ma cosa avete pensato al primo sguardo

[vale]

Il panzer. All'inizio non avevamo una stanza per stare in ospedale. Allora, non è che si potesse fare tanto, diceva Peter e andava a casa. E io lo odiavo. Ricordo di averlo odiato con tutta la forza che avevo. Lo guardavo, e lo vedevo come se lo vedessi per la prima volta. Impregnato di fatalismo, pensavo io. In realtà non sapeva semplicemente come esprimere il suo dolore. Suo figlio era quasi morto e lui non poteva aggiustarlo. Non poteva avvitarlo, levigarlo, saldarlo. Non dipendeva da lui e lui si sentiva morto. E allora ho continuato la mia trasformazione in panzer, cominciata col letto fatto portare in Tin. Allora mi sono seduta di fianco a Love e non mi sono spostata più. Lo cambiavo, gli davo da mangiare, lo giravo, gli avrei fatto le flebo se solo avessi potuto.
Il medico ha trovato il modo di sistemarci in reparto. Perché il panzer mica si spostava, sennò moriva anche lei.
E il panzer aveva le orecchie che fischiavano. Qualcuno aveva telefonato dicendo: "Certo potevate aspettare ancora un po'". E qualcun altro aveva detto:"I figli si fanno a 20 anni, è colpa vostra". E allora il panzer aveva rivestito le pareti fino a falre diventare belle spesse. E da allora, se qualcuno non autorizzato si avvicina, il panzer spara. Voi mi avete visto qui, e ben per voi. Che la mia versione panzer non ve la raccomando, ma la riservo a chi non solo non ha dato un primo sguardo, ma neanche un secondo o un terzo, o un quarto sguardo a mio figlio. Terreno minato. Attenti. Che chi tocca i fili muore.

Vale e Love

[gabriella tolotti]

Chiedevate anche un pensiero frivolo...forse questo vi farà sorridere, appena l'ho visto, piccolo che stava in una mano, con le dita delle manine che sembravano fatte con gli stuzzicadenti, piccole come quelle dei ghiri che abbiamo in montagna, ho anche pensato che fosse proprio identico al papà

[vale]

Pensiero frivolo anch'io: come é biondo, che occhioni blu. E l'infermiera, guardandomi: "Non si preoccupi signora, possono ancora cambiare colore. Speriamo che diventino marrone come i suoi" Ahahahahahahahahaah, proprio questione di punti di vista

Vale e Love

[livia albano]

il pensiero frivolo? Si c'é stato, ho pensato è proprio una miniatura perfetta!

[silvia73]

Chiedevate anche un pensiero frivolo...forse questo vi farà sorridere, appena l'ho visto, piccolo che stava in una mano, con le dita delle manine che sembravano fatte con gli stuzzicadenti, piccole come quelle dei ghiri che abbiamo in montagna, ho anche pensato che fosse proprio identico al papà

Le mani....che impressione la prima volta....l'occhio è caduto proprio li...dita identiche a suo papà!!

[sandra]

Comincio dal ricordo frivolo.... Tommy era davvero pelosissimo quando è nato... (e mio marito sembra l'anello di congiunzione tra un uomo ed una scimmia... ed io che avevo detto: mai biondo, mai con la barba, mai peloso... secondo voi Stefano come è? )

Tommy era già in culla termica. Lo stavo cambiando. Si avvicina un'infermiera e io le chiedo: scusi, ma sarà sempre così peloso? Lei mi guarda, mi sorride e mi dice di no. Ed io serafica rispondo: perché se è come suo padre che non vuole farsi la ceretta dovrò comprargli magliette con il collo alto!!!!

[cheti]

Il mio frivolo già l'ho scritto, ma forse non si capiva che era anche frivolo ...naso e orecchie troppo grandi... le orecchie sono rimaste grandi, il naso no: lo ha molto piccolo, semplicemente teneva le narici larghe per respirare meglio...

[cheti]

... però che pessima mamma sono stata ...

[Cinzia]

... però che pessima mamma sono stata ...

Ah ah ah, vado?
Per quanto mi riguarda "mamma" è già troppo.
Forse "partoriente" era più appropriato

[cheti]

con le dita delle manine che sembravano fatte con gli stuzzicadenti, piccole come quelle dei ghiri che abbiamo in montagna

a me l'immagine di te, che mentre lo guardi pensi ai ghiri che avete in montagna ("abbiamo", hai scritto, non "ci sono") ha emozionato...

io non ho avuto così bei pensieri per mio figlio...

[Cinzia]

Sì perché io un figlio non lo volevo. Avevo paura, dicevo che in vita mia non avevo mai conosciuto grandi dolori, e temevo di non essere in grado di sopportarli. Quindi avevo deciso, cominciamo da qui, niente figli.
Poi una mia amica mi ha portato ad un corso, ed ho cominciato ad accettare un po’ di più la vita, ed il susseguirsi naturale della vita e della morte.
Mi sono sposata, ero al settimo cielo. Ci siamo detti: beh, perché non proviamo? Sono rimasta presto incinta; all’inizio disorientata, spaesata, impaurita (oddio, ho 35 anni, la mia vita sarà rivoluzionata, come faccio, oddio il lavoro, oddio gli amici, oddio i miei libri…). Non ancora mamma, solo “incinta”. Poi gravidanza meravigliosa, niente nausea, la vita di sempre. Non ancora mamma, pochissimo “incinta”. Poi cominciano i problemi, mi ricovero. Ho le perdite, la bimba sta bene ma io non ho la pancia. Non ancora mamma, per niente “incinta”, solo “malata”. Poi il famoso mercoledì la mia principessa fa le valige e decide di uscire dalla mia pancia. Qualcuno insinua che sia stata sfrattata, che l’abbia voluto io perché “non ne potevo più”. Io annuisco e non la mando a quel paese. Non ancora mamma, “partoriente”. Andrea mi aveva detto che era bellissima, io vado a vederla subito il giorno dopo, vedo il suo colorito, vedo la benda sugli occhi, vedo il tubo nel nasino, e poi tubi e tubi e cerotti, cerotti. Mi appoggio sull’incubatrice e comincio a piangere, piango, piango, piango. Non ancora mamma ma niente altro. Poi comincio ad ascoltare i medici e la mia mentalità rigorosamente scientifica ha il sopravvento. Divento esperta di ventilatori, di emogas, PCR, atti respiratori e saturazione, ma non ancora mamma. Mi tiro il latte, mi hanno detto che è l’unica cosa che posso fare per lei, ma dentro di me credo che non serva a niente (tanto ha la parenterale). Mamma? Le prendo la manina, le canto le canzoni, ma mica ci credo che lei le senta. So che lei è sedata, con tutto l’anestetico che le danno ma figurati se si rende conto di qualcosa. E, voglio dire, ben venga tutto l’oppio di questo mondo, anzi, datemene un po’ anche a me, per favore….. Non ancora mamma. Sì, sta meglio, la prendo in collo, “vedi come satura bene quando è in collo?” “Certo, certo” (Ma cosa mi racconta questa? Ma con chi crede di parlare? Mica sono una sprovveduta io?). Niente foto, niente vestiti, niente carrozzina. Non ancora mamma, lo sarò mai?
E’ peggiorata, ha un’emorragia cerebrale, probabilmente queste scosse sono convulsioni, non si sa come si evolverà. Non ancora mamma, ho pregato perché la natura facesse la cosa giusta, ma non per me, che non me ne importava più nulla di me, ma per lei, perché volevo solo la sua felicità. Ho pregato perché il Signore se la portasse via, se avesse dovuto riportare handicap cerebrali. Ho creduto di farlo per il suo bene, era un mio tentativo di essere mamma.
Per fortuna quel giorno il Signore era ad un pic-nic.

[Cinzia]

Incredibile, ce l'ho fatta a buttarlo fuori.

Scusi, dottore, analista, quanto le devo per questa seduta?

Ah, ed a proposito di frivolezze, io ho prenotato il chirurgo per il ritocco del naso e dell'ombelico, ed il laser per le cicatrici dei polsi e della pancia....

[cheti]

altro pensiero frivolo, carino però nei confronti di mio figlio: che visino tondo, che ovale perfetto...delicato e forte al tempo stesso con gli zigomi marcati...

[Sofia2007]

Pensiero frivolo di mio marito: ma si sono sbagliati, è un maschio !! ?

Poi ha guardato meglio e si è ricreduto

[Fran]

Devo premettere che gia' sapevo che un mio eventuale figlio sarebbe nato prematuro, cosi' per diversi anni ogni volta che nel canale scientifico si parlava di prematuri io seguivo attentamente. In questi programmi si parlava di nuove terapie per aiutare i prematuri, dei loro successi, e mai di quelli che non erano sopravvissuti. Da qui la mia logica: un bambino nato dopo la 24^ deve solo crescere. Credevo di essere una grande esperta.
Quando mi sono ripresa dall'anestesia generale, mio marito mi ha mostrato una foto del bambino. Era stata scattata da qualche infermiera e lo ritraeva con un tubicino nel naso e un pannolino che gli arrivava al petto. Sembrava un bambino grande, certo se avessi fatto piu' attenzione alle proporzioni avrei anche notato che i guanti pieni di acqua che lo circondavano, imitando l'ambiente uterino, erano piu' grandi della sua testa.
Da perfetta frivola e presuntuosa (deve solo crescere per tornare a casa), ho notato subito la sua ehm... come si puo' dire... diciamo che non rispecchiava i canoni classici della bellezza. Era scuro, rugoso, con una fronte enorme che sembrava coperta di peli e aveva le orecchie che gli toccavano le spalle talmente erano basse. Ho pensato "Certo che l'ho fatto proprio brutto povero bambino mio, dai, magari col tempo migliorera' e in ogni caso esiste la chirurgia estetica"
Quando poi due giorni dopo sono riuscita a vederlo e' stata un esperienza totalmente diversa, tutta la presunzione e la frivolezza sono crollate. Ho visto un esserino incredibilmente piccolo, coperto di tubi e fili, ho notato che un tubo era collegato all'ombelico, poi ho visto il petto che si alzava ritmicamente e sembrava tremasse, e alla fine il tubo che dandogli l'aria causava tutto questo movimento. Seguendo il respiratore sono arrivata al suo visino, aveva un cerotto che gli teneva i tubi in posizione, questo stesso cerotto poi gli teneva il labbro sollevato e si vedevano le gengive e un lato della bocca dove la saliva si era seccata formando qualcosa di bianco. Poi in una frazione di secondo ho visto tutta la sua figura intera, le braccia legate a Cristo sulla croce, la sofferenza sul suo viso, tubi, cavi e tubicini da tutte le parti e mi e' venuto una sorta di mancamento.
Mi sono seduta sulla sedia a rotelle, ho fatto un respiro profondo, ho ripreso possesso di me stessa e mi sono rialzata a guardarlo.
Questa volta pero' ho scelto di notare le cose positive, quel poco che si vedeva dei piedini, perfetti, le manine enormi come quelle del papa, perfette, le gambine che sembravano un po' stortine ma pur sempre perfette, e poi e' successo. Mi e' sembrato come se il cielo si fosse aperto, come se attraverso lui rivedessi le persone amate che non c'erano piu', mia mamma, le mie nonne, individui che non avevo mai conosciuto, e sono stata travolta da una sensazione indescrivibile, come di amore infinito e orgoglio. E' stata come immagino sia un'esperienza mistica, non prendetemi per pazza, forse era l'effetto della morfina ancora in circolo nel mio sangue.
Pero' in quel momento ho capito che era qui per starci.