospedale, di cui l´ultimo il 7 maggio. E una notte da incubo, da sola, in una corsia del Fatebenefratelli, con il suo bambino che stava per nascere. Parla Angela (il nome è di fantasia), 35 anni, la mamma del bambino nato alla 28esima settimana e morto all´ospedale di via Manzoni, nella notte tra domenica 11 maggio e lunedì 12. La Procura ha aperto un´inchiesta dopo la denuncia di Angela e suo marito, assistiti dall´avvocato Gianpiero Pirolo. Venticinque medici sono indagati. «Sono indagati tutti i medici che erano in servizio dal giorno del ricovero della donna al giorno del decesso del bambino» spiegano dalla direzione sanitaria dell´ospedale.
«Il nostro medico curante è anche un medico del Fatebenefratelli - spiega il marito di Angela - e da mercoledì a domenica, nonostante fosse in ospedale, non é mai venuto a visitare mia moglie. È questo che ci fa rabbia. Perché durante una gravidanza difficile può succedere tutto, anche che il piccolo muoia, però ci siamo sentiti abbandonati, trascurati, mia moglie ha iniziato a partorire da sola e poi quattro persone le sono salite sulla pancia, come si vedeva nei film di cinquant´anni fa e non come un essere umano dovrebbe partorire in un ospedale in una città civile, nel 2008».
Angela e suo marito hanno celebrato i funerali del loro bimbo. Il momento più brutto? «La notte di domenica - racconta Angela, una donna minuta, dolcissima - avevo dei dolori fortissimi alla pancia e delle perdite. Ma i medici, in ospedale, mi continuavano a ripetere che era normale. Una dottoressa mi ha anche ripreso, dicendo che avevo un semplice mal di pancia. All´una di notte ho cominciato a gridare per i dolori ed è arrivato il medico di turno. Gli ho chiesto di farmi un cesareo, perché sentivo che stava succedendo qualcosa. Ma lui mi ha ribadito che dovevo aspettare la mattina dopo. Io non so se non ha voluto assumersi la responsabilità di un cesareo, so solo che alle tre di notte sono finita in sala operatoria». Sarà l´autopsia a chiarire se ci sono state colpe da parte dei medici, se il piccolo poteva essere salvato o se si è trattata di una tragica fatalità. I risultati si avranno tra 30 giorni.
«Non scorderò mai la faccia di medici e infermieri- continua Angela - Quando avevo mio figlio quasi fuori si sono guardati negli occhi e spaventati si sono detti: "E ora che facciamo"?». Angela dice che l´hanno preparata per l´operazione, ma poi ha partorito naturalmente. Racconta di non aver sentito mai suo figlio «piangere». Ricorda: «Mi hanno fatto l´ecografia solo il giorno del ricovero». Nelle sue parole non c´è mai rabbia, solo un´infinita tristezza. «Non è facile perdere un bimbo e poi fare una denuncia - dice - E io non otterrò niente da un processo, se non nuova sofferenza. Ma voglio capire se mio figlio poteva essere salvato. Voglio che nessuna donna in un ospedale di Napoli partorisca nelle condizioni in cui ho partorito io». Il marito di Angela conserva sul cellulare le foto scattate al piccolo, in rianimazione: «Lo abbiamo aspettato per due anni. Io l´ho visto era perfetto, bellissimo - e mostra la foto del neonato - Non mi tornano molte cose: gli orari, i tempi e anche il piccolo portato nell´incubatrice, ma aiutato a respirare solo con un tubicino. Vogliamo la verità».
(22 maggio 2008)
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Mi hanno lasciata sola. Mi hanno detto che avevo solo un mal di pancia e invece il mio bambino è nato nel bagno di un ospedale». Una gravidanza difficile, dopo due anni di attesa per avere il primo figlio. Quattro ricoveri in ospedale, di cui l´ultimo il 7 maggio. E una notte da incubo, da sola, in una corsia del Fatebenefratelli, con il suo bambino che stava per nascere. Parla Angela (il nome è di fantasia), 35 anni, la mamma del bambino nato alla 28esima settimana e morto all´ospedale di via Manzoni, nella notte tra domenica 11 maggio e lunedì 12. La Procura ha aperto un´inchiesta dopo la denuncia di Angela e suo marito, assistiti dall´avvocato Gianpiero Pirolo. Venticinque medici sono indagati. «Sono indagati tutti i medici che erano in servizio dal giorno del ricovero della donna al giorno del decesso del bambino» spiegano dalla direzione sanitaria dell´ospedale.
«Il nostro medico curante è anche un medico del Fatebenefratelli - spiega il marito di Angela - e da mercoledì a domenica, nonostante fosse in ospedale, non é mai venuto a visitare mia moglie. È questo che ci fa rabbia. Perché durante una gravidanza difficile può succedere tutto, anche che il piccolo muoia, però ci siamo sentiti abbandonati, trascurati, mia moglie ha iniziato a partorire da sola e poi quattro persone le sono salite sulla pancia, come si vedeva nei film di cinquant´anni fa e non come un essere umano dovrebbe partorire in un ospedale in una città civile, nel 2008».
Angela e suo marito hanno celebrato i funerali del loro bimbo. Il momento più brutto? «La notte di domenica - racconta Angela, una donna minuta, dolcissima - avevo dei dolori fortissimi alla pancia e delle perdite. Ma i medici, in ospedale, mi continuavano a ripetere che era normale. Una dottoressa mi ha anche ripreso, dicendo che avevo un semplice mal di pancia. All´una di notte ho cominciato a gridare per i dolori ed è arrivato il medico di turno. Gli ho chiesto di farmi un cesareo, perché sentivo che stava succedendo qualcosa. Ma lui mi ha ribadito che dovevo aspettare la mattina dopo. Io non so se non ha voluto assumersi la responsabilità di un cesareo, so solo che alle tre di notte sono finita in sala operatoria». Sarà l´autopsia a chiarire se ci sono state colpe da parte dei medici, se il piccolo poteva essere salvato o se si è trattata di una tragica fatalità. I risultati si avranno tra 30 giorni.
«Non scorderò mai la faccia di medici e infermieri- continua Angela - Quando avevo mio figlio quasi fuori si sono guardati negli occhi e spaventati si sono detti: "E ora che facciamo"?». Angela dice che l´hanno preparata per l´operazione, ma poi ha partorito naturalmente. Racconta di non aver sentito mai suo figlio «piangere». Ricorda: «Mi hanno fatto l´ecografia solo il giorno del ricovero». Nelle sue parole non c´è mai rabbia, solo un´infinita tristezza. «Non è facile perdere un bimbo e poi fare una denuncia - dice - E io non otterrò niente da un processo, se non nuova sofferenza. Ma voglio capire se mio figlio poteva essere salvato. Voglio che nessuna donna in un ospedale di Napoli partorisca nelle condizioni in cui ho partorito io». Il marito di Angela conserva sul cellulare le foto scattate al piccolo, in rianimazione: «Lo abbiamo aspettato per due anni. Io l´ho visto era perfetto, bellissimo - e mostra la foto del neonato - Non mi tornano molte cose: gli orari, i tempi e anche il piccolo portato nell´incubatrice, ma aiutato a respirare solo con un tubicino. Vogliamo la verità».
(22 maggio 2008)