Aggiornamento da "Altroconsumo"
Biberon plastica: nuove rassicurazioni dall'Efsa
21-08-2008
L'organismo umano tratta in modo diverso il bisfenolo A rispetto a quello dei topi. Lo ha sancito un gruppo di esperti scientifici dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che dopo l'allarme lanciato recentemente da alcune ricerche, sta analizzando i pericoli che derivano dall'uso di questa sostanza chimica nella plastica dei contenitori degli alimenti (tra cui i biberon).
Secondo gli esperti dell'Efsa, dopo l'esposizione al bisfenolo A, il corpo umano metabolizza ed elimina molto rapidamente la sostanza a differenza di quanto fanno i topi, che così risultano più facilmente esposti agli effetti di questo contaminante.
Questo significa che non ci dovrebbero essere rischi né per i feti né per i neonati. Nel primo caso, le mamme eliminano così velocemente la sostanza che questa non può raggiungere il feto, nel secondo anche i bambini molto piccoli sono in grado di espellerla se vengono a contatto con dosi inferiori a un milligrammo per chilogrammo di peso corporeo al giorno.