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Messaggioda machiweb il 13 nov 2007, 19:14

salve a tutti,
sono una studentessa della facoltà di disegno industriale di torino e sto scrivendo una tesi che si occupa di riprogettare un'incubatrice neonatale. L'obiettivo è quello di trovare un "design" migliore, meno tecnico e più a misura d'uomo. per questo sto raccogliendo informazioni e racconti di chi ha vissuto l'esperienza di avere un bimbo prematuro in terapia intensiva.
mi interessa sapere soprattutto come viene percepita l'incubatrice(una barriera, un nido,...), se è accessibile da parte dei genitori, e consigli e opinioni in generale. ringrazio anticipatamente chiunque abbia volgia di raccontarmi la sua esperienza, la mia mail è machiweb@fastwebnet.it
ciao! :D
machiweb
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Messaggioda solestellato il 14 nov 2007, 15:04

Cara machiweb,
in questo forum troverai moltissime esperienze...tantissime, le più disparate...
Cercare di aiutarti per la redazione della tua tesi di laurea potrebbe essere anche interessante...anche se quello che potresti sapere da noi naturalmente non sarebbero suggerimenti tecnici in senso stretto :?
Te scrivi che ti interessa sapere soprattutto "come viene percepita l'incubatrice (una barriera, un nido,...), se è accessibile da parte dei genitori"...
A tal proposito mi sento di dirti: l'esperienza della prematurità è una cosa tragica da qualsiasi lato tu la guardi o la analizzi.
Detto questo passiamo all'INCUBATRICE, tanto odiata ma tanto amata perché è stata la salvezza per ognuno dei nostri bimbi. Senza di quella nessuno ce l'avrebbe potuto fare :?
Io personalmente l'ho vista come un nido dove la mia bimba era protetta, riscaldata e accudita, il fatto che per toccare la mia bimba, accarezzarla e farle sentire il calore della mia mano (ahimè materialmente solo quello nei primi giorni), bisognava stare in una posizione scomodissima ed attraversare quella barriera solo attraverso un minuscolo oblò non era un problema. Anzi quando l'infermiera apriva l'altro oblò per permettermi di girarla su un fianco io non volevo perché avevo il terrore che prendesse freddo o le entrasse qualche microbo, batterio o similare (si...esatto...proprio così ...ma sai si diventa paranoici in certe circostanze)
Ben venga verso incubatrici più sofisticate...che diano più garanzia di sicurezza e affidabilità... se sono accattivanti dal punto di vista del design poco importa!!!! Per lo meno questo è il parere di una mamma di una bimba prematura, forse un tecnico specializzato del settore avrà differenti opinioni.
In bocca al lupo per la tesi e facci sapere :wink:
Noemi 30 settimane 9 maggio 2006 Kg. 1,430 41 cm.
Federica 38 settimane 10 marzo 2001 Kg. 2,900 50 cm.

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Messaggioda silvia73 il 16 nov 2007, 10:37

Ciao Machiweb, inutile dire che ciò che ha scritto solestellato è perfettamente giusto...cioè la prematurità è un dramma sotto tutti i punti di vista, anche perchè spesso ci si è catapultati dentro improvvisamente senza avvisaglie. E' dura, durissima, ma vedere come reagiscono questi minuscoli esserini e la voglia che hanno di vivere ti dà la forza e il coraggio per combattere insieme a loro.
Per me l'incubatrice è stato il nido dove il mio piccolo era protetto, la degna sostituzione dell'utero materno e non l'ho mai percepita come un ostacolo tra me e Daniele. E devo aggiungere che ciò che è ora il mio bimbo lo devo si all'incubatrice che è una grande invenzione, ma soprattutto al Reparto di Patologia Neonatale (il San Matteo di Pavia), ai medici, alle infermiere, al lavoro che fanno ogni giorno con amore, passione, perchè ci credono veramente, perchè sono orgogliosi di vedere i piccoli dopo un pò di tempo e sapere che la felicità di tante famiglie è merito loro. Io non finirò mai di ringraziarli e di essere riconoscente, questo per dire che le macchine sono fondamentali per tenere in vita questi bimbi, ma senza il lavoro dell'uomo valgono poco.....
Buon lavoro. Silvia
Silvia - mamma di:
- Andrea - 10.03.1995 - 35 sett. 2200 gr
- Daniele - 23.02.2005 - 23 sett. + 4 gg 560 gr
la nostra storia sul sito www.danielenegro.it
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Messaggioda stefaniabovo il 17 nov 2007, 12:22

Concordo pienamente con quello che hanno già scritto Solestellato e Silvia73.

Ripensando al periodo in cui Anna è stata nell'incubatrice, mi è venuta in mente una cosa. Una dottoressa mi aveva detto che potevo inserire all'interno dell'incubatrice un registratore di quelli piccoli digitali per farle sentire la mia voce, quella del papà e del fratello anche quando non potevamo essere fisicamente lì. Poi un'altra dottoressa mi ha detto che non si poteva fare perchè avremmo portato batteri e quindi possibili infezioni :shock: :shock: :shock:
Quindi non è stato possibile farlo. Abbiamo potuto metterle vicino il registratore solo quando era nel lettino in terapia semi-intensiva.
All'epoca mi domandavo se non ci fosse la possibilità di costruire le incubatrici anche con una specie di lettore cd, per permettere a questi bimbi di continuare a sentire i rumori e le voci a cui erano abituati all'interno dell'utero materno anche al di fuori.
Non so se può essere utile, ma è l'unica cosa che mi è venuta in mente...
Anna, nata il 21 gennaio 2006 a 23 settimane + 5, peso 745 gr.
http://www.annacensi.it

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Andrea, nato a termine il 21 novembre 1999, peso 3.560 gr
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Messaggioda vale il 17 nov 2007, 13:19

Mio figlio Love la vorrebbe così:

facciamo che era una culla che si poteva dondolare. Dentro si sentivano i suoni che si sentono dentro la mamma. Era rotonda con sopra il disegno delle onde del mare. Era morbida e si poteva avvolgere intorno al corpo. Intorno ci si poteva sedere sulle sedie legate insieme come quelle delle conferenze, ma in tondo, cioè facevano un cerchio intorno alla culla.

Sai Love è famoso per i suoi progetti spaziali, chissà se le idee di un bambino di quattro anni che lì dentro ci ha vissuto possono aiutarti.

In bocca al lupo
Vale e Love
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